venerdì, Marzo 7, 2025

Legnini: “Un contratto tipo per la ricostruzione privata. La struttura liquida i SAL al posto dei comuni”

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Con il Commissario Legnini proviamo a tirare le somme dell’importante del primo tavolo di monitoraggio del Protocollo di Intesa per la sicurezza e legalità nei cantieri edili conseguenti alla ricostruzione nei territori dell’isola di Ischia colpiti dagli eventi sismici del 21 agosto 2017 e dall’alluvione del 26 novembre 2022.

Commissario, qual è il bilancio di questo incontro?
“Bilancio assolutamente positivo di totale condivisione da parte di tutti i componenti sulla necessità di esercitare il massimo della vigilanza perché legalità e speditezza possono e devono coesistere. Il protocollo ci assegna ulteriori responsabilità, che noi abbiamo già per larga parte attuate e che per un’altra parte dobbiamo attuare, perché legate a una infrastruttura informatica, il portale, la piattaforma, che dovrà contenere i dati di controllo dei cantieri. Per intanto, abbiamo registrato questo avanzamento che ci porta verso una crescita ulteriore di vigilanza. L’isola di Ischia, dopo le tragedie che ha vissuto, come ho detto, non si può permettere anche l’onta, il discredito, l’attività di inquinamento da parte di imprese criminali. Questo non ce lo possiamo permettere

Posso chiederle, rispetto al primo incontro che fu svolto su questa analoga tematica, quali sono stati anche i passi avanti, gli step successivi.
“I passaggi sono quelli che ho riferito al tavolo, nel senso che abbiamo innanzitutto chiesto a tutte le pubbliche amministrazioni di adeguare modulistica, modelli procedimentali, al contenuto del protocollo di legalità. E in secondo luogo, abbiamo e dobbiamo ulteriormente registrare meglio l’efficacia dei controlli sui cantieri privati dei quali si prevede una crescita, mi auguro significativa. Anzi, i dati ci fanno dire che nei prossimi mesi ci sarà, spero, una crescita significativa di cantieri privati e quindi anche a quei cantieri vanno applicati i criteri del protocollo di legalità. D’altronde, gli episodi che si sono verificati, sui quali si è accesa l’attenzione dell’attività di prevenzione, ovvero il Prefetto, il Gruppo Interforze, questi casi scaturiscono da segnalazioni precise che sono state fatte all’esito dei controlli della struttura commissariale”.
Lei ha già avuto esperienze di altri scenari simili nel Centro Italia e se può contare su quel bagaglio di conoscenze. Nota delle somiglianze o delle differenze tra il quadro operativo e i controlli qui e in altre situazioni.
“Non mi unirò a coloro che tendono a connotare dei territori per il tasso di criminalità, perché sull’isola di Ischia, a dire il vero, riscontro una certa attenzione su questi temi, sulla necessità di preservare il tessuto sociale ed economico e quindi anche quello della ricostruzione, da tentativi di infiltrazione che sono immanenti, che riguardano Ischia ma riguardano l’intero territorio nazionale, ahimè”.

Abbiamo appreso nel corso dei lavori che cambierà anche il modo di erogare i contributi, abbiamo sentito che i SAL saranno pagati direttamente alle ditte tramite la struttura commissariale, anche per sostenere i Comuni che hanno avuto diverse tipologie di assunzioni ma evidentemente non riescono a completare bene questo controllo. La domanda che le volevo fare, tuttavia, è possibile che rapidità e legalità possano coesistere, considerando che molti di questi cantieri risalgono all’agosto 2017 e c’è il rischio che troppa legalità possa bloccare o mettere in difficoltà il privato nella scelta della ditta? Ci sono delle soluzioni che possano consentire, ad esempio, se c’è una ditta che viene fermata o sospesa che il cantiere possa continuare a operare.
“Rispondo alla sua domanda, che ci porta a confrontarci con tre temi. Uno è antico: l’eccesso di legalità produce lentezza e complicazione, a fronte di una esigenza di semplificazione e speditezza? Ripeto, io penso di no, perché oggi ci viene in soccorso, per fortuna, la tecnologia digitale. Fare controlli utilizzando le banche dati e tutti i dati disponibili, non è così complicato. Controlli preventivi e controlli successivi, secondo la modalità con cui la ricostruzione privata si realizza, attraverso strumenti negoziali privatistici. Il progettista, il direttore lavori, l’impresa, li sceglie il proprietario, ma avviene con denaro pubblico, il che non può essere ignorato, anzi deve essere considerato ai fini del controllo di legalità. La terza questione riguarda la necessità di non rallentare, di evitare che questa maggiore attenzione, vigilanza o controllo, possa produrre un effetto di rallentamento. E su questo noi proveremo, come abbiamo fatto per i SAL, a supportare, nei limiti delle nostre forze, che sono limitate anch’esse, ma comunque sono disponibili, a supportare i Comuni e i privati. Alla fine, il cittadino che cosa deve fare? Deve controllare che l’impresa sia iscritta nell’elenco, gli deve chiedere la certificazione e deve probabilmente adeguarsi a un contratto che, all’esito della riunione di oggi, io proporrò come un contratto quadro, un contratto tipo, in modo tale da evitare i rompicapo con i tecnici, i cittadini. Ecco, questo passo sto meditando di farlo: proporre ai cittadini un contratto tipo che li preservi dai rischi che sono stati evidenziati”.

Abbiamo letto la sua recente ordinanza e l’annuncio delle prime due delocalizzazioni volontarie. Parliamo di un hotel in via Epomeo e di un appartamento civile. Ci aveva detto che erano circa 60 le richieste di delocalizzazione sull’area di Casamicciola. Può fare un aggiornamento anche su questo?
“I dati sono in continua evoluzione perché le domande di delocalizzazione volontarie sono aumentate negli ultimi due mesi. Quel dato di 60 si riferiva più o meno a un paio di mesi fa, oggi sono 92. Di queste, 76 sono già state istruite e ai cittadini è stato comunicato l’esito e la quantificazione del contributo. Le altre sono in fase di integrazione o di istruttoria recente. Le domande di delocalizzazione definitiva sono 2 approvate, 1 respinta e 3 in istruttoria. Mi auguro che crescano e approfitto di questa sua domanda per ricordare ai cittadini che chi non riesce a trovare un immobile sul mercato può chiedere l’assegnazione di un alloggio. Quale alloggio? Dove? Di quale superficie? Questo oggi non lo posso dire se non conosco il fabbisogno. Una volta conosciuto il fabbisogno, sarà possibile stabilire quale alloggio, quando, dove e di quale superficie. E quindi questo primo step del 31 luglio mi auguro che venga considerato da chi ha necessità di avere una casa in tempi rapidi. Poi c’è un’ulteriore finestra nel mese di ottobre, quando ci sarà l’approvazione del piano della ricostruzione da parte della Regione Campania, che prevederà la delocalizzazione obbligatoria”

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  • Articolo realizzato dalla Redazione Web de Il Dispari Quotidiano. La redazione si occupa dell'analisi e della pubblicazione fedele degli atti e dei documenti ufficiali, garantendo un'informazione precisa, imparziale e trasparente. Ogni contenuto viene riportato senza interpretazioni o valutazioni personali, nel rispetto dell’integrità delle fonti e della veridicità dei fatti.

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