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lunedì, Aprile 29, 2024

In balìa dell’ASL. La disavventura di 3 velisti lasciati a bordo in attesa di un tampone dal 22 agosto!

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Ida Trofa | Disastro misure AntiCovid in Campania. Sciagura a Ischia dove al peggio non c’è mai limite! Vi avevamo già parlato del naufragio ASLNA2 Nord nella gestione territoriale delle misure anticontagio, della sciatta conduzione delle indagini epidemiologiche e ora ritorniamo a narrarvi dei fasti e dei nefasti giri di una sanità che non va oltre la prova elettorale e la sua inutilità.

La storia è quella di 3 velisti costretti in barca dal 28 agosto scorso in attesa di conoscere il proprio stato di salute. Reclusi, isolati dal mondo e senza vie di fuga né contatti istituzionali per conoscere la verità sul possibile contagio. Indegno! Dopo tanto patire, dopo aver brancolato nel buio e, per giunta, con tutti i rischi e le privazioni di trovarsi in mezzo al mare, gli interessati hanno deciso di contattare i propri legali nello strenuo, quanto vano, tentativo di porre fine al proprio calvario.
Il governatore De Luca si sta vantando tanto dell’attività di screening preventivo che si sta facendo con i rientri dei cittadini campani dalle ferie, il problema è verificare se tale screening è stato adeguatamente organizzato e, soprattutto, se i laboratori che esaminano i tamponi siano in grado di reggere tale ingente screening.

In particolare, visto i proclami fatti, bisognerebbe verificare se i tamponi vengono processati in un congruo lasso di tempo oppure siamo davanti a puri spot elettorali e ciò in quanto i tamponi effettuati vengono, poi, di fatto processati dopo sei sette, otto, dieci giorni e quindi il successivo passo – la ricerca dei contatti diretti – di fatti si renderebbe inutile in quanto nei sei sette giorni tra tampone e risultato i contatti diretti non vengono messi in quarantena e quindi possono liberamente circolare con o senza virus.
Insomma le indagini epidemiologiche restano solo proclami. Proseguono male, a rilento e, troppo spesso, non proseguono affatto. Ma leggiamo insieme la storia dei 3 “naufraghi” in quarantena su di una barca a vela abbandonati, di fatto, al loro destino da giorni, in attesa che qualcuno gli dica se possono tornare dalle loro famiglie, scendere a terra o restare, invece, a bordo!

Il racconto
A spiegarci l’intera vergognosa faccenda il legale dei tre lavoratori rimasti in balia dell’ASL NA2 Nord. “Veniamo al caso pratico, altrimenti non si comprende bene, tre lavoratori ischitani, tre marinai che lavorano su uno dei tanti Yacht che fanno di stanza nei porti di Ischia tornando dalla loro crociera decidono di segnalarsi all’ASL di NA e chiedono di fare il tampone al momento del loro arrivo in uno dei porti di Ischia, si badi bene si segnalano sabato mattina, il 22 agosto, evidenziando che sarebbero arrivati domenica sera, il 23 agosto, dopo aver fatto scendere i proprietari della barca a Napoli.

In un primo momento, l’ASL dava appuntamento con loro per l’esecuzione del tampone il mercoledì seguente, poi sotto la pressione dei tre lavoratori, lontani da casa da oramai 45 giorni, si riesce ad eseguire il tampone lunedì 24 agosto mattina. Da questo momento parte una lunga processione fatta di segregazione (la chiamano quarantena fiduciaria) ritardi e telefonate. In particolare l’Asl obbliga i soggetti alla quarantena fiduciaria e non avendo posti adeguati – in quanto non è stato mai predisposto alcun alloggio per le persone in quarantena fiduciaria che non hanno gli spazi per poterla fare a casa – decidono di farla sull’imbarcazione presso i loro alloggi (sul castello di prua, insomma tre letti in meno di un respiro) in quanto gli veniva riferito che i tamponi sarebbero stati processati in massimo quarantotto ore“.
Mercoledì 26 agosto i lavoratori cominciano a chiamare il loro referente per chiedere informazioni, ma nessuno sa nulla salvo poi venire a sapere che il 4 settembre 2020 (quindi a cinque giorni dal loro tampone!) stavano ancora processando i tamponi eseguiti il venerdì precedente.
Cominciano a chiamare in giro, sia per avere un minimo di approvvigionamento alimentare, sia per tentare di capire quanti giorni dovranno ancora passare confinati nel castelletto di prua della loro prigione, ma nessuno sa dirgli nulla e così, i tre malcapitati sono fermi in porto sapendo che, probabilmente, non potranno vedere le loro famiglie in quanto i ritardi accumulati dagli spot elettorali li sta obbligando a passare i giorni liberi in prigione salvo poi dover ripartire a metà della prossima settimana sempreché i tamponi arrivino“
Ah dimenticavamo il proprietario – residente in altra regione – ha già fatto i suoi tamponi e già ha avuto i risultati (dopo appena 36 ore) e poi dicono che la Campania è una regione all’avanguardia bah!

Questa storia, però, ci porta a ragionare sul problema dei tamponi e se i positivi dei relativi contatti e quindi del tracciamento perché nel caso dei tre marittimi sappiamo che stanno in barca e sappiamo pure che gli altri viaggiatori (fortunati loro che vivono in altre regioni d’Italia) hanno già fatto tutto e sono negativi, ma in altri casi si è avuto modo di apprendere di attività chiuse per la sanificazione a dieci e più giorni dall’esecuzione del tampone dei loro dipendenti risultati positivi e questi ritardi stanno per riversarsi sulla nostra comunità a causa di una sanità rabberciata che il governatore De Luca sta finendo di uccidere, salvo poi fare spot elettorali sull’allargamento dell’ospedale di Ischia quando sino all’anno scorso tutti noi scrivevamo e protestavamo per la pretesa di ridurre ulteriormente la capacità organizzativa del nostro piccolo ospedale a fronte di una presunta ottimizzazione dei costi,
E’ inammissibile in un momento di emergenza mondiale che si processi un tampone – con il serio rischio che sia positivo – oltre 7 giorni dalla sua esecuzione lasciando, però, a piede libero i soggetti che hanno avuto contatti diretti con colui a cui è stato eseguito il tampone con il rischio di contagio dell’intera comunità.
Una comunità piegata dalle scelte scellerate della sua classe politica e dalle dichiarazioni, altrettanto scellerate, del suo governatore che per celare l’inadeguatezza delle strutture sanitarie e ogni giorno grida alla chiusura del principato di Salerno e quello di Benevento nonché dei ducati di Napoli, Sorrento, Amalfi e Benevento quasi a voler ci catapultare ben prima dell’anno 1000.

Che dire, le elezioni si avvicinano come la probabile riconferma del Governatore uscente ma la domanda che sorge spontanea è se i novelli scudieri isolani del granduca De Luca sapranno difenderci dall’ineffabile abilità distruttiva del loro Duca?
“Intanto i tre Lavoratori si apprestano a festeggiare i sette giorni di misura cautelare detentiva senza sapere se sono o meno positivi, insomma, la sanità come la giustizia va sempre più a rotoli” conclude l’avvocato dei velisti ischitani.
“Una chiosa finale, ma visto la disavventura dei nostri tre amici mi chiedo. Quando alle 17:00 leggono i dati regionali – chiosa ancora l’avvocato – dei tamponi e dei contagiati si stanno forse riferendo a quelli processati in quel giorno e fatti sette /otto giorni prima o al dato combinato dei tamponi fatti il giorno del bollettino in uno ai positivi dei tamponi di sette giorni prima?”

Che dire legittime perplessità e domande che sorgono spontanee e a cui, benché nuocciano gravemente alla salute, nessuno darà mai una risposta! La salute, la vita o la morte ormai sono puro materiale di propaganda elettorale e basta. Intelligenti pauca…

1 COMMENT

  1. Mio suocero è rientrato dall’estero, fatta segnalazione il sabato. Il martedì ha fatto il tampone al Rizzoli e dopo tre giorni ha avuto il risultato negativo

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