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lunedì, Aprile 29, 2024

Evasione a Lacco Ameno: “Alvi tutti!”

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Consiglio comunale da controra: sempre più degrado politico istituzionale. Cambia ancora il regolamento sulle tasse non pagate e le misure preventive. Dopo sei mesi Pascale cancella con un sol colpo di voto le maglie strette delle passate previsioni: “la chiusura delle attività deve essere l’eccezione non la regola!

Ida Trofa | Alla Torre Comunale di Lacco Ameno si doveva celebrare il ricompattamento delle diverse anime de “Il Faro” di Pascale. E, invece, la guerra sull’evasione fa saltare l’intesa costringendo il Barone a rivedere il regolamento per la disciplina e l’applicazione delle misure preventive per sostenere il contrasto all’evasione dei tributi. Scatenando un botta e risposta fra Aniello Silvio e Giacomo Pascale, mentre gli uomini del voto di equilibrio gongolano e incassano. In aula si denota una certa insofferenza tra le parti.

“I tributi e i favori per non pagarli non possono essere il ventre molle dell’ente locale e soprattutto non può diventarlo per responsabilità di chi lo amministra”, scandisce dai banchi dell’opposizione Aniello Silvio a cui fa eco Domenico De Siano che prova a sintetizzare. Le parole di ieri, in consiglio comunale, purtroppo non smentiscono le ambiguità di un paese dove chi è più furbo vince e chi fa più scambi. Dalla ultima seduta emerga non una netta presa di posizione, a favore di una o una altra linea di governo, o di una rappresentanza popolare che ascolti il grido del territorio, quanto la necessità di assecondare tutte le voglie del singolo consigliere richiedente al fine di preservare equilibri, maggioranza e poltrone. Ieri si è modificato, nuovamente, il regolamento per la lotta ai furbetti dei tributi e agli evasori.Poi nulla più oltre i soliti stracci personali volati in aula. Giacomo lo ha fatto con lo stesso spirito che auspica al prossimo consiglio quando sarà richiesto un altro passo che non ha alternative per il voto sulla NU e la gestione del servizio di raccolta e spiazzamento. Ieri obbiettivo fallito della maggioranza che ha ceduto il passo alle pressioni sui nodi monnezzari e gli illeciti palesati da De Siano & Co all’indirizzo dei funzionari che verrebbero dovuto collazionare gli atti.

Al 23 maggio
Carico di contenuti politici e sottese rivelazioni sugli accordi elettorali la seduta del 23 maggio fissata alle ore 14,15 si è riproposta con il solito canovaccio: la minoranza a sette attacca coesa, la maggioranza a sette vota compatta e rintuzza dove gli esposti e le diffide dei primi pungono. La seduta per discutere ben 7 punti all’ordine del giorno, ne ha visti in trattazione solo sei. Salata il nodo spinoso dell’affidamento a sette anni del servizio rifiuto. Des Siano &Co avevano diffidato i funzionari pubblici all’appalto per palesi illegittimità. Passano tra dibattiti, confronti ed accese discussioni gli altri sei. Al primo punto l’approvazione del rendiconto della gestione dell’esercizio finanziario 2021. Al secondo e terzo punto il riconoscimento di legittimità dei debiti fuori bilancio derivanti da sentenza. Al punto quarto punto la variazione al programma triennale delle opere pubbliche 2022/2024 e del programma biennale dei servizi e forniture dello stesso biennio e per l’annualità 2022. Al quinto punto la modifica al regolamento per la disciplina e l’applicazione delle misure preventive per sostenere il contrasto all’evasione dei tributi. Al sesto punto la modifica al regolamento per l’uso degli spazi e dei beni di proprietà comunale, approvato dal commissario straordinario nel 2020. Salta invece causa “esposto” l’affidamento a sette anni del servizio NU. Temporaneamente sospesi i botti finali riservati al settimo punto con il servizio di raccolta, trasporto e smaltimento rifiuti solidi ed urbani e raccolta differenziata, spazzamento e diserbo delle aree pubbliche, pulizia degli arenili non in concessione, pulizia di griglie e pozzetti stradali e rifiuti cimiteriali e raccolta dei rifiuti presso l’approdo turistico in concessione nel territorio comunale per anni sette.

Pre consiglio

Fuoco Amico
È un preconsiglio carico di accorati appelli e passaggi anche non istituzionali. Il primo è l’appello alla pacificazione del paese. Domenico De Siano introduce il tema dei “roghi” automobilistici: “Ho appreso della stampa l’ampio raggio di un fenomeno che credo di aver sottovalutato anche io. Dobbiamo essere attenti alla deriva a cui va incontro il nostro paese. La nostra comunità è testimone di ben altra cultura”. La replica di maggior rilievo è quella del sindaco.
Giacomo Pascale, parla di solidarietà, ma pone l’accento su di una questione che, detta da un primo cittadino può assumere aspetti inquietanti. E’ pericoloso tentare di dare una giustificazione a ciò che giustificazione non ha. La violenza, gli atti intimidatori in pieno stile camorristico non hanno mai una giustificazione. Incendiare auto, far saltare in aria bombole o motorini non possono avere nessun valido motivo: “Sono in stretto contatto con le autorità- ha detto Pascale- Massima solidarietà ed attenzione per tutti. Ma è risaputo che nel paese ci sono avvelenatori di pozzi, autori di denunce anonime che poi tanto anonime non sono che in questi mesi stanno inasprendo gli animi, portando in paese un clima di esasperazione”. Conclude Pascale con una chiosa da brividi che sa tanto di: “Se ti bruciano la macchina … è colpa”.

“Sugli atti vandalici siamo in contatto con le autorità e c’è la massima solidarietà . C’è un’indagine in corso su cui vige il massimo riserbo. Certi episodi se arrivano ad una certa gravità è perché il clima non è sereno. In questo periodo arrivano denunce anonime che tanto anonime, non sono ad attività commerciali imprese e dunque…
Certi eventi devono farci capire che il nostro modo di comportarci non è opportuno e forse fare di più per far si che certe cose non accadano.
Per Pascale è quasi come se il mare senza vento non possa muoversi. Eppure, il paragone non regge. Tali atti che macchiano una intera comunità devono essere condannati senza se e senza ma. Non esiste un fuoco amico!

Duca duca, così non va
Giacinto Calise, dai banchi della opposizione e prima che si passasse alla trattazione dei punti previsti, ha voluto porre l’accento sull’intervento in corso su piazzetta Duca Duca nel centro del paese. “Il cantiere è fermo creando grave danno alle attività commerciali del posto” in particolare un bar con scarso appeal elettorale sul Barone. Il bar operava sul versante opposto alle attività commerciali del consigliere di maggioranza Ciro Calise, li anche le voragini emerse tra il sabato e la domenica del week end appena trascorso vengono richieste dalla sera alla mattina per evitare blocchi commerciali. E’ stato chiesto in tal senso da Calise “un intervento per richiamare la ditta incaricata dei lavori al suo dovere, rispettando l’appalto”.

Evasione: Alvi tutti!
Cambia ancora, il regolamento sulle tasse non pagate e le misure preventive.Dopo sei mesi Pascale cancella con un sol colpo di voto le maglie strette delle passate previsioni: “la chiusura delle attività deve essere l’eccezione non la regola! A Lacco un solo grande evasore: il gestore del porto che non hai pagato niente, neppure le bollette che paghiamo noi, mentre beneficia degli investimenti comunali e sfrutta l’unica infrastruttura del paese. A breve faremo i nomi e cognomi di chi non ha pagato per 9 milioni di euro, siamo valutando con gli uffici e ora se ne occuperà anche Leonardo Mennella personalmente, come superare lo stallo della privacy”.
La replica di Aniello Silvio non si fa attendere: “Le regole per tutto il paese non solo per chi sai tu! Sappiamo bene perché stiamo facendo questa cosa e chi state proteggendo. Sappiamo bene che il vecchio regolamento non andava come avevamo già ampiamente detto noi e che anche questo nuovo regolamento è sbagliato. Voi agite ad personam”. Il consigliere Leonardo Mennella prova spengersi oltre, sfiondano sul terreno Silvio, ma è tutto vano: “Fate nomi e cognomi. Questa ipocrisia a che serve?”.
Volano stracci sul “regolamento per la disciplina e l’applicazione delle misure preventive per sostenere il contrasto all’evasione dei tributi”.
Il riferimento è chiaro alle “concessioni Alvi” ed ai subentri familiari che in questi mesi hanno acceso la contesa politica, le diatribe e gli scontri sulle debenze pregresse, sul regolamento da cambiare come di fatto è avvenuto ieri. Ma va anche ad altre attività finite nel girone infernale dei passaggi di intestazione di partite iva, attività con tanto di subentri demaniali in ditte con pesanti poste debitorie con il comune in termini di canoni e tassazioni. Questo ha portato alla girandola di nomine al SUAP, portando poi alle dimissioni dal SUAP, lo sportello dedicato, del comandante Raffaele Monti a cui aveva passato la patata bollente il Responsabile Mimmo Barbieri.

Da 1 a 4 …en passant
Dai primo al quarto punto la maggioranza muove sul velluto. L’opposizione lascia l’aula per mancanza di rispetto ed omessa consegna del parere dei revisori sui temi contabili. Al grido di “non è vero e il parere c’è “il governo approva e passa. Giacomo Pascale sul rendiconto è chiaro: “fase difficile ma abbiamo lavorato per tenere i conti in ordine in questo voglio evidenziare la ferma volontà di riportare la gestione del porto in seno all’ente per toglierlo ad un mancato pagatore seriale!”
De Siano non replica e legge una nota sui ritardi della consegna della relazione del revisore dei conti ottenuta solo oggi: E’ stato arrecato un vulnus impedendo ai consiglieri di svolgere il primo compito”. Così firma in aula, con gli altri 5, il documento di contestazione ed abbandona con i suoi gruppi la seduta. Così il voto da uno a quattro è en passant.
Il responsabile finanziario Domenico Barbieri illustra la SITUAZIONE CONTABILE con oltre 9 milioni di euro di risultato di amministrazione e
600 mila euro di miglioramento di cassa rispetto allo scorso anno, alle risultanze del consuntivo. La minoranza entra dopo il quarto punto e sono parole forti.
Punto 5. Modifica al regolamento per la disciplina e l’applicazione delle misure preventive per sostenere il contrasto all’evasione dei tributi. Calise: “voi siete quelli dei 9 milioni di euro non pagati!”
Il regolamento in stile Barano, Bacoli, Palermo e Urbino non va. Sulla evasione e mancato pagamento si è deciso di avviare solo notifica per una debenza tributaria e di attende che la verifica diventi definitiva anche per evitare azioni giudiziarie con richieste risarcitorie.
Da 1000€ si è passati ad una soglia di 15mila euro di mancati pagamenti come alert per intervenire con il meccanismo antielusione. REGOLAMENTO a cui a lavorato Giacinto Calise, meritorio, per la maggioranza che ha ritenuto modificare. I termini passano da 60 a 90 giorni.

Giacinto Calise: “regolamento stravolto e ad efficacia zero“ rileva Calise punzecchiando gli ex “vi chiedo su quale base lo votiate. Solo sulla base delle parole dell’assessore Leonardo Mennella? In sei mesi cosa vi ha portato a cambiarlo? La spiegazione di Mennella non è convincente! Il vostro è un invito a non pagare e la soglia dei 15 mila è “ridicola”, avete cancellato ogni forma di agevolazione. D’altronde a voi si deve la soglia dei nove milioni di tributi non pagati!!! La vostra amministrazione ci ha messo il marchio anche in passato. Modifiche fatte per agevolare qualcuno e non la popolazione. Chiedo l’invio della corte dei conti al segretario comunale per verificare se ci siano i profili di danno erariale. Nel 2021 avevo recuperato 700 mila euro”.
Leonardo Mennella replica: “La corte dei conti non potrà che confermare la bontà dell’atto. E’ un intervento erga omnes “
Si chiude un pacato eppure significativo scambio tra il Calise e Mennella che ha saputo dire più di altre mille diatribe.
Intanto per Silvio e poi De Siano è stata data “troppa discrezionalità agli uffici. Non c’è una regola certa! Potrebbe verificarsi che nei confronti di un cittadino si intervenga e nei confronti di un altro no. Nell’ottica di un interesse generale si dovrebbe modificare la discrezionalità sulla fidejussione e dando una certezza.
Leonardo Mennella è chiaro: “Si tratta di norme antielusione. La fideiussione è già frutto di una lunga discussione (la eliminano come contrappeso di eccessiva rigidità di quel regolamento) in maniera da contemperare l’allargamento delle maglie abbiamo deciso di valutare l’inserimento della fideiussione non esclusivismo in passato di tornare sul tema della fidejussione. Siamo pronti a tornare in consiglio se sarà necessario rivedere questo aspetto. Rivedere le proprie idee è un segno di grande correttezza”.

Giacomo Pascale vuole rispondere a tutti i costi a Giacinto Calise: “Giacinto non ti devo nessuna spiegazione. Si lavora ai regolamenti che a volte sulla carta funzionano poi attuandole ci si rende conto che non vanno. Il regolamento si basa su un dettato normativo e funziona a Palermo e Urbino, se tra sei mesi non funziona torniamo in consiglio e lo modifichiamo. Resta una ineluttabile verità. A Palermo questo regolamento era stato sospeso, noi andiamo avanti senza fermare l’azione amministrativa” chiosa Pascale sottolineando con astuta malizia la posizione della Marina di Capitello Scarl di Giuseppe Perrella e De Siano come “resti un dato a cui voi non rispondete. Ovvero il più grande evasore resta il gestore del porto turistico e ci deve più di un milione di euro. È grave rispetto alle imprese che annaspano. In quel caso della gestione e delle risorse investite dal comune contese le utenze”. Poi la stoccata a Carmine Monti, l’ennesima dopo i roghi e le denunce “sul recupero crediti tutti abbiamo agito negli anni, dal 1997, per tentare di arginare l’evasione. Sui 4 o 7 milioni di debito di cui parla Giacinto non rispondo. Credo che finanziariamente il più grande disastro è stata l’amministrazione Monti con DL 35, una palla al piede”. Il passaggio non piace ad Aniello Silvio che difende l’amico Monti: “Di quella amministrazione eri il vicesindaco. Guarda al generale e non solo dove vuoi tu al particolare!”
Pascale va oltre: “Se superiamo il nodo privacy al prossimo consiglio indicheremo chi deve i 9 milioni di euro”.

Niente rifiuti
Salta il voto sui rifiuti! Il presidente Dante De Luise propone di spostare il voto atteso che gli uffici “hanno chiesto una modifica al regolamento”. Domenico De Siano sbotta: “E’ la politica che detta la linea non il contrario! Avete i numeri votate no?!”. Giacomo Pascale prova a raccogliere la sfida: “Votiamo, ma qual è il problema”… intanto De Luise prova a correggere il tiro su chi pone cosa, ma è troppo tardi, la seduta è già terminata.

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