Docile nelle giocate, imprecisa nella costruzione, inesistente in zona gol e beffata sull’unico errore in fase di non possesso. È una brutta quanto incolore Ischia Calcio quella che scende in campo ad Aranova contro la Boreale, una diretta concorrente per la permanenza nella categoria. L’approccio al match è giusto, con una serie di situazioni alquanto insidiose create dai gialloblù. Poi la luce che inizia ad offuscarsi e il vantaggio dei padroni di casa targato Cardillo.
La squadra di Enrico Buonocore prova a restare in partita e ha anche una colossale chance per ristabilire la parità nel punteggio, ma ancora una volta viene cestinata l’opportunità più grande, quella dagli undici metri.

Talamo, come accaduto contro il San Marzano, cerca di indovinare l’angolo ma il portiere è più bravo di lui. E dal 34’ inizia il calo, il crollo verticale del collettivo. Neanche le carte dalla panchina, giocate prontamente dal mister, risollevano le sorti di una formazione apparsa spenta. Non una questione fisica o atletica, ma più mentale, in quella che può essere considerata la peggiore performance stagionale al ritorno in Serie D. Nella ripresa non si registrano importanti occasioni, quella di Patalano all’inizio e poco altro. Sorprende Scorza al debutto, probabilmente tra i migliori. Bene anche il reparto difensivo, punito tuttavia nell’unica difficoltà del pomeriggio romano. Dalla mediana a salire si salvano in pochi. O forse nessuno.

Nel mirino ora c’è il Cassino, sabato pomeriggio al Mazzella è vietato sbagliare per riprendere la marcia in classifica. Nota di merito alla tifoseria arrivata dall’isola e dalle zone limitrofe della Capitale. 120 cuori a spingere l’Ischia, tantissimo sostegno e continuo incitamento per ribaltare l’andamento della gara. Applausi per il pubblico nel settore ospiti, meno per i ragazzi di Buonocore chiamati a riscattare la deludente prestazione de Le Muracciole.