fbpx
sabato, Maggio 4, 2024

GRAZIE EVI, ecco il nuovo divieto di balneazione per il mare di Sant’Angelo

Gli ultimi articoli

Le lunggagini create ad arte dall’EVI mettono ko il mare di Sant’Angelo che si trova, ancora una volta, con un divieto di balneazione. L’EVI ci riprova con Stani Vede per la condotta di Forio. Il sindaco non ci sta e diffida. L’EVI si piega per la paura di azzeramento del CdA

L’EVI è, sempre di più, il vero nemico pubblico dell’isola d’Ischia. L’ultimo sfregio che la comunità isolana deve sopportare è quello contenuto nell’ordinanza n. 23 firmata dal sindaco di Serrara Fontana, Irene Iacono, che ha dovuto, ancora una volta, ordinare il divieto di balneazione per lo specchio d’acqua “Sant’Angelo”. E non poteva essere altrimenti considerata la pantomima partorita in Via Leonardo Mazzella dal Consiglio di Amministrazione dell’EVI. Una pantomima e una frenata ai lavori necessari per la riparazione della condotta che oggi, però, viene pagata da tutta la comunità, non solo dell’istmo santangiolese, ma da tutta la comunità ischitana.

La storia è così imbarazzante che è anche difficile da raccontare. La condotta rotta e i capricci dell’EVI, nei mesi scorsi, spinsero il sindaco di Serrara Fontana ad emettere un’ordinanza contingibile e urgente per costringere il carrozzone pubblico che gestisce le fogne e il ciclo dell’acqua sull’isola ad avviare i lavori.
Nel merito dell’ordinanza, però, i signori nominati dai Comuni (tranne Serrara Fontana perché era sbagliato e fuori legge lo statuto della SpA dei comuni), hanno pensato bene di mettere i bastoni tra le ruote all’economia ischitana, prima fermando i lavori e poi “regalando” ad un avvocato di Boscotrecase il compenso per la redazione di un ricorso al TAR contro l’Ordinanza mai reso esecutivo. Una follia istituzionale peggio di quella del Comune di Lacco Ameno con la storia del porto.

E ora? Superate le difficoltà nate nei rapporti tra sindaci (i soci dell’azienda) i lavori non sono ancora partiti perché all’EVI non riescono a redigere i progetti necessari per avviare il cantiere. Manca un atto dovuto per la sicurezza. E l’EVI è incapace anche in questo o, meglio, è in ritardo anche in questo. Risultato? Un nuovo divieto di balneazione! Assurdo ma tutto vero.
Ma questa storia ha anche un ulteriore e interessante sviluppo. Mentre Sant’Angelo piange, Forio non ride.
La condotta del porto di Forio, infatti, è danneggiata in due punti: il primo vicino alla costa, il secondo a 400 metri a largo. Per questa riparazione di cui l’EVI è responsabile, Stani Verde ha ricevuto un trattamento diverso da Irene Iacono.

Un trattamento diverso dovuto anche alla decisione (purtroppo non presa) di voler azzerare il Consiglio di Amministrazione. Nell’assemblea dei soci del CISI (il vero padrone dell’EVI) che si è svolta la settimana scorsa al comune di Ischia, è venuto fuori il doppio peso e la doppia gestione degli interventi da parte dell’EVI. E i sindaci sono stati costretti a dirimere la matassa dell’imbarazzo creato dai dipendenti della SpA che, speriamo, presto venga sciolta e assorbita dalla nascente società pubblico-privata che gestirà il ciclo delle acque del Distretto Napoli Nord dell’Ente Idrico Campano.

I dirigenti dell’EVI che tengono in ostaggio la nostra comunità avevano chiesto al sindaco di Forio la compartecipazione delle spese dell’intervento di riparazione della condotta così come richiesto e ottenuto da Serrara Fontana. Una richiesta che non è piaciuta Stani Verde che ha rilanciato e ha diffidato l’EVI, forte dell’esperienza, quasi ricattatoria, subita da Irene Iacono. Verde invia una diffida all’EVI e Mario Basentini (dopo essere corso da Gianluca) ha piegato a libretto e non ha posto ulteriori resistenze. Lo stipendio a fine mese, così come il contributo degli altri membri del CdA, ha un valore da tenere bene in considerazione prima di continuare a fare il braccio di ferro con i sindaci.
Nel frattempo, con la mediazione di Enzo Ferrandino (che si trova a vivere l’ulteriore imbarazzo di aver nominato il presidente e di non aver dovuto compartecipare interventi simili sul territorio del comune di Ischia), i primi cittadini sono riusciti a dettare una regola che dovrebbe andare bene a tutti: nel mare magnum della confusione dei bilanci EVI, sarebbe stata individuata una media degli importi (calcolata sugli ultimi 3 bilanci) relativi agli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria che rappresenta la quota che non richiede la compartecipazione dei comuni alla spesa.

Ma fino a quando potremo reggere questa condizione imbarazzante con la gestione di un servizio pubblico così delicato e centrale per tutti noi? Fino a quando dovremo continuare ad essere ostaggio di persone che hanno come unico pensiero il ricorso da fare all’azienda per aver un livello in più come ha fatto, di recente, Luca Spignese e nel recente passato Ciro Frallicciardi?

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here

Gli ultimi articoli

Stock images by Depositphotos