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venerdì, Maggio 3, 2024

La vendetta di Pascale: «Ora chiedo il conto a chi si è tolto lo sfizio di fare le denunce»

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Ida Trofa | Il processo del momento con la sentenza della storia, per una intera classe dirigente, che nell’ultimo ventennio a Lacco Ameno ha fatto il bello ed il cattivo tempo. Soddisfatto il sindaco Giacomo Pascale che ringrazia il collegio difensivo e promette battaglia contro chi si è dedicato, negli anni, alle denunce allegre senza pagare mai il conto dei tentativi falliti di condurre in manette gli odiati nemici politici. Contro quelli che il Barone definisce “Idioti” che, falliti gli appuntamenti elettorali, tentano di “sovvertire il mandato popolare con la carta bollata”. Tra porto e rifiuti, le assoluzioni e i costi giudiziari della difesa garantita ai pubblici amministratori costeranno alle casse pubbliche oltre un milione di euro di parcelle legali. Parcelle che con assoluzione piena saranno ascritte al bilancio comunale e, dunque, peseranno sulle spalle dei cittadini. Pascale si dice pronto alla battaglia contro le denunce allegre e contro i loro promotori. C’è già il mandato legale a due avvocati per valutare eventuali responsabilità in ordine ai processi a cui sono stati costretti gli amministratori e, soprattutto, agli alti costi che ricadranno sulla comunità lacchese.
Cifre che potrebbero determinare un nuovo dissesto se pensiamo che quello attuale si chiuderà con 1.500.000 euro grazie alla procedura semplificata.

Una sentenza quasi incredibile sindaco?
“Finalmente dopo circa dieci anni c‘è una sentenza che ci dice che il fatto non sussiste. Assoluzione con formula piena e di questo devo ringraziare tutto il collegio difensivo. Sicuramente sono riusciti a far comprender alla Corte che era un processo che, molto probabilmente, non doveva mai cominciare perché poggiava veramente sul nulla. Io non ho ancora capito l‘abuso commesso e quali fatti mi venivano imputati. Ho sempre confidato nella giustizia e nella serenità di chi ti deve giudicare. Sono contento per tutti gli assolti a partire da Enzo Ungaro e Tuta Irace che hanno saputo dimostrare che gli atti, sia tecnici sia politici, erano lineari e cristallini. Questa storia è stata paradossale sotto ogni prospettiva. Ci ordinavano di togliere i rifiuti dalla strada ma ogni verso era sbagliato. Si è chiusa una lunga vicenda e sono contento. Mi dispiace, invece, che qualcuno auspicasse allo scioglimento del consiglio comunale. Ciò testimonia, non solo la pochezza e l’impreparazione politica, ma che costoro non vogliono il bene di Lacco Ameno che, in un momento come questo, tra emergenza sisma e difficoltà a livello centrale, di certo non meriterebbe il commissariamento. Chi lo pensa, al netto che sia io il sindaco, o è fuori dal mondo o fuori di testa”.

Dieci anni di processo hanno, ovunque, un peso?
“Verificherò. Ho già dato mandato al mio avvocato, se si può fermare questo modus operandi secondo cui un imbecille qualsiasi si sveglia la mattina e ti trascina in tribunale esponendo anche l’ente ad un danno di immagine notevole e, soprattutto, esponendolo ad un esborso consistente. La sentenza peserà inevitabilmente sulle tasche e sulle teste dei cittadini. Bisogna dire basta. Se c’è un responsabile per è pure giusto che paghi. Non è possibile che tu mi denunci, denunci decine di persone, i processi durano anni e assolvono tutti, arrivano parcelle milionari ed i lacchesi pagano per gli sfizi di un mitomane”.

Non le pare un tantino pretestuoso, c’è pur sempre stata un’inchiesta, indagini che hanno determinato il rinvio a giudizio?
“Laddove dovessero esserci responsabilità accertate non esiterò ad agire per ottenere il giusto risarcimento informando la Corte dei Conti. Siamo già oltre il milione di euro solo di parcelle legali per le decine di amministratori finiti sul banco degli imputati per fatti poi dimostratisi infondati”.

Se però vi hanno rinviato a giudizio ci deve essere stato qualcosa?
“Denunce mosse per mera illusione di poter sovvertire il mandato popolare, il verdetto democratico con una sentenza di aula di tribunale. Basta alla stagione dei veleni. Per vivere in un paese in cui chi sbaglia paga e non paga per lui ma tutta una comunità. Il paese non può sopportare questi idioti che tentano di fare politica con la carta bollata per farsi poi recapitare un conto salatissimo, quando la situazione finisce come è finita oggi. Accettando questo modo di fare stiamo portando di nuovo il comune in dissesto. Immagino che questo problema coinvolga tutti i comuni di Italia. Chiederò interventi legislativi ed azioni al Vicepremier Salvini ed al Premier Conte oltre che al nostro gruppo di riferimento con il Senatore Domenico De Siano”.

Quanto costerà questo processo?
“Tra porto e rifiuti siamo ad un milione di euro. Ho stimato che per questa sentenza, i lacchesi pagheranno almeno 300-400 mila euro. Ho la necessità come sindaco, oggi, di cercare di tutelare le casse e l’immagine della comunità. Buttare un milione di euro alla finestra per parcelle su denunce infondate è inammissibile specie se ci ripiomba nel dissesto. Il disseto è stato dichiarato per 2.300.000, con 1,2 milioni togliamo il debito grazie alla procedura semplificata. Il metodo delle denunce pesa. Già nel primo De Siano fummo costretti a fare un mutuo di 350milioni di vecchie lire per pagare le parcelle degli avvocati degli amministratori che ci avevano preceduti. E’ un fatto di buon senso. Il comune non può pagare perché tu ti devi toglier lo sfizio di denunciare chi non sta dalla tua parte politica”.

1 COMMENT

  1. Pensasse a ridurre il degrado da Lacco Ameno…che in questi giorni è terra di nessuno.
    Lacco Ameno non è soltanto la festa di Santa Restituta e un paio di pseudo manifestazioni per pochi invitati a Villa arbusto…spogliatevi da questo provincialismo e rimboccatevi le maniche dando al paese un volto internazionale..
    STIAMO ROVINATI !!

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