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sabato, Maggio 18, 2024

La guerra del chiosco, il Comune di Ischia appella la sentenza del Tar che lo mazzola

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Ugo De Rosa | Non contento del disastro combinato nella famigerata vicenda del chiosco all’ex carcere e della sonora bacchettata ricevuta dal Tar Campania, il Comune d’Ischia prova a volgere a suo favore le sorti del contenzioso appellando la sentenza dei giudici amministrativi di primo grado. Una sentenza di cui la precedente concessionaria Maria Di Leva, ottenuta la pronuncia favorevole, ha invano più volte sollecitato l’applicazione, non essendole mai stata ufficialmente revocata la concessione di suolo pubblico prima che la stessa venisse rilasciata a Marco Iacono. Ma intanto è stato avviato il procedimento di decadenza della concessione a danno della Di Leva per assenza di titolo abilitativo del chiosco. Il tutto a seguito della ordinanza di demolizione di opere abusive che il Tar ha invece ritenuto legittima.

Un susseguirsi di provvedimenti, ricorsi e richieste di risarcimento danni da cui ancora una volta gli occupanti degli uffici di via Iasolino escono malissimo.
Di fronte a un caso che evidenzia chiaramente come gli interessi politici abbiano condotto ad adottare atti sbagliati il Comune tenta di salvarsi impugnando la sentenza che ha bocciato il “metodo Enzo”.
Nella determina adottata da Salvatore Marino quindi si evidenzia la volontà del Comune di «impugnare in maniera tempestiva» la sentenza del Tar. L’incarico legale viene affidato all’avv. Leonardo Mennella, che già aveva rappresentato l’Ente dinanzi ai giudici amministrativi di primo grado. La cifra impegnata per cercare di uscire da questo tunnel in cui si è ficcati ammonta a 1.500 euro oltre Iva, Cpa e spese.

Per impugnare una sentenza in cui, tra l’altro, si legge che «il Comune di Ischia ha agito violando elementari esigenze di buon andamento e imparzialità» nel rilasciare la concessione a Iacono senza un minimo di evidenza pubblica nella procedura. Che è esattamente il modus operandi di Enzo Ferrandino…
Dunque un tentativo di salvare la faccia – e non solo – e di uscire vincitori da una vicenda che potrebbe comportare ripercussioni disastrose sul fronte delle concessioni di suolo pubblico. Ma difficilmente si potrà rimediare alle conseguenze di tutti gli errori commessi…

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