L’eccellenza dei nostri vini continua ad essere riconosciuta in tutto il mondo. Arriva, in questi giorni, un nuovo riconoscimento ad una delle produzioni più buone di sempre, il biancolella ’17 della cantina Tommasone: Gambero Rosso ha assegnato a questa etichetta ben 3 bicchieri!!!
Ecco il comunicato ufficiale.
Se per i nostri antenati la Campania era “felix”, per i moderni appassionati di gastronomia e di vino non possiamo che usare lo stesso aggettivo. Le nostre degustazioni anche quest’anno ci hanno dato risultati eccellenti: la regione è pervasa da un clima di entusiasmo e di creatività che è solo destinato a crescere in futuro. La Campania del vino è un grande laboratorio a cielo aperto, dove vengono coltivati vitigni che qui albergano da millenni o magari sono stati riscoperti da poco, è un territorio con microclimi che dalle alture dell’Avellinese degradano fino alle vigne terrazzate della Costiera e del Cilento per arrivare sulle isole di Capri e di Ischia. Ben 23 sono le etichette premiate, anche se altri 50 vini hanno partecipato alle nostre finali e si sono classificati a un’incollatura dai premiati.
Se sommiamo i tre Taurasi, quello di Caggiano, quello di Feudi di San Gregorio e quello Contrade di Taurasi con i due Greco di Tufo, quello di Miniere e quello di Pietracupa con i quattro Fiano d’Avellino (Tenuta del Meriggio, I Favati, Villa Raiano e Rocca del Principe) con l’Aglianico di Donnachiara arriviamo a ben 10 vini premiati per il comprensorio storicamente più importante della regione, l’Irpinia.Il Beneventano incalza, e raccoglie sempre maggiori consensi di mercato. Noi, oltre ai molti vini finalisti che vi raccomandiamo, abbiamo confermato i Tre Bicchieri a tre specialisti della Falanghina, La Guardiense, Terre Stregate e Fontanavecchia, cui si somma lo splendido Piedirosso di Mustilli, che realizza anche Falanghina di livello assoluto. Ma mentre ci arrivano segnali di ripresa confortanti da Lettere e Gragnano (Asprinio: chi l’ha visto?), non possiamo non notare la crescita del panorama costiero, che sia la Costa d’Amalfi (premiati Marisa Cuomo e Sammarco) o il Cilento, con gli ottimi vini di San Salvatore e quelli dal taglio artigianale di Casebianche. Ad Ischia a tenere alto il blasone dell’isola ci pensa Tommasone, con una straordinaria Biancolella. Chiudiamo la rassegna con i Campi Flegrei, dove la Falanghina di Astroni si conferma bianco di razza, e con il Casertano, dove due vignaioli appassionati come Alois e Nanni Copè lasciano intuire che oltre alle ottime etichette che premiamo c’è un potenziale che ancora può esprimersi. Chiudiamo la rassegna con un grande vino in una delle sue più felici espressioni, il Montevetrano ’16 di Silvia Imparato. Un panorama affascinante che nella sua complessità trova la chiave di lettura.
Aglianico ’16 – Donnachiara
Caiatì Pallagrello Bianco ’16 – Alois
Campi Flegrei Falanghina V. Astroni ’15 – Cantine Astroni
Costa d’Amalfi Furore Bianco Fiorduva ’17 – Marisa Cuomo
Costa d’Amalfi Ravello Bianco Selva delle Monache ’17 – Ettore Sammarco
Falanghina del Sannio Janare Senete ’17 – La Guardiense
Falanghina del Sannio Svelato ’17 – Terre Stregate
Fiano di Avellino ’17 – Tenuta del Meriggio
Fiano di Avellino Pietramara ’17 – I Favati
Fiano di Avellino Tognano ’15 – Rocca del Principe
Fiano di Avellino Ventidue ’16 – Villa Raiano
Greco di Tufo ’17 – Pietracupa
Greco di Tufo Miniere ’16 – Cantine dell’Angelo
Ischia Biancolella ’17 – La Pietra di Tommasone
Montevetrano ’16 – Montevetrano
Pashka’ ’17 – Casebianche
Pian di Stio ’17 – San Salvatore 1988
Sabbie di Sopra il Bosco ’16 – Nanni Copè
Sannio Sant’Agata dei Goti Piedirosso Artus ’16 – Mustilli
Sannio Taburno Falanghina Libero ’07 – Fontanavecchia
Taurasi Piano di Montevergine Ris. ’13 – Feudi di San Gregorio
Taurasi V. Macchia dei Goti ’14 – Antonio Caggiano
Taurasi Vigne d’Alto ’12 – Contrade di Taurasi