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giovedì, Maggio 2, 2024

Ad Ischia per salvare il delfino comune dell’estinzione

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Il mare ed i suoi meravigliosi “abitanti” sono stati gli assoluti protagonisti di un intero workshop con intese giornate di studi organizzato da Oceanomare Delphis, per accendere i riflettori su ciò che accade nel nostro mare e cercare, attraverso al condivisione e la conoscenza, di porre rimedio ad una tendenza più che negativa che vede, tra i flutti del nostro mare blu, decimata la popolazione del delfino comune.

Una notizia allarmante che, come riporta “La Repubblica” in un ampio servizio, vede il destino del delfino comune davvero cupo.

Sono stati molti gli studiosi che hanno preso parte all’evento che ha trasformato l’isola d’Ischia nel cuore pulsante del mondo scientifico marino (e non solo) dal 13 al 15 aprile e che, in questo workshop internazionale, hanno condiviso i risultati delle proprie ricerche e proposto soluzioni concrete in difesa del delfino comune.

Un vero e proprio patto per la tutela di questo amato animale marino che parte proprio dalla nostra isola.

Le prime avvisaglie sul rischio di estinzione del delfino erano giunte già nel 2003, quando era stato inserito in una apposita lista dall’Unione Internazionale per la conservazione della Natura. Ma da allora non è stato fatto molto per la tutela della specie in pericolo, come ha avuto modo di dichiarare Daniela Silvia Pace, presidente di Oceanomare Delphis, che ha aggiunto una nota davvero preoccupante: nelle acque che circondano la nostra isola non viene avvistato un delfino comune da almeno tre anni, dove invece vengono avvistati di frequente tursiopi, stenelle, capodogli e balenottere comuni.

Una situazione di allarme condivisa anche da altre località del Mediterraneo che vedono sempre più raramente il simpatico muso del delfino comune affiorare in superficie. Da qui a dichiarare necessaria una azione congiunta per la tutela della specie in pericoli, il passo è stato breve.

Il “patto di Ischia” si basa sulla creazione di un’azione coordinata di sensibilizzazione intorno a fenomeni come il sovrasfruttamento delle risorse ittiche e le interazioni con la pesca. Attenzione anche alle forme di inquinamento sempre più insistenti con la presenza di plastiche e policlorobifenili, ritrovati in quantità significative negli esemplari spiaggiati.

Le minacce al delicato ecosistema e all’equilibrio che permette il crearsi delle condizioni ideali alla vita di questi delfini derivano anche dal diportismo non regolamentato in alcune aree, come quella della nostra AMP che comprende anche alcuni punti del Mediterraneo prima vere e proprie “riserve” per questi animali. Il rischio di compromissione del futuro del delfino comune è quanto mai reale e concreto.

Nell’immediato gli studiosi effettueranno la raccolta di campioni biologici di delfino comune da differenti regioni del Mediterraneo allo scopo di effettuare analisi genetiche, anche perchè sono stati infatti osservati fenomeni di ibridazione con altre specie (ad esempio con i grampi).

Fondamentale l’opera di monitoraggio portata avanti dal veliero utilizzato da Oceanomare Delphis che ha rilevato un totale di oltre 5000 delfini osservati, 293 animali diversi sono stati fotoidentificati nelle zone monitorate dai ricercatori italiani in un periodo di oltre 10 anni, con alcuni individui che sono in grado di compiere lunghi spostamenti di centinaia di chilometri.

Le volontà degli studiosi hanno, poi, incontrato ad Ischia il parere favorevole delle autorità, con il contrammiraglio Arturo Faraone che, in qualità di comandante della Direzione Marittima della Campania, ha rimarcato l’impegno a preservare la biodiversità dei nostri mari e tutelare le specie protette e il comando generale del corpo delle Capitanerie di Porto che hanno messo a disposizione degli studiosi i dati relativi agli spiaggiamenti registrati negli ultimi anni.

Un workshop dai contenuti davvero importanti che saranno ripresi dalla rivista “Aquatic Conservation: Marine and Freshwater Ecosystems”.

Ischia, a ragion veduta, torna ad essere il motore di una rivoluzione che mira a salvaguardare il nostro mare e scongiurare il pericolo di estinzione del “nostro” amato delfino comune.

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