Mario, amico mio, Tu che fai del Napoli una seconda famiglia più che la squadra del cuore, cosa ne pensi dell’ennesima farsa firmata dal Tuo adorato “Aureliuccio” De Laurentiis?
Lo sai, io l’ho avversato nel suo modo di fare bottegaio anche mentre stavamo vincendo lo scudetto con un allenatore mediocre ma astuto e fortunato come Spalletti che adesso, dopo le recenti disavventure, appare come un gigante. Ma dopo il terzo tricolore gli avevo anche dato una chance, ricordi? Il 19 giugno dichiarò: “Lo scudetto è stato un fatto iniziatico, che avevamo cercato di anticipare negli anni precedenti e finalmente ce l’abbiamo fatta. Speriamo che non sia un caso ma l’inizio di un percorso che una città come Napoli merita. Adesso il nostro obiettivo è provare a ripeterci. E speriamo anche di arrivare in finale di Champions, ci metterei la firma”. E perché non credergli, specie quando al termine del calciomercato tra i partenti intoccabili c’era stato solo Kim, mentre la permanenza di Osimhen e la cessione a venticinque milioni di Lozano (magari per un idoneo sostituto) lasciavano presagire la legittima difesa del titolo.
Il resto è storia innegabile sotto gli occhi di tutti, caro Mario. Ad errore, Aureliuccio Tuo ha posto rimedio con altro errore, su tutti i fronti: Garcia pescato dal dimenticatoio calcistico saudita ha letteralmente smantellato un gruppo. E per risolvere il problema lui che fa? Lo caccia e prende Mazzarri! Vende Lozano, incassa una cifra e che fa? La investe con tanto di “refòsa” su Lindstrom, un oggetto misterioso (almeno finora) che ha reso meritatamente Politano titolare irrinunciabile e da rinnovare. E quando tutto ha continuato ad andare a ramengo, con un distacco sempre più ampio dalla vetta e senza un adeguato sostituto di Kim, lui che fa? Viene fuori dopo il pareggio interno col Monza a scusarsi e a promettere sia un adeguato mercato di rafforzamento sia un incontro-verità con la stampa al rientro dalla Super Cup di Rijad. Peccato che non ci sia stata né l’una ne l’altra cosa. E Leonardo Calise me lo aveva detto: “Beato te che ci credi. Ci prenderà per il c..o ancora una volta!”. E così è stato!
Mario, Tu che ancora gli vuoi bene (o no?), intanto che proviamo a raddrizzare la stagione mettendo fuori rosa Zielinski, pagando a vuoto Demme e contando sugli innesti di tali Mazzocchi, Ngonge, Dendoncker, Traorè e sui tanti altri acquisti a un passo dalla chiusura e puntualmente sfumati, quando lo vedi, diglielo anche da parte mia: “Aureliuccio nostro, ma pecché nun te liev nu poco ‘a nanze… ‘e piere?”
