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sabato, Maggio 18, 2024

Bianco e nero per Biden, Colorado per Trump | #4WD

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Daily 4ward di Davide Conte del 5 marzo 2024

La Corte Suprema degli Stati Uniti ha letteralmente smentito -annullandola- l’impianto della sentenza del tribunale di stato che avrebbe impedito a Donald Trump di correre in Colorado per i fatti di Capitol Hill, precisando che in base al 14/mo Emendamento i singoli stati non hanno alcuna facoltà di impedire una candidatura, perché si tratta di una prerogativa esclusiva del Congresso.
Eccoci, quindi, dinanzi a un momento epocale per gli USA, con i repubblicani che gongolano sugli attuali ben cinque punti di vantaggio del tycoon sul presidente in carica Biden e i democratici che non sanno più che pesci pigliare, piuttosto che sperare ancora in un suo ormai impossibile passo indietro a favore di Michelle Obama. Intanto, proprio oggi ci sarà il Big Tuesday, cioè la sfida in ben quindici stati, tra cui lo stesso Colorado: probabilmente l’ultima uscita di Nikki Haley prima di gettare definitivamente la spugna tra quelli del GOP.

E adesso venite tutti di nuovo fuori dalle tane, o competenti di politica estera a tutto tondo che altro non siete se non i soliti filo-sinistrorsi “contro”! Non provateci neppure a dire che la Corte Suprema è per larga parte composta da membri espressi proprio da Donald Trump, perché quest’ultimo verdetto è stato emesso all’unanimità: più inequivocabile di così…
E al tempo stesso (e lo dico in particolare ai soloni di casa nostra), trovate qualche altro argomento allarmante per descrivere il nostro enorme rischio da Trump bis, perché la scusa di una ulteriore recessione assicurata per Italia e Germania derivante dal futuro esasperato protezionismo statunitense dal prossimo novembre in poi proprio non regge. Trump è contro la Cina e i suoi dazi al 60% potrebbero ulteriormente esasperare i rapporti tra le due superpotenze? Non c’è di che meravigliarsi, considerato che l’enorme massa debitoria accumulata dagli Stati Uniti vede proprio la Cina tra i suoi principali creditori ed è assolutamente logico, da parte di un presidente in carica, provare a mitigare in qualche modo una posizione ormai difficilissima da recuperare. E quanto all’Europa, ha scritto bene Federico Fubini sul Corriere.it: “L’effetto si vede nell’accelerazione americana di produttività e reddito alla quale noi europei non riusciamo più a tener dietro. Perdiamo terreno ogni anno… In altri termini, per tenere di fronte alla sfida di Trump, noi italiani (insieme alla Germania e a tutti i membri UE, aggiungo io) dobbiamo dimostrare all’Europa che siamo diversi da come siamo.
Ne saremo capaci? Non dipende certo dalla rielezione di Trump!

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