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venerdì, Maggio 3, 2024

AAA Cercasi collaboratori per la festa di settembre di San Giovan Giuseppe

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Il comitato dei festeggiamenti è stato chiaro: o si trovano persone per fare lavoro di insieme, o non si potrà organizzare uno degli eventi storici della nostra isola

Programmazione, sembra, davvero, essere questa la parola chiave del grande mondo ecclesiastico che, tra date fisse presenti in calendario e altre festività, di anno in anno attiva una macchina spesso precisa per l’organizzazione di eventi e celebrazioni.
Ma ci sono delle feste che, per problemi interni e territoriali, negli ultimi anni, sono in sofferenza. Una tra tutta, ma forse la più importante, è quella di San Giovan Giuseppe della Croce, patrono dell’intera isola di Ischia. Al di là di possibili malumori interni, divisioni tra gruppi di fedeli e scollamento tra residenti del borgo antico in cui si trova la chiesa dedicata al santo, pare che manchino di fondo energie e voglia di fare.
Ci riferiamo alla festa dedicata al santo che si svolge nel mese di settembre e che chiude, per così dire, la stagione estiva con luminarie, processioni e fuochi pirotecnici. Un messaggio apparso su uno dei canali social della parrocchia parlava chiaro: “Giovedi 6 aprile ore 20.30 nella chiesa cattedrale ci sarà la riunione per coloro che desiderano collaborare alla realizzazione della festa di San Giovan Giuseppe a settembre. Se non ci saranno le forze non si potrà fare la festa. Il comitato festeggiamenti”.
Avete letto bene: il comitato dei festeggiamenti per la prima volta in tanti anni di storia ha deciso di convocare una riunione aperta per cercare persone che possano prendere parte alla grande, e dispendiosa sia in termini economici che di forza fisica, macchina organizzativa che compre l’intero evento molto atteso tra fedeli e vacanzieri.
Sì, per molti, negli anni scorsi, i fuochi conclusivi di San Giovan Giuseppe significavano la fine dell’estate, delle vacanze e l’inizio della scuola. Ma, lo abbiamo visto tutti anche attraverso le colonne di questo giornale, da un po’ di tempo malumori interni hanno causato non pochi problemi, non ultime le esternazioni pubbliche del parroco, don Carlo Candido che in varie occasioni ha “minacciato” di non voler autorizzare i festeggiamenti, le luminarie e i spettacoli.
Cosa accadrà ora, se già da aprile il mare interno della parrocchia ischiapontese è in tempesta? Chissà se dal cilindro di don Carlo sia uscito “il coniglio giusto”…

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