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lunedì, Maggio 6, 2024

A cuore aperto di Sandra Malatesta: Un anno che scrivo. Un anno senza Salvatore Trani

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Il 29 marzo 2021 provai un forte dolore nel sapere della morte di mio cognato Salvatore Trani e come sempre mi succede, mentre piangevo, volevo scrivere per attutire il dolore. Presi carta e penna e scrissi in meno di dieci minuti. Poi chiamai Gaetano. Avevo smesso di scrivere da un anno dopo che ero stata attaccata da un feroce commento in cui mi si augurava la morte. Lo so che chi scrive può non piacere a tutti, so che i commenti positivi o negativi vanno tenuti in considerazione per essere migliori, ma l’odio di quel commento mi aveva fatto male perché io non conosco questo sentimento.

Era circa mezzanotte del 29 marzo 2021 quando volli scrivere e chiedere a Gaetano di pubblicare la mia lettera e lui lo fece. Da quel momento la mia passione per la scrittura per i racconti, per le storie, venne fuori prepotente e mi spinse a continuare a fare quello che faccio fin da bambina. Il mio dolore per la perdita di quel mio cognato che ho sempre chiamato “Re Leone” per il suo essere un uomo deciso sempre, per tutti quelli che lo amavano, doveva essere scritto affinché tanti sapessero di lui. E tanti lessero e seppero di lui.
Così Salvatore mi è mancato nella mia normalità di vita.

A volte penso che sia lì al solito posto vicino alla cucina a preparare il coniglio che solo lui sapeva fare come piace a me. Poi so che non è così e so che non mi arriverà la sua telefonata: “Sali stasera ho fatto il coniglio”. Caro Salvatore, sei stato importante non solo per Daniela, Giulio e Dario per Marilena per Flavio, Miriam e per i tuoi nipoti adorati Giulia, Lorenzo e Rebecca, ma anche per tanti giovani che sceglievano di frequentare la scuola dove tu hai dato il meglio di te.

Quel Meccanico Termico che oggi è il “Cristofaro Mennella” e comprende più indirizzi. Un uomo all’apparenza burbero ma dal grande cuore. Sai che il libro di cui mi parlavi fiero, che stava scrivendo Giulia, ha avuto un grande successo? E ogni volta che ne sento parlare mi commuovo e penso alle tue parole: “Giulia sta scrivendo un libro, quella ragazza è in gamba, scrive bene e ha voglia di essere sempre più colta” e io dicevo che si Giulia è in gamba e anche molto bella e stavamo a parlare di lei e di Lorenzo e della piccola Rebecca che tra poco avrà una sorellina che tu non conoscerai. Tre nipoti che hai curato così come hai fatto con i tuoi figli. Sempre presente, sempre! Prima la famiglia e poi il resto.
Fin da bambino sei stato un capo nel guidare le tue cinque sorelle pur essendo più piccolo di loro. Hai aiutato tuo padre a spaccare pietre, mentre studiavi con ottimi risultati. Sapevi fare il contadino in modo incredibile con quei tuoi pomodori che salivano a più di due metri, perché la terra la amavi e la curavi così come la dolce Marilena curava i fiori per ore, rendendo l’esterno della casa un giardino bellissimo.

Un anno senza di te caro “Re Leone” è passato su di me in modo lento ma mi ha dato una grande voglia di scrivere e raccontare di quello che accade o di storie che ho vissuto. Così oggi mi è piaciuto ricordarti ancora per dirti grazie per avermi voluta bene e per esserci stato sempre nei miei momenti belli e brutti, per esserci stato per tutti, per aver voluto il meglio per la tua scuola e per quei tuoi alunni che si sono riferiti a te e ti sono grati.

Un anno in cui ho voluto riprendere a raccontare anche pensando alle tue parole: “Non capisco perché se ti piace scrivere hai dato importanza a un commento di chi passa il tempo a fare questo. Scrivi non pensare a questa gente. Se ti critico io o chi ti vuole bene allora rifletti, ma di chi non conosci e vuole solo ferire, che te ne frega?” E io ho riflettuto e ti ho dato ragione e ho ripreso e scrivo e scrivo con il solo rammarico che tu non ci sei più. Ti voglio bene.

Sandra Malatesta

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