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martedì, Maggio 7, 2024

Michele Di Scala: “Le vostre intimidazioni telefoniche non mi fanno paura”

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Gaetano Di Meglio | Michele Di Scala ha una storia da difendere. O meglio, è la storia personale che lo difende. Residente storico della Riva Destra di Ischia, da sempre si batte perché la zona venga riqualificata e messa al centro di un serio dibattito politico. Purtroppo, però, da anni la riva destra del porto, da luogo magico per la movida si è trasformato in macchina clientelare per la politica (sempre la stessa) del Palazzo di Via Iasolino.
Nei giorni scorsi, Michele ha denunciato, al comando vigili di Ischia una situazione molto incresciosa.
«Il sottoscritto Di Scala Michele, segnala che durante l’inverno trascorso gli abitanti residenti della via Porto e i pescatori e la cittadinanza tutta non hanno potuto usufruire di detta via per settimane intere per la presenza di pedane in legno e chiusure laterali di “presunte” tende che allo scrivente risulterebbero non autorizzate. Poiché ormai si va verso la “tropicalizzazione” delle condizioni meteo, vi è da attendersi anche in questo periodo la possibilità di acqua alta. E con l’alta marea si può transitare sulla via Porto solo in aderenza ai fabbricati, spazio attualmente ingombrato dai succitati ostacoli. Ciò premesso invito a provvedere ad horas al controllo dei titoli abilitativi presso l’ufficio tecnico e a prendere i dovuti eventuali provvedimenti».
Manco a farlo apposta, dopo la denuncia, invece dei controlli degli uffici, chi stava armeggiando con una pedana e con una tenda ha smesso le operazioni d’incanto.
Ma la storia non finisce, anzi, si infittisce ancora di più di una pagina che non piace.
Con amarezza, Michele ha dovuto sporgere querela presso gli Uffici del Commissariato di Ischia perché destinatario di minacce e intimidazioni.
“Nella giornata di ieri 3 luglio – si legge nella denuncia -, a partire dalle ore 11.04, mentre ero in casa, sono pervenute sulla predetta utenza circa 16 chiamate da una utenza anonima. L’interlocutore che non si qualificava in dialetto napoletano ma con un evidente accento straniero, molto probabilmente dominicano dato che lo conosco molto bene per via del fatto che mia moglie è originaria della Repubblica Dominicana, nella prima chiamata mi faceva delle domande del tipo “Dove sei? Sei con la ragazzina?”. Nella chiamata successiva l’interlocutore, diverso dal primo, questa volta in finto siciliano mi diceva “Stai attento a tua moglie!” Nella successiva chiamata, credendo di aver capito chi fosse il mio interlocutore, lo invitavo a venire a casa mia e chiudevo la chiamata. Non rispondevo più alle telefonate anonime e, quanto poi uscivo di casa alle successive 14.30, le telefonate cessavano».
La denuncia, però, diventa grave «ho detto di aver intuito chi fosse il mio interlocutore poiché penso che sia un giovane dominicano figlio del titolare del ristorante “Riva Destra” che si trova proprio sotto casa mia. Dico ciò perché circa 10 giorni or sono stato firmatario di un esposto al comune di Ischia nel quale chiedevo conto dell’autorizzazione ad occupare il suolo pubblico da parte degli esercizi commerciali ubicati in via Porto con pedane chiuse e gazebo. Anche il fatto che io sia stato visto uscire di casa e questo abbia portato alla fine delle chiamate anonime è un particolare che mi ha molto insospettito»
Questa storia non finisce qua, ne siamo certi.
Qualcuno faccia chiarezza e intervenga con premura. La storia insegna che Michele Di Scala non ha mai fatto sconti a nessuno. Neanche a Principi e consoli.

3 COMMENTS

  1. a proposito di “figli di”, vigliamo parlare del figlio di Peppe Borsò che ogni sera parcheggia il suv sul marciapiedi di fronte le terme comunali come se fosse la sua piazzola di sosta personale? E’ uno schifo, se poi fermo la macchina fuori alla clinica san giovan giuseppe per portare mio padre a fare la chemio mi ritrovo con una multa sul parabrezza.
    Ma giustamente, con la roba che gira nel suo locale a casamicciola può comprarsi tutti. Uno schifo.

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