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giovedì, Aprile 18, 2024

“Pace edilizia” la richiesta campana al governo contro le demolizioni

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Ugo De Rosa | All’Hotel Ramada di Napoli si è tenuta la riunione tra l’avvocato Bruno Molinaro, promotore di una serie di iniziative per la soluzione dell’annoso problema delle demolizioni delle case di necessità, e i parlamentari neo candidati alle prossime elezioni nazionali Edoardo Rixi, Gianluca Cantalamessa, Pina Castiello e Severino Nappi.
Al tavolo erano presenti anche i rappresentanti dei comitati per la difesa della casa e alcuni sindaci campani, tra cui il sindaco di Afragola Antonio Pannone, il sindaco di Casola Costantino Peccerillo e il sindaco di Forio, nonché presidente dell’Ancim, Francesco Del Deo.
Nulla è trapelato sui contenuti tecnici dell’incontro. Ciò che si sa è che le soluzioni proposte hanno trovato larga condivisione nei presenti.
Insomma … tutti d’accordo sulla finalità di mettere in cantiere le iniziative illustrate per raggiungere, nel rispetto dei principi costituzionali, l’agognato obbiettivo della cosiddetta “pace edilizia”, cui anche Matteo Salvini ha più volte fatto riferimento unitamente a quello della “pace fiscale”.

Si è convenuto, inoltre, sulla necessità di porre fine alla grave discriminazione lamentata nella esecuzione degli ordini di demolizione che, come è tristemente noto, avvengono con il contagocce e a “macchia di leopardo”, nel segno della più assurda anarchia.
Non va dimenticato, peraltro, che l’ordine di demolizione collegato alla sentenza di condanna è stato introdotto per la prima volta nel nostro ordinamento dalla legge n. 47 del 1985. L’istituto, dunque, è vecchio di oltre trent’anni.
Se le demolizioni si contano sulle dita di una mano e avvengono in maniera sporadica, è evidente che qualcosa non funziona.
Lo scopo di una graduazione su base normativa delle demolizioni, previa sospensione per le case di necessità, era, del resto, già presente nel famoso DDL Falanga, affossato poco prima della approvazione finale per volere dei soliti fondamentalisti dell’ambiente.

Il DDL Falanga era, in effetti, semplicemente finalizzato a mettere ordine nella esecuzione dei provvedimenti sanzionatori che, come confermato dagli stessi dati di Legambiente, sono migliaia nella sola regione Campania e riguardano ecomostri, fabbricati pericolanti, scheletri di cemento armato, immobili della criminalità organizzata, costruzioni realizzate sulle spiagge o in violazione del limite di distanza dalla costa e finanche case di necessità abitate da persone prive di ogni altra possibilità di alloggio.

Va ancora una volta ricordato che il quotidiano Il Mattino ha segnalato alcuni anni fa che la demolizione di tutte le costruzioni abusive realizzate a Napoli e Provincia equivale alla demolizione di un numero di case pari a quello di una città grande come Padova, aggiungendo che, per radere al suolo questo immenso patrimonio edilizio, occorrono almeno due secoli ed un enorme fiume di denaro, senza considerare i problemi, sui quali si è soffermato anche il Governatore della Campania Vincenzo De Luca, legati alla carenza, nella intera regione, di un numero sufficiente di discariche dove poter smaltire i residui della attività demolitoria che, come è noto, costituiscono rifiuti speciali.
Da notare, infine, che l’ex vice Ministro Edoardo Rixi, presente alla seduta, è anche autore di un disegno di legge in materia di rigenerazione urbana, basato sostanzialmente su principi analoghi a quelli del “ravvedimento operoso” concepito dall’avvocato Molinaro quale soluzione da percorrere nel medio termine dopo quella di una sospensione degli abbattimenti analoga a quella adottata in materia di sfratti.

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