Nel lungo speciale creato dalla redazione giornalistica di RaiUno per il dopo Via Crucis nella notte del Venerdì Santo, è stato dato ampio spazio alle Clarisse napoletane delle Trentatrè con una ampia intervista a suor Rosa Lupoli.

La Croce – dichiara il presentatore – è, poi, soprattutto simbolo di Resurrezione per chi sta al chiuso di una cella di clausura, ma è in sintonia con il mondo, grazie a Facebook e Whatsapp, come le dodici Clarisse napoletane delle “Trentatrè” . Nei vicoli dell’antica città dal 1585, qui si subisce “l’agguato del Signore” – come spiega suor Rosa Lupoli.

Suor Rosa, per nove anni Madre Badessa, ha rilasciato una emozionante intervista a Guido Pocobelli Ragosta.

“Dio, come ha detto uno scrittore, è in agguato sulle vie di ogni uomo – spiega serena Suor Rosa – ed è pronto ad andargli incontro no appena questa persona lascia una piccola feritoia, uno spiraglio. Vivere in clausura non significa uscire dal mondo – aggiunge – ma entrarci nel profondo.”

Il convento di calusura si trova nel cuore di Napoli da 500 anni ed è, per tutte le suore, una grande responsabilità, come afferma Suor Rosa “da noi viene un fiume di persone che cercano anche solo una parola di conforto.”

Suor Rosa, lo abbiamo riportato più volte, utilizza anche i nuovi media, come Whatsapp e Facebook per tenersi in contatto e predicare col mondo, raccogliendo “quel grido silenzioso di tante persone che hanno bisogno di una preghiera” conclude.

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