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sabato, Maggio 18, 2024

Carcaterra: “Finalmente la prima pietra per l’ampliamento del “Rizzoli”!”

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Silvio Carcaterra (*) | Voglio tornare su quanto già scritto in ordine alla famosa giornata ed alla cerimonia per la posa della prima pietra dei tanto attesi e sperati lavori di ampliamento dell’ospedale A. Rizzoli di Lacco Ameno, da parte del Governatore della Regione Campania Vincenzo De Luca e l’ormai ex Direttore dell’Asl Napoli 2 Nord Antonio D’Amore e tutti coloro i quali in veste di preposti hanno aderito. Sempre nella stessa giornata, e mi riferisco all’11 luglio scorso, si è tenuta l’inaugurazione dell’indispensabile ed irrinunciabile drone per il trasporto di farmaci biologici dalla terraferma alle isole, per poi concludere questa serie di eventi con una conferenza al Regina Isabella di Lacco Ameno.

Quanto ai lavori di ampliamento, certamente sono giustissimi. Speriamo che questi sedici mesi, tempo stimato per il completamento dell’opera, passino in fretta e soprattutto non volino come il drone. L’iniziativa per quest’ultimo invece non la approvo, in quanto a mio avviso la cifra stanziata per questo apparecchio poteva essere investita in altro, tipo l’assunzione di personale sanitario oppure in macchinari come il Tomografo per la Pet-tac oppure per le Radioterapie, o per altre soluzioni per aiutare altri pazienti con patologie gravi, potenziando e rinnovando ciò di cui al momento si dispone.

Un altro aspetto da porre in evidenza è quanto ha dichiarato l’assessore regionale Ettore Cinque alla testata giornalistica “La Repubblica”, evidenziando l’ira dei pazienti oncologici in quanto questi ultimi “sono loro a dover pagare le analisi ai privati”. Contestando giustamente leggi inappropriate ed anche il fatto che oggi noi pazienti oncologici siamo lasciati in balia delle onde con questi centri privati.

Come conferma anche la testimonianza di una paziente oncologica, la signora Emanuela, la quale lotta dal 2019 contro il cancro, che critica la nuova organizzazione dei tetti di spesa dei centri privati: la delibera di dicembre della Regione la definisce vergognosa, inoltre ribadisce che non possiamo pagare tutti gli esami, non possiamo farcela. Accade che sempre da dicembre i centri privati esauriscono i budget messi a disposizione dalla Regione nei primi dieci giorni del mese e i pazienti sono costretti ad aspettare, a posticipare o addirittura (pur disponendo di esenzione, ma questa non conta perché sospesa) a pagare cifre esorbitanti di tasca propria, per effettuare controlli ed esami del caso. Quindi il caro governatore De Luca non perda tempo con il drone, tra l’altro neanche omologato e testato prima dell’inaugurazione. E sappiamo tutti com’è andata, per intenderci “ha fat ftecchia”. Pur sdrammatizzando ripeto: cerchiamo di venire a capo di tutti questi aspetti fondamentali e prioritari che non quadrano; non ci prendiamo in giro, che non ne abbiamo né il tempo, né la voglia.

Critiche sono state espresse anche dal consigliere regionale Francesco Emilio Borrelli, il quale ha dichiarato «o col tetto di spesa a fine mese o a fine anno, i privati i soldi li incassano comunque, per cui gli unici che stanno pagando sono i malati». Per non parlare dei ritardi di mesi e mesi sulle prenotazioni. Già che se ne parli in Regione è un ottimo segnale, resta il fatto che bisogna insistere, assillare fino allo stremo per riuscire soprattutto a far capire che si sta lottando per diritti legittimi e di sacrosanta fattibilità.

UNA QUESTIONE DI NUMERI

Tornando alla nostra beneamata isola, voglio far presente a tutti i nostri sindaci e commissari (nei limiti delle loro possibilità) che devono fare la loro parte. In sostanza chiedo: dovete essere la nostra voce, dovete far presente delucidando ed informando Città Metropolitana, Regione e governo sui numeri reali, non ipotizzati, dei pazienti oncologici di Ischia e Procida. E’ necessario tener presente il numero di chi effettua le cure ad Ischia, di coloro che si recano direttamente a Napoli, Pozzuoli e altre città d’Italia. E chiaramente tutto questo vale anche per i cugini procidani. Visto che si è parlato di numeri, rendiamoli noti questi numeri, ma in maniera sensata e veritiera. In questo modo non penso che saremmo in cinquanta, tale da non considerare fattibile il mio appello. Il numero conclusivo di sicuro sarà più considerevole. Bisogna che voi politici tutti vi rendiate conto che i numeri, come li chiamate, sono in netta crescita, maledettamente in espansione. Ragion per cui vi esorto a verificare, dopodichè a comprendere perché vi stiamo implorando da diverso tempo. Mi auguro che possiate capirne la nostra esigenza e che nei ruoli che ricoprite avete un onere, il dovere di aiutare e di far stare nelle migliori condizioni possibili il paziente che ne ha bisogno. Mi spiace che nessuno abbia introdotto il mio appello in occasione dell’evento del giorno 11 luglio in occasione della conferenza al Regina Isabella. Ma come sostengo sempre a gran voce, mai fermarsi, mai arrendersi, ma lottare sempre e comunque per le cose in cui si crede, e al mio appello io ci credo. E per mia fortuna come me ci credono in tanti.

Voglio poi replicare a Marco Martone per quanto detto in una intervista, pur non citando mai il mio nome (e per me non è corretto che non si faccia mai riferimento alla persona con nome e cognome). Ad ogni modo certamente faccio parte di coloro che hanno criticato il tempo infinito per iniziare i lavori di ampliamento, del nosocomio isolano, per non parlare poi del drone. Dunque mi sento chiamato in causa e civilmente replico.

Innanzitutto mi presento: sono Silvio Carcaterra, non sono medico, non sono un preposto politico (anche se mi piacerebbe), ma sono un paziente oncologico, che ad oggi cerca in tutti i modi di combattere questa brutta patologia la quale si è impossessata del mio corpo da due anni. Allo stesso tempo cerco aiuto dai politici non solo per me ma anche per gli altri pazienti che lottano come me. Ebbene, quando lei dice e sostiene che le polemiche stanno a zero, che Ischia ha vinto, certo lo confermo: oggi Ischia in merito all’ospedale Rizzoli ha raggiunto un grande traguardo. Questo però sempre a fatto compiuto, ma da quanto tempo doveva essere raggiunto questo traguardo? Addirittura si era ipotizzato di chiudere l’ospedale! Chissà quale mente aveva partorito questa idea… Ma torniamo al nocciolo del problema. I preposti dell’Asl Napoli 2 Nord, tra i quali i direttori D’Amore, Buono e Postiglione con le altre cariche istituzionali cosa hanno fatto oltre, e ci mancherebbe, alla normale routine per Ischia e Procida? Se ad oggi abbiamo qualche macchinario in più è merito di privati, o meglio di un’Associazione isolana che tutti conoscono, e non dei preposti addetti ai lavori. Sono in parte d’accordo con lei quando dice che ci può anche stare che il drone non abbia spiccato il volo, però è vero anche che quei soldi potevano essere investiti in maniera diversa dando priorità a cose più importanti, come la pet-tac e le radioterapie. In questo caso ritengo che le critiche ci possano stare, non crede?

Inoltre dice che il drone può salvare vite umane, anche in questo caso potrà essere vero, però è vero anche che ad oggi usufruiamo degli elicotteri. Quelli sì che sono tempestivi e decisamente più sicuri nel trasporto sia di pazienti gravi che di farmaci biologici e quant’altro, per cui il drone poteva anche aspettare, invece al contrario un paziente oncologico non può aspettare. Ritengo e considero molto più importanti, ripeto, la pet-tac e le radioterapie o macchinari e medicinali per cure di patologie gravi. Rispetto al drone, sono decisamente da considerasi come priorità assoluta innanzitutto per aiutare i pazienti in stato di sofferenza e poi per migliorare e potenziare la Sanità in generale. Per questo esistono le polemiche e le critiche. Infatti oggi se Ischia ha raggiunto questo importantissimo traguardo è grazie alle critiche, polemiche, contestazioni, manifestazioni promosse in passato da amici politici e non, i quali hanno dato vita, anima e corpo. Alcuni di essi oggi non ci sono più, altri continuano ancora oggi. Attualmente ci sono Associazioni sull’isola e tanti cittadini, me compreso, che tengono fortemente alla propria Isola, sostenendo e lottando sempre con fermezza per una Sanità sempre più funzionante e all’avanguardia.

(*) Vice presidente A.P.O.

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