Ida Trofa | In questi giorni di pioggia incessante, in cui i giorni di sole si contano sulle dita di una mano, torna prepotente nel dibattito civile sul tema del rischio idrogeologico, degli alvei da risistemare e, soprattutto, della necessità di pensare a una mitigazione, a una messa in sicurezza, e rischio idrogeologico. Nel merito, il 5 febbraio a Casamicciola Terme si è tenuto l’ultimo tavolo tecnico prodromico alla cantierizzazione delle opere per il rifacimento dell’Alveo La Rita.

Un tavolo finito con l’ennesimo rinvio. Un progetto in itinere da quasi 20 anni, che già nel 2012 avrebbe dovuto vivere la sua stagione proficua. Siamo al 2021 e, complice il terremoto e le logiche tutte locali, la discussione sulla instaurazione dei cantieri in loco in favore della esecuzione delle opere è ancora in corso.

Per partire con i lavori serve la stipula degli accordi bonari con i proprietari delle aree oggetto dell’intervento. La stipula dei richiamati accordi risulta necessaria ed indispensabile per l’inizio di lavori atteso che la città Metropolitana non ha la titolarità delle aree oggetto degli interventi ed un’eventuale procedura di esproprio comporterebbe tempi lunghissimi ed inconciliabili con l’esecuzione dell’intervento. Al momento manca l’accordo con un solo proprietario.
In caso di mancato assenso di quest’ultimo si andrà verso un esproprio coatto con ulteriori dilazioni dei termini e l’addio quasi certo ai lavori.
Ecco parte del progetto e i grafici essenziali di quello che sarà l’opera, condotte, salti, pozzetti di raccolta e griglie anti ostruzione con un rendering che regala l’idea di come potrebbe essere il canale che sostituirà l’attuale cloaca a cielo aperto che scorre tra le case sotto la via Borbonica (tra Casamicciola e Lacco Ameno)ad ogni pioggia.

Le parole dell’ingegnere Terracciano
Al termine della discussione, durata ore, si è rinviata ogni decisone ad un prossimo incontro nel corso del quale, gli interessati comunicheranno ogni decisione e si comprenderà il futuri e se e quando l’opera di mitigazione del rischio idrogeologico con la realizzazione di condotte e previsioni per il recupero interrato dell’alveo porteranno essere fatte e se saranno fatte. Il rischio procrastinando ancora i termini delle decisioni è che si vada verso un esproprio coatto con ulteriori dilazioni dei termini e l’addio quasi certo ai lavori. In attesa e speranzoso anche l’ingegnere Roberto Terraciano che ha curato il progetto, lo ricordiamo un progetto gemello a quello di Cava Ruffano a Sant Angelo nel comune di Serrara Fontana: “Auspico che, a seguito del sopralluogo effettuato con i proprietari, il Sindaco di Casamicciola, il RUP di Città Metropolitana e l’ impresa appaltatrice, tutti i soggetti coinvolti dai lavori, avendo condiviso l’importanza dell’intervento, possano raggiungere gli accordi bonari per il bene della comunità”.
E come si dice in questi casi, la speranza è l’ultima morire.