#terrazzadispari. Giuseppe Zabatta: «Chiunque vinca, in Regione Campania ci saranno molte novità»

L’election day con campagna elettorale sotto l’ombrellone. Sul voto all’ombra del Fungo: «Noi siamo abituati ad una Lacco Ameno tra centro destra e centro sinistra, oggi è una questione di famiglia, tra marito e moglie che chiedono un giudizio ad un giudice terzo che è il popolo»

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Gaetano Di Meglio [Foto Pasquale Gargano] | Benvenuti a #terrazzadispari, il nostro nuovo format estivo che ci accompagnerà fino al 20 settembre per affrontare questa, stranissima, campagna elettorale tra ombrellone, sondaggi e fette di anguria. Iniziamo il nostro viaggio, questa avventura con il “capitano” Giuseppe Zabatta. Con l’amico Peppe, parte il giro di opinioni sulle prossime elezioni regionali e per il rinnovo del sindaco e del consiglio comunale di Lacco Ameno

Prima domanda che ti voglio porre: cosa significa votare a settembre e portare avanti ragionamenti di politica sotto l’ombrellone…
«Certo vi sono delle anomalie. Io in questi giorni ho chiesto a qualcuno cosa ne pensasse e molti sono più attenti al referendum che ad altro. Sono giorni particolari, in cui molti hanno bisogno di vacanze e non di elezioni».

Andremo in un election day che durerà due giorni, pensi che questa concentrazione di schede e di argomenti sia un vantaggio o uno svantaggio?
«Le elezioni accorpate sono sempre un vantaggio per la democrazia, perchè si ha un maggior numero di votanti. Ecco, mi auguro siano elezioni con un alto numero di partecipanti in modo tale da avere una espressione che sia la volontà popolare».

Affrontiamo questi temi con te che sei conoscitore di ambienti elettorali. Si agita la politica del comune lacchese, come una grande Dinasty…
«Per certi versi sembra di vivere una circostanza come quando si parla di corde in casa dell’impiccato. Noi siamo abituati ad una Lacco Ameno tra centro destra e centro sinistra, oggi è una questione di famiglia, tra marito e moglie che chiedono un giudizio ad un giudice terzo che è il popolo di Lacco Ameno. E’ una questione politica ma soprattutto umana».

Parliamo delle regionali. Abbiamo un governatore che occupa i media e va verso un nuovo consenso. Dall’altro lato Stefano Caldoro, uomo di un certo partito e di una certa ideologia, che già ha perso in passato… Quale è la tua sensazione e la tua proiezione?
«Per quanto riguarda la questione De Luca Caldoro… mi sembrano gli incontri di pugilato degli anni ’70. Io credo servisse un rinnovamento sia da un lato che dall’altro. Un rinnovamento in atto nel centro destra, mentre dall’altro credo che molte mongolfiere si sgonfieranno. Credo che vi saranno molte novità, a prescindere dal candidato che governerà Palazzo Santa Lucia».

TRASPORTI E SANITA’

C’è stata una transumanza da Forza Italia a De Luca o Italia Viva…
«Chi è in politica deve essere sottoposto al giudizio dei cittadini. Sarei stato curioso di vedere se Clemente Mastella fosse stato candidato presidente nel centro destra avesse fatto questa scelta…. in qualche modo penso si siano detti “o faccio così o taglio la corda”».

«… ricordo le passate elezioni in cui le compagnie rimasero abbagliate dalle promesse della compagine che poi vinse. Mi riferisco ai cambiamenti dei terminal, programmi non realizzati…»

E da secondo a primo si sente un po’ la spiccata tradizione marinara… Voglio porti una domanda: il ruolo della Regione Campania sulla nostra vita da isolani. Mi riferisco a turismo, sanità, trasporti, ricostruzione. Noi da troppo tempo ne siamo distanti o assenti. Un vuoto che inizia a pesare, una voragine quasi incolmabile…
«I bilanci regionali di tutte le Regioni d’Italia sono a favore della sanità e trasporti, due ambiti che pesano tantissimo. Io per quanti riguarda i trasporti marittimi, ricordo le passate elezioni in cui le compagnie rimasero abbagliate dalle promesse della compagine che poi vinse. Mi riferisco ai cambiamenti dei terminal, programmi non realizzati e non per colpa del Covid. Io credo che i trasporti marittimi possano dare quel quid in più. Pensiamo a Formia, porto molto trafficato, la cui isola più vicina è Ischia, non Ventotene o Ponza. Per cui fare delle linee che colleghino la nostra isola a quelle coste credo sia una novità che porterà benessere. C’è bisogno della Regione Campania per questo e anche per la realizzazione del quadro orario, che non può essere demandato alle compagnie marittime. Io la vedo così, la Regione Campania dovrebbe essere il metrometro dei trasporti marittimi».

Ultima domanda: referendum, sì o no?
«Io sarei stato più contento se in Parlamento avessero votato una riduzione degli emolumenti e non diminuendo il numero, per garantire la rappresentanza delle popolazioni».

Tiriamo due numeri…
«Le percentuali sono a favore di una parte politica, ma vedo una battuta di arresto. Bisogna vedere se l’altra parte ha una spinta adatta a raggiungere l’altra in questi 15 giorni».

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