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Sardegna, un passo falso | #4WD

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Daily 4ward di Davide Conte del 28 febbraio 2024

Ce l’ho con il centrodestra, in egual misura con Meloni, Tajani, Salvini e chiunque altro, pur di evitare un passo indietro sulle proprie posizioni, ha messo in piedi una lotta di potere basata su semplici questioni di principio, calpestando la vera politica e, soprattutto, consentendo a un mare di inetti bastian contrari di gioire in ogni dove per la vittoria di misura di M5S e PD in Sardegna. Questi squallidi personaggi, improvvisati nei panni di grandi intenditori di politica ed elezioni, stanno uscendo a frotte dalle “saittelle” dov’erano stati rinchiusi fin da ottobre del 2022, passando per tutti gli appuntamenti amministrativi da allora persi miseramente e senza possibilità di appello e scusanti, giungendo oggi a sostenere teorie e frasi fatte del tipo “uniti si vince, divisi si perde”, oppure “il vento sta cambiando”, o ancora “la Sardegna ha risposto ai manganelli di Pisa a colpi di matita”.

Questo passo falso, sebbene rappresenti a mio giudizio un bagno d’umiltà non indifferente e insegni ancora una volta che, a rigor di logica, una parte politica non può e non deve mai e poi mai rinunciare ad un proprio candidato uscente in carica, costituisce un momento di indubbia instabilità per l’intera coalizione di centrodestra. Perché se nell’immaginario collettivo cominciasse ad insinuarsi il dubbio della preminenza di giusti consensi a favore di chi rappresenta idealmente sul territorio l’ottimo lavoro del Governo Meloni, la reazione a catena potrebbe portare a mettere in discussione la serenità del risultato anche delle future elezioni in Abruzzo, Basilicata, Piemonte e Umbria per le regionali, senza per questo dimenticare le Europee e le amministrative in diverse migliaia di Comuni italiani. 

Da animale politico di lungo corso, ma anche da uomo di sempre chiara appartenenza, bene ha scritto l’amico Salvatore Ronghi su Facebook: “Le politiche del governo escono vincitrici da questo primo test elettorale ma perdono sulle politiche territoriali.” E poi, ancora: “Perché non si punta decisamente sul radicamento territoriale concedendo più spazio e autonomie alle scelte politiche, per vincere anche negli Enti Locali?” Me lo chiedo spesso anch’io, in particolar modo quando vedo che già verso la nostra Regione Campania sembra proprio che non ci sia alcun interesse del centrodestra a spodestare De Luca dal suo trono e dare finalmente, tramite il Governo centrale, un segnale di rinascita amministrativa, civile e sociale che vada ben oltre la pur ottima operazione-spot di Caivano.

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