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AdL, fine della corsa | #4WD

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Daily 4ward di Davide Conte del 14 marzo 2024

Il titolo del 4WARD di martedì pubblicato online ieri, “Bisogna saper perdere”, ha fatto pensare a molti a qualcosa che avesse a che fare con l’eliminazione del Napoli dalla Champions League. Leggendolo, Vi sarete accorti che così non era.

Ma è vero: “Bisogna saper perdere, non sempre si può vincere”, recitava una vecchia canzone dei Rokes. E noi tifosi del Napoli, per dirla tutta, siamo molto più abituati ad essere “sfottuti” che a “sfottere”. Tuttavia la sconfitta contro il Barcellona e la conseguente uscita di scena dall’ex Coppa dei Campioni lascia ancora una volta l’amaro in bocca ben oltre quelli che possono essere i reali demeriti sportivi del Napoli-squadra e, soprattutto, del Napoli-società.

Lo scorso anno, appena un mesetto più tardi, il Napoli usciva dalla Champions League ai quarti di finale contro il Milan. Anche in quella occasione, la parabola discendente degli azzurri era netta nonostante l’enorme vantaggio accumulato in classifica verso la vittoria del terzo scudetto e Spalletti fu reo di non essere riuscito, per tre gare di fila (poco prima si giocò contro i rossoneri anche in campionato -ndr), a indovinare la tattica giusta per imbrigliare una compagine tutt’altro che superiore alla nostra. Ma senza voler sfociare in inutili piagnistei, pure allora l’arbitraggio fu più che discutibile: ricordate il rigore nettissimo negato a Lozano per il fallo di Leao?
E’ chiaro che col senno di poi serve veramente a pochissimo recriminare sugli episodi che avrebbero potuto cambiare le sorti del match e della qualificazione, proprio come nel caso del mancato rigore su Osimhen, del palo di Olivera e del gol di testa divorato da Lindstrom. Ma se, sistematicamente, si verificano situazioni del genere e, come se non bastasse, sempre a favore dei soliti big club, mi chiedo che senso abbia continuare a seguire il calcio giocato con la passione dettata e tenuta viva dall’amore per la propria maglia.

Quanto al vero, unico colpevole di una stagione andata in malora ancor prima di cominciare, chi ha detto che l’allenatore è sempre l’unico a pagare? Amor proprio vorrebbe che anche un imprenditore-padrone, più che presidente, sapesse farsi da parte dinanzi a un mondo a cui non ha più nulla da dare e da dire, più che da prendere.

Per tutti, ormai, ma soprattutto per il bene del Napoli, sembra giunto il momento che l’era De Laurentiis finisca qui. Proprio come certi giochi di potere nei palazzi del calcio che conta e che, sopportandolo molto meno di noi tifosi, penalizzano reiteratamente sia noi che lui.

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