Il Prefetto di Napoli, il dott. Michele Di Bari, ha avviato un’iniziativa per garantire la trasparenza nella gestione della ricostruzione privata, soprattutto in relazione ai fondi pubblici. Abbiamo letto in questi giorni di questa proposta, che ci è sembrata un passo avanti rispetto al protocollo presentato dal prefetto a gennaio. Mentre per la ricostruzione pubblica sembra che tutto sia già definito, abbiamo scoperto che il pericolo riguarda anche la ricostruzione privata e i suoi finanziamenti
Quali sono gli aggiornamenti che ci può dare oggi su questo tipo di attività?
“Ho voluto chiarire ai sindaci e alla struttura commissariale, e credo che ne siano già pienamente consapevoli, che la ricostruzione privata richiede il rispetto scrupoloso del protocollo che è stato sottoscritto qualche mese fa. Un protocollo che prevede una serie di clausole molto incisive, come per esempio che un’impresa che lavora per un cantiere privato deve essere iscritta alla white list, che non sono previsti subappalti a cascata e che devono essere rispettati determinati requisiti. Questo è stato l’oggetto di questa riunione di oggi, perché il protocollo possa avere una sua efficacia. Devo dire però che non è emerso nello specifico se siano state rilevate anomalie, criticità o irregolarità di qualsiasi natura. Allora io voglio chiarire innanzitutto un aspetto: l’attività della Prefettura è un’attività amministrativa antimafia, che ha un perimetro ben circoscritto. Nulla a che vedere, come è stato scritto, con l’attività che fa la Procura della Repubblica, che ha una competenza repressiva di altro tipo, importantissima. Detto questo, noi ne abbiamo discusso in questo tavolo perché io ho già disposto due accessi ispettivi ai cantieri: il primo accesso è stato poi prodromico di ben 14 interdittive antimafia. Adesso vedremo cosa verrà fuori da questo secondo accesso ispettivo, ma è indubbio che tutti devono lavorare nell’unica direzione della legalità. C’è la consapevolezza da parte dei sindaci, della struttura commissariale, di agire per la legalità. E prossimamente approfondiremo ulteriori aspetti tecnici in Prefettura, proprio in relazione all’attività prevista dal protocollo.
Abbiamo visto che al tavolo c’è stata una diversità di vedute tra chi ha effettuato materialmente controlli sui cantieri e la parte istituzionale. Che cosa è accaduto
“Non c’è stata alcuna diversità di veduta. C’è stata, invece, la consapevolezza che ognuno deve svolgere la propria azione nel proprio perimetro di competenza. Il Comune deve fare un’attività, ovviamente, anche di controllo; noi, per parte nostra, ulteriori controlli. La struttura Sisma, che è prevista proprio da un decreto della legge e qui con me oggi c’è stato il prefetto Canaparo che è il responsabile, ha spiegato come avvengono anche questi controlli e, soprattutto, sulla procedura di iscrizione all’albo degli esecutori. Io credo che questa riunione, con la presenza del Questore, con la presenza del Comandante Provinciale della Guardia di Finanza, con tutti i sindaci, la cassa edile, sia una riunione prodromica di un’attività che noi dobbiamo fare perché qui nessuno deve tirarsi fuori. Allora, la ricostruzione avviene attraverso una univoca convergenza di tutti gli attori istituzionali oggi presenti. Devo solo ringraziare ed essere grato ai sindaci, al commissario Legnini, alla Regione Campania, ai sindacati, alla cassa edile, all’INAIL, all’INPS; cioè, tutti abbiamo consapevolezza che dobbiamo marciare nella stessa direzione. Tra l’altro, abbiamo anche spiegato alcuni aspetti tecnici e lo ha fatto molto bene il prefetto Catapano come Struttura Sisma e credo che sia stato l’apprezzamento di tutti, perché è una materia certamente complessa ma noi siamo qui anche per chiarire i vari aspetti, i vari profili che ci chiedono i sindaci”.
E c’è anche la questione legata alla distribuzione dei traffici di mezzi pesanti nei porti, che erano oggetto della sua visita. I porti che purtroppo sono stati pensati un bel po’ di tempo fa e che oggi presentano carenze evidenti.
“Dobbiamo vedere come andare incontro alle esigenze dei sindaci. Le strutture sono quelle che conosciamo, ma i disservizi devono essere superati. Ci sono già delle ordinanze che devono essere rispettate, e io ho disposto una serie di controlli che inizieranno nei prossimi giorni. Però è importante anche un’altra questione, cioè che i sindaci dell’isola di Ischia si devono riunire in Prefettura con me. Io ho dato la mia disponibilità a stipulare un protocollo tra i sindaci stessi, perché attraverso un coordinamento locale possiamo individuare le soluzioni provvisorie per evitare le criticità che sono state sollevate dal sindaco di Casamicciola, ma anche in parte dagli altri sindaci che qui hanno rappresentato le loro difficoltà. Quindi credo che sia un tema molto importante, un tema scottante, un tema che seguiremo già la prossima settimana”.
Dottore, ovviamente il problema della portualità riguarda quelle che sono le competenze della Regione Campania, almeno nella gestione degli attracchi e nella gestione diretta dei porti. Ovviamente, parlare di logistica dei mezzi speciali, ma soprattutto dei mezzi pesanti, è qualcosa che coinvolge sia le decisioni regionali, che mi sembra cambino da gennaio, sia quelle che poi sono le realtà private che operano nel Golfo di Napoli.
“Non userei il termine responsabilità, perché tutti gli enti coinvolti si impegnano al massimo per evitare le criticità, dalla Regione Campania alla Città Metropolitana agli Enti locali presenti su questa isola. Quello che invece mi sento di dire è che dobbiamo individuare una direzione di marcia condivisa da tutti, per eliminare al più presto le difficoltà. E allora qual è l’accordo che, secondo me, deve essere fatto? Qui non si tratta di attribuire colpe, ma di adottare un’intesa tra i sindaci, perché ognuno, con un sacrificio da parte sua, possa raggiungere una soluzione che alzi sempre più il livello di accordo e che crei la soluzione complessiva. Non è la soluzione ideale, ma si può trovare una soluzione che possa organizzare efficacemente il trasporto delle derrate alimentari, dei servizi e di tutto il resto su questa isola”.
Posso chiederle, visto che siamo in periodo di alta stagione, se ha pensato anche a qualche soluzione temporanea per il momento, in attesa di un ragionamento ovviamente più ampio
“Non sono state individuate soluzioni tampone, perché ritengo che i controlli delle ordinanze siano attuati ed efficaci, e che con una vigilanza adeguata dai porti di partenza si possano evitare molte criticità qui a Ischia. Certo, non si tratta solo di territori ordinari, sia Casamicciola che Pozzuoli sono in piena emergenza, per il bradisismo la prima e per l’alluvione e il sisma la seconda. Come si possono conciliare le esigenze di un trasporto ordinato con queste emergenze, che sono seguite attentamente dai rispettivi sindaci? Certamente è un onere in più, ma le istituzioni governative che stanno monitorando le rispettive problematiche sono tali da rassicurare i sindaci in tutto ciò che faranno”.