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domenica, Aprile 28, 2024

“Vesuviana state of mind”: li imitiamo? | #4WD

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Daily 4ward di Davide Conte del 24 febbraio 2023

 “Vesuviana state of mind” è una pagina Facebook in cui mi sono imbattuto ieri, rendendomi conto che è anche il titolo di un libro di Giovanni Masturzo collegato ad un’altra pagina molto più nota del medesimo autore, “Circumvesuviana. Guida alle soppressioni e ai misteri irrisolti.”, con oltre centoquarantacinquemila followers e una serie di post a dir poco esilaranti. Il classico modo di ridere per non piangere, in perfetto stile campano, che purtroppo non riesce a sottacere la miriade di assurdità di una ferrovia potenzialmente utilissima e altamente redditiva, ma rimasta praticamente ancorata in forma e sostanza ai tempi in cui è stata costruita, con buona pace di un sistema di trasporti regionali che quanto ad attenzione al territorio lascia molto a desiderare (e noi isolani ne sappiamo più di qualcosa).

142 km di rete, 6 linee, 96 stazioni, code a volte interminabili, vagoni affollati e talvolta scoperchiati, topi e rifiuti pendolari, un numero di viaggi sempre minori e un’attesa media per ciascun treno che raggiunge e spesso supera un’ora. “A pesare in maniera profonda è lo stato del materiale rotabile. I treni dell’EAV -scrive Corriere.it in una sua indagine- sono infatti insufficienti nel numero e quelli che ci sono si presentano vecchi, con un’età media di 25 anni, superiore alla già alta media regionale di 21,5 e lontanissima dalla media nazionale che è di appena 15 anni”, rendendo sempre più frequente, tra l’altro, la possibilità di restare bloccati lungo una tratta ed essere costretti ad aprire le porte e proseguire a piedi lungo i binari, spesso in compagnia di turisti attoniti che magari contavano di approdare in Penisola Sorrentina, a Pompei o a Ercolano e che, invece, devono rivedere i loro programmi nel peggiore dei modi.
Amici pendolari ischitani, procidani e capresi: che ne pensate di creare una pagina simile anche per i trasporti marittimi di casa nostra? O temete che qualche armatore non vi faccia più imbarcare nonostante abbiate pagato il biglietto? Potrebbe essere uno stimolo a migliorare un po’ le nostre tratte via mare…

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