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domenica, Maggio 19, 2024

Ischia, una maledizione senza fine

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Sfortuna, vade retro! Dopo i casi dell’anno scorso e quelli più recenti, l’Ischia Isolaverde può ormai dirsi un’habitué degli infortuni. Costretta per quasi un mese a giocare con un attacco a mezzo servizio, adesso – come vi abbiamo anticipato ieri – i gialloblu rischiano di dovere vivere altre domeniche di passione per le assenze di uomini chiave in difesa. Rinfrancato dai rientri di Mancino dal primo minuto e quello “part-time” di Yaye Kanoute, Bitetto si ritroverà con grande probabilità a fare i conti con le defezioni di due elementi fondamentali come Moracci e Bruno, anche ieri rimasti a riposo mentre i compagni di squadra erano impegnati nella sfida con la Berretti. Per il difensore centrale, vera e propria sicurezza con Filosa nelle uscite più recenti, le probabilità scendere in campo contro la Fidelis Andria sono vicine, vicinissime allo zero; difficile anche la situazione per Francesco Bruno, su cui sembrano però esserci maggiori speranze, almeno per una sua presenza in panchina.

Le cattive notizie non si fermano qui: anche ieri ha svolto lavoro differenziato il difensore Matteo Patti, indiziato numero uno – per qualità ed esperienza – per sostituire Moracci al centro della difesa o nel caso per agire da laterale sinistro di difesa al posto di Bruno, con Guarino o Savi al fianco di Filosa. Con Patti ha svolto lavoro a parte anche il regista Nicolas Izzillo, altro elemento indispensabile, sacrificato nelle ultime uscite nel ruolo di interno sinistro ma già domenica in Puglia potrebbe tornare ad agire da trequartista davanti alla difesa. La presenza in campo dell’ex Messina al momento non sembra in dubbio.

LA MALEDIZIONE DEGLI INFORTUNI – La misura è colma, dicevamo prima. E non potrebbe essere altrimenti pensando a quanto successo in questo inizio di stagione e l’anno scorso. Sono freschi gli infortuni che hanno messo al tappeto i vari Fall, Kanoute e Porcino, ma non possiamo dimenticare l’incredibile serie di defezioni che condizionò la stagione scorsa dei gialloblu. Annata che iniziò nel peggiore dei modi con l’infortunio gravissimo subito da Antonio Bacio Terracino, uno che, con la sua imprevedibilità, avrebbe potuto dare una grandissima mano alla squadra prima di Porta e poi di Maurizi. Niente da fare per il talento napoletano, costretto a rimanere ai box per tutta la stagione o quasi. Come dimenticare, poi, lo stop subito da Renan Wagner proprio quando sembrava stesse per ingranare (ottima la gara a Cosenza dopo una serie di prestazioni anonime). Di un altro peso, certamente, l’infortunio subito da Nicola Ciotola, fermatosi a gennaio nel suo momento migliore (frattura del pollice) e, dopo un rientro lungo una manciata di gare, costretto a guardare i compagni lottare per i play-out dopo un infortunio alla mandibola subito a Lecce. A questi vanno aggiunti i guai ai vari Massimo e Millesi, anche loro fermati sul più bello e poi incapaci, tranne in rarissime occasioni, di ripetersi. Episodi, questi, che confermano la sfortuna che attanaglia l’Ischia da più di anno: che ci sia bisogno di una benedizione o del classico pellegrinaggio?

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