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domenica, Maggio 19, 2024

Al Vescovo Carlo | #4WD

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Daily 4ward di Davide Conte del 8 ottobre 2023

Scrivo un appello al nuovo Vescovo d’Ischia con il cuore colmo di speranza e fiducia. E lo dico sinceramente, che ci crediate o no.
Caro Vescovo Carlo, mi rivolgo a Lei con la speranza che la Sua presenza possa portare nuova luce e nuova ispirazione alla nostra comunità cristiana. Sono consapevole del momento particolarissimo che la nostra Diocesi, ormai accorpata a Pozzuoli proprio come le Sue funzioni episcopali, vive ormai dal dopo-Strofaldi, delle sfide tutt’altro che agevoli che Le toccherà affrontare (prima fra tutte, vincere lo scetticismo dei fedeli come me) e della necessità del ritorno tra la gente di un forte leader spirituale e sociale.
Mi pongo con estrema lealtà ed ottimismo rispetto al Suo mandato, mettendo da parte tutte le posizioni preconcette maturate sia nel corso del mandato Lagnese sia -non mi chieda di più- in quello del Suo immediato predecessore. Sono pronto a prendere atto del Suo netto cambio di passo, qualora dovesse esserci, onorandolo con tutto il più ampio e disinteressato sostegno. 

La Sua guida può aiutarci tutti a superare le divisioni, a costruire ponti di comprensione e ad alimentare la nostra spiritualità, lavorando insieme per una Chiesa locale che sappia cambiare più di quanto non riesca a fare quella di Roma, ancora troppo ancorata a riti arcaici e a una gestione coi paraocchi non più al passo coi tempi, che tende sempre più ad allontanare i fedeli (specialmente i giovani) piuttosto che ad aggregare tutti nel solco di Cristo.

Il primo cambiamento lo chiedo proprio a Lei, Eccellenza: doni nuovamente alla nostra Isola un Vescovo che scenda tra la gente in giacca e pantaloni e con la croce pettorale in bella mostra, che sia presente tanto nelle occasioni importanti tanto nella quotidianità, nella gioia e nel dolore, come il migliore degli amici e dei compagni di viaggio e di vita, unendo all’autorevolezza del Suo ruolo quella familiarità e quel piacere nell’incontrarLa per strada come il più semplice dei passanti e salutarLa con sincera stima e rispetto. Proprio come uno di noi.

Avrei voluto salutarLa nel Suo primo incontro in Curia, se solo ne fossi stato informato. Anche questa sorta di corto circuito, Eccellenza, che non fa uscire mai nulla dal seminato del Vescovado se contro la volontà dei soliti noti, è uno degli aspetti ai quali mi auguro possa lavorare con successo.
Che Dio La benedica, Vescovo Carlo. Non mi deluda anche Lei!

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