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venerdì, Maggio 17, 2024

Fughe incrociate, destinazioni diverse | #4WD

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Daily 4ward di Davide Conte del 3marzo 2022

Roberto De Zerbi e Jurij Vernydub: due allenatori di calcio le cui storie, in questo momento, si incrociano fatalmente. Il primo, italiano, dello Shakhtar Donetsk, in Ucraina; il secondo, ucraino, dello Sheriff Tiraspol, in Moldavia. L’uno regista di un gioco spumeggiante quando era al Sassuolo, al punto da procurarsi l’ingaggio in una squadra oggi capolista che ha disputato anche il girone eliminatorio di Champions League; l’altro, alla guida di una compagine a dir poco sorprendente in un’impresa memorabile in quel del Bernabeu contro il Real Madrid, prima in classifica in campionato e terza nel girone di Coppa.

Dopo l’attacco russo, De Zerbi ha lasciato l’Ucraina, insieme al suo staff, per evitare di rimetterci la pelle: una scelta doverosa per riabbracciare le proprie famiglie ed attendere un’auspicata immediata tregua da quelle parti. Vernydub, dal canto suo, ha invece chiesto ed ottenuto il permesso dalla sua società, la cui proprietà è marcatamente filo-russa, per rientrare in patria, arruolarsi nell’esercito ucraino e andare a vender cara la sua di pelle per difendere il suo paese e la sua gente.

Si dice che il mondo del calcio, ambiente dagli ingaggi milionari, dal guadagno facile e dalla bella vita, rappresenti un’autentica fortuna per il fatto di lavorare giocando. Indubbiamente i privilegi sono tanti, specialmente se si rapporta l’attività di atleta o di tecnico sportivo a quella di lavori decisamente usuranti o comunque più sacrificati. Ma proprio in casi come questo, la guerra riesce, al pari della morte, a fare da livella, mettendo sullo stesso piano i più e i meno fortunati e lasciando che condividano, da angolazioni e con rischi diversi, la medesima sorte.

E se a Roberto De Zerbi mi sento di augurare di poter ritrovare presto la serenità della sua professione, prego affinché il coraggio e l’orgoglio patrio di Jurij Vernydub sia premiato allo stesso modo ma, soprattutto, con un rapido ritorno alla normalità, sano e salvo.

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