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domenica, Maggio 12, 2024

Amarena era una mamma

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Sandra Malatesta | Ieri mattina avevo visto l’orsa Amarena passare tra le strade del paese e aspettare come tutte le mamme che arrivassero i suoi cuccioli per farli attraversare. C’era tanta gente che guardava e si teneva giustamente a distanza e in silenzio ma mostrava tenerezza. Appena sono arrivati i due orsacchiotti è andata via scendendo per le scale del paese. Lei avanti e i cuccioli dietro.

Ho provato una dolce sensazione sorridendo tra me e me e vedendo che l’orsa non dava fastidio a nessuno. Poi stamattina la notizia. L’orsa è stata uccisa da uno che si era spaventato vedendola nel suo terreno, e dice che non voleva ucciderla. Dobbiamo adesso dire la nostra ognuno di noi. Il silenzio non fa bene. Dispiacersi solo non fa bene. Io come mamma capisco anche il dolore dei genitori che non videro tornare il figlio che fu ucciso da un orso, lo capisco e proprio loro furono un esempio di grande civiltà, ma hanno un figlio in meno e questo è il dolore che non passerà mai. Oggi i due cuccioli provano il dolore inverso. L’uomo ha ucciso la loro mamma.

L’hanno vista insanguinata a terra e, per istinto sono subito scappati. Non li trovano da nessuna parte. La mamma aveva già insegnato loro come fare e come stare attenti. Io non mi sento superiore a tutti, solo perché faccio parte della razza umana. Io so di essere meno di niente come tutti noi che abbiamo una vita che dovremmo rispettare di più per creare una catena positiva per tutti gli esseri viventi tutti a partire dal più piccolo e non solo perché la razza umana vuole andare verso sempre maggiori comodità, che poi non significano migliore qualità di vita, perché il benessere viene da dentro da sensazioni di pace. Povera orsa che cosa triste. Spero che i due orsacchiotti sopravvivano ma temo per loro senza cibo e senza protezione.

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