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sabato, Maggio 18, 2024

Bye Bye Ciro. Rappresaglia politica o affermazione di legalità?

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Con il consiglio comunale di mercoledì sera, la maggioranza di Giosi Ferrandino, affidata alla guida di Enzo, ha votato per la decadenza da consigliere comunale dell’architetto Ciro Cenatiempo. Una lunga serie di motivazioni, supportate da un elaborato e dettagliato parere firmato dal Segretario Amodio e dal dirigente Montuori, hanno convinto i consiglieri comunali. Ciro Cenatiempo, che avrebbe surrogato Enzo Ferrandino diventato assessore poco più di un mese fa, decade dalla carica di consigliere comunale e lascia il posto libero ad Antonio Piricelli. E così, nel giorno dopo il voto, abbiamo chiesto ai protagonisti e agli addetti ai lavori se la votazione del consiglio comunale sia più una “rappresaglia politica” contro Ciro Cenatiempo e il suo “compagno di giochi” Gianluca Trani, presidente del consiglio comunale o un’affermazione di legalità davanti ad una palese condizione di ineleggibilità. Ecco cosa ci hanno risposto Carmine Bernardo, Luigi Di Vaia, Davide Conte, Luigi Boccanfuso, Mario Basentini, Christian Ferrandino, Giuseppe Di Meglio, Luigi Telese, Enzo Ferrandino, Luigi Telese, Ciro Ferrandino e lo stesso Gianluca Trani.

Per Carmine Bernardo «Giosi Ferrandino ha fatto della illegalità il tema fondante della sua amministrazione, Le numerose inchieste giudiziarie che lo interessano lo dimostra. Anche come si è arrivato a dichiarare la decadenza di Ciro Cenatiempo è un ulteriore segnale di illegalità. Il caso di Ciro Cenatiempo dimostra il pochissimo spessore politico di Giosi ferrandino. Ha iniziato con una maggioranza bulgara di 14 consiglieri contro 3 ed oggi è costretto a compiere azioni illegali per evitare di andare a casa. Ogni giorno che passa ci stiamo rendendo conto della pochezza del personaggio Giosi Ferrandino e della incoscienza  dei pochi consiglieri comunali che ancora lo mantengono a galla» mentre per Cristian Ferrandino, consigliere comunale di maggioranza «E’ un’affermazione di legalità senza alcun dubbio! Alla luce del parere pro veritatae espresso dal segretario e dal dirigente amministrativo non sembrava esserci alcun margine per una scelta “politica” anche e soprattutto in considerazione delle puntuali risposte alle memorie difensive. Ciò sta a significare che il dott Giovanni Amodio e il dottor Lello Montuori hanno analizzato con attenzione il caso”. Lasciamo un attimo il consiglio comunale, ci torneremo tra poco.

Per Luigi Boccanfuso, ex vicesindaco di Giosi Ferrandino ed oggi opinionista del Dispari, nonché politico ancora attivo: “Parlare di legalità con Giosi Ferrandino al comando è come parlare di corde in casa dell’impiccato… comunque questa domanda me ne ricorda un’altra che un giornalista fece ad Andreotti durante un’intervista televisiva quando gli fu chiesto “che cosa era per lui la furbizia” ed Andreotti diede la seguente risposta:”quando qualcuno é vittima della tua furbizia ti accusa di illegalità mentre quando il qualcuno ti rende vittima della sua furbizia parla di intelligenza…..” In questa saggezza di Andreotti c’è la filosofia che rende implicita la risposta alla tua domanda…»

Più diretto invece Mario Basentini: “Una chiara rappresaglia politica, già programmata al momento delle dimissioni di Enzo Ferrandino, sulla base di una pseudo valutazione giuridica, parecchio forzata e probabilmente illegittima. Senza dimenticare che Cenatiempo fu praticamente obbligato a candidarsi, da coloro i quali oggi lo scaricano. Appare poi paradossale, specialmente nel caso dell’amministrazione di Ischia, parlare di “affermazione di legalità”, quando a capo di questa amministrazione c’è un sindaco rinviato a giudizio, e dunque sotto processo per corruzione nell’esercizio delle sue funzioni (caso unico in Italia). Sindaco che, tra l’altro, in base al codice etico del PD, dovrebbe dimettersi dal suo incarico senza indugio. Ma, evidentemente, l’interesse alla cospicua indennità mensile da lui percepita viene, questa si, prima di tutto…ahinoi, anche prima della tutela del prestigio dell’istituzione rappresentata…”.

Di tutt’altro tono, invece, Luigi Di Vaia. Per il consigliere che in consiglio ha sparato l’ultimo colpo contro il presidente del consiglio comunale, Gianluca Trani, l’approvazione della delibera sulla decadenza dell’archietto Ciro Cenatiempo «Non si tratta certo di una rappresaglia contro l’architetto Cenatiempo ma semplicemente del rispetto della legge in base alla quale egli è risultato essere assolutamente ineleggibile. Pertanto non condivido le strumentalizzazioni che qualcuno ha utilizzato con il solo intento di cercare di indebolire la compagine amministrativa. Ma se volessimo ragionare in astratto, se avessimo, in prima battuta, “fatto finta” di non vedere il macroscopico caso di ineleggibilità, al di la delle oggettive responsabilità alle quale ci saremmo esposti, avremmo avuto in Consiglio Comunale, un’anatra zoppa che avrebbe dovuto espletare il suo mandato con la spada di damocle di una potenziale azione tesa a far emergere la sua posizione rispetto alla sua permanenza nel civico consesso. Naturalmente una tale iniziativa sarebbe potuta essere presa anche da un consigliere di minoranza. Detto questo non credo che la gente si appassioni più di tanto a questo tipo di vicende. Ragion per cui preferirei guardare avanti.»

Per Davide Conte, invece, «Giosi Ferrandino, nei suoi oltre otto anni da sindaco, si è caratterizzato per aver ridotto la nobile ed importante funzione del Consiglio Comunale a mero centro di approvazione di atti obbligatori. Non mi appassiona il quesito in sé, quanto rilevare che fatti salvi gli adempimenti di Legge relativi alla surroga di un consigliere comunale, per argomenti ben più meritevoli d’attenzione il Civico Consesso non è stato mai sollecitato con la stessa solerzia, più volte e in così brevissimo tempo. E’ il sintomo lapalissiano di quanto il Paese continui ad arretrare sotto i colpi di una classe dirigente inadeguata che non riesce neppure a navigare a vista e che farebbe bene a togliere subito il disturbo, senza farci soffrire sadicamente fino al 2017.»

Telegrafico Giuseppe Di Meglio, ex consigliere ed assessore anche in quota Giosi ed oggi possibile candidato alla carica di sindaco con alle spalle il consigliere comunale Salvatore Mazzella. Per il Signor “Nitrodi”, siamo di fronte da una semplice: “Affermazione di legalità per rappresaglia politica”.

Per Enzo Ferrandino, vicesindaco di Ischia, invece, “Non è un atto di rappresaglia o di a avversione nei confronti di nessuno. Purtroppo l’aspirante consigliere Cenatiempo si trova, purtroppo da quando si è candidato, in una situazione lampante di ineleggibilità. Il parere pro veritate reso dal dottor Amodio e dal dottor Montuori hanno rappresentato in maniera inequivocabile le ragioni della situazione di ineleggibilità. Sarebbe stato un atto viziato di legittimità convalidare la sua elezione in una delibera di consiglio comunale. Chiaramente le polemiche che si stanno palesando in queste ore sono solo frutto di partigianeria politica”.

Luigi Telese, il nemico numero uno di Giosi Ferrandino, non ha dubbi: «Il (solito) “gioco dello schiaffo” di Giosi Ferrandino, che questa volta ha individuato in Gianluca Trani la persona da colpire, e non potendo schiaffeggiare Gianluca ha pensato bene di colpire le persone che potrebbero essere vicine a lui, tra cui Ciro Cenatiempo. Ma è solo una lotta tra bande in maggioranza, considerato che Ciro Cenatiempo era stato “eletto” nel listone di maggioranza che si richiamava al PD nel 2012; ma ciò non sposta nulla né in termini di maggioranza nè di minoranza: o Cenatiempo o Piricelli non cambia nulla… uguali sono: entrambi eletti nelle fila della maggioranza! Come al solito Giosi Ferrandino ha necessità di riaffermare che comanda lui con questi “giochetti” di potere; ma tutto ciò è un segno di debolezza evidente e palese… Adda passa a nutatta …  Diceva mio padre: votta a furnì…»

Per Ciro Ferrandino, invece, « L’azione nei confronti di Ciro Cenatiempo è un’azione di sciacallaggio politico che mai era avvenuto sino ad ora nel consiglio comunale di Ischia, purtroppo questa maggioranza ci sta facendo vedere il peggio del peggio in tutti i sensi. La legalità la dovevano considerare al momento della candidatura di Ciro Cenatiempo voluta fortemente da Giosi Ferrrandino e compagni nel 2012, la legittimità dovevano ricordarsela quanto Ciro Cenatiempo ha portato i voti alla lista di Ischia Democratica. Il problema è che Cciro Cenatiempo non rientrava negli schemi della maggioranza e quindi andava eliminato dal consiglio. Dal punto di vista tecnico al delibera di consiglio comunale è irregolare in quanto mancante dei pareri apposti nei termini dei 5 giorni. Per le controdeduzioni cacciate ieri in corso di consiglio la documentazione presentata a corredo dei pareri era carente dei protocolli e quindi non possiamo avere data certa di presentazione. Il dato politico è che questa maggioranza ha fatto una guerra personale e squallida e mi sarei aspettato che alcuni consiglieri votavano contro questa delibera irregolare. Ripeto per il sindaco è una grossa caduta di stile. Ormai tutti aspettano la fine di questa amministrazione arrogante.»

Last but not least, Gianluca Trani: «Credo che sarà la Corte d’Appello, alla quale certamente Ciro Cenatiempo si rivolgerà, a dire l’ultima parola su questa vicenda. Ma al di là del responso giudiziario, mi piace osservare che – statistiche alla mano – questa è la prima volta, almeno a memoria d’uomo – che il consiglio comunale di Ischia si prende la briga di dichiarare l’ineleggibilità di un suo esponente democraticamente eletto dal popolo: e non credo, mi sia consentito, che in passato almeno sulla carta non ci sia stato qualche altro caso (e forse nemmeno allo stato attuale).  Questo ovviamente non significa che – se ci sono stati in passato omissioni più o meno volute – la strada della legalità non debba essere perseguita a prescindere, ma è chiaro che la circostanza certo non passa inosservata.  E’ questo, inutile negarlo, non può passare sotto silenzio ma mi fermo qui: credo che la risposta più opportuna al vostro quesito i cittadini di Ischia – molto più svegli di quanto possa credere qualcuno – la conoscano già…»

4 COMMENTS

  1. D’accordo con Telese : siamo in presenza di giochetti di potere nella maggioranza che aveva candidato il Cenatiempo. Sapevano benissimo della sua presunta ineleggibilità. Perché l’hanno candidato? Certo se non si imbarca di tutto, mica si raggiunge il 70%. Giosi che ha avallato quelle liste, in qualità di laeder, e’ il responsabile numero di questo pateracchio. Quanto poi ai pareri pro veritate di certi dirigenti…beh lasciamo stare, va!!

    • Non meravigliamoci di nulla. Cenatiempo è stato candidato come zavorra di Gianluca Trani, null’altro. E lo sapevamo tutti. Purtroppo non hanno saputo cogliere l’occasione offerta e, invece, di farsi eleggere tutti e due, Gianluca è arrivato 700 e Ciro rimasto sui 100. Ci vuole intelligenza in tutto…

  2. TUTTO QUESTO PERCHE’ HANNO BEN CAPITO CHE LA POPOLAZIONE VUOLE SOLO GIANLUCA TRANI SINDACO DI ISCHIA, PERSONA SERIA, PULITA E NON CORROTTA !!!!! ORMAI L’AMMINISTRAZIONE E’ GAME OVER !!!!!

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