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sabato, Maggio 18, 2024

Ambulanze a terra, continua la battaglia! I sindaci hanno dimenticato i malati

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Assurdo! Costretti ad una corsa Caremar: i sindaci e i loro “consulenti” distanti anche dai malati gravi. E c’è l’emergenza di quelli meno gravi: “basta con lo show tra i passeggeri”

Gaetano Di Meglio | Torniamo a parlare di una delle peggiori sconfitte che subisce, in silenzio, la nostra isola, l’imbarco delle ambulanze con malati gravi a bordo.
Una sconfitta dovuta all’insipienza dei sindaci, alla sciatteria di un popolo e, perché no, anche alle facili soluzioni proposte dai tecnici ma non corroborate da una virile battaglia politica che avrebbe dovuto mettere, in ginocchio, la Regione Campania.

E così, grazie al sindaco politicamente virile di Capri, Lembo, e grazie alle pressioni degli altri isolani, siamo riusciti ad avere una mezza nave che ci consente l’imbarco, a bordo, delle autoambulanze che trasportano i malati gravi.
Fin da quando è scoppiata questa emergenza, siamo stati i soli a condannare l’assurda applicazione di una legge a scoppio ritardato e, soprattutto, l’assurda modalità di gestione della materia da parte dei nostri primi cittadini. Incapaci di comprendere l’emergenza e l’urgenza, colpevoli di usare stampelle tecniche poco avvezze alle battaglie politiche ma con lo scopo di tener bassi i riflettori per altri motivi, oggi siamo costretti a vedere ancora malati lasciati sulle banchine in attesa dell’unica unità disponibile Caremar adatta al trasporto.

O, almeno, è questa la verità che ci racconta la sempre combattiva Rosa Iacono.
«Ieri pomeriggio, purtroppo, nonostante avessimo seguito tutto l’iter, un paziente è costretto ad attendere la partenza Caremar delle 14.00 perché la nave Medmar, per rispettare la legge, non ha consentito l’imbarco della nostra unità sanitaria. Da quando, mesi fa, abbiamo iniziato la nostra battaglia, caro Direttore, fino ad oggi ho sempre pensato che non avrei dovuto mollare e che siamo stati presi in giro, alla grande. Oggi siamo costretti a imbarcare con Caremar, o qualche volta con Gestur quando ha il don Peppino. Per il resto restiamo a terra»

E’ questa la rabbia peggiore. Da mesi, infatti, siamo in attesa che gli armatori si adeguino. Iniziative singoli di singoli armatori che, invece, sarebbero dovute essere supportate dalla Regione Campania e, in questo caso specifico, considerata l’eccezionalità dei casi, avrebbe dovuto garantire anche una provvista finanziaria per evitare il costo del passaggio marittimo che, diciamocelo, resta poi a carico dell’utente. Ovvero del malato!

Ma c’è un altro aspetto che Rosa Iacono continua ad evidenziare e che continua ad essere tenuto in poca considerazione e riguarda i pazienti che, fortunatamente, non sono così gravi da restare in garage. Quando si verificano questi casi, infatti, è previsto il trasporto nel salone passeggeri. Or bene, una volta arrivata nel salone, dove vengono “esposti” questi malati? E’ vero, non sono malati gravi da restare in garage, ma pur sempre malati sono. Parliamo di uomini e donne, spesso in piagiama, che sono in uno stato di sofferenza.

Quanto tempo e cosa ci vuole per destare i “bell’addormentati” dei nostri amministratori affinché si chieda, a voce alta, l’intervento di una Regione Campania sempre più lontana dalle nostre problematiche? Quanto tempo, ancora, dobbiamo attendere prima che qualcuno si faccia promotore di un’iniziativa a favore di questi cittadini in difficoltà!

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