Benedetto Valentino | Ho visto tre cose nella trasmissione de “La Sette” di Giletti. 1. L’ipocrisia dei falsi moralisti. Perché come ho scritto su Facebook “Questo è un paese dove se ti prendi i soldi dei rimborsi elettorali con una associazione parallela, come ha fatto Di Pietro (ricordo anche i soldi di Pacini Battaglia) poi puoi anche fare il moralista in tv. Se lavori una vita, senza chiedere soldi a nessuno, ti fai una casa, muori e la lasci ai figli, questi restano in attesa di giudizio per altri 40 anni. Poi, se viene un terremoto ti sputano pure addosso. È un paese strano.”
2. L’immagine di Ischia sotto terra. Non bisogna prestarsi al gioco di questa informazione spazzatura. I talk, da Sgarbi in poi puntano sull’offesa gratuita e quindi sull’ audience di tanti passivi telespettatori che non hanno mai letto un libro e si divertono a guardare la Tv come una rissa verbale al Bar del paese. Non c’è il tempo, nè il modo di spiegare un concetto complesso come quella dell’urbanistica dell’isola d’Ischia. Abbiamo dato a tratti l’idea di Ischia simile a quella della Sicilia degli anni Cinquanta.
3. Stanno sparando sulla croce rossa. E lo fanno tutti, strumentalizzando il terremoto e il dramma di tante famiglie per un gioco politico. La svolta ambientalista di Renzi è una strategia di comunicazione perdente perché l’Italia non é la Germania, dove da sempre i Verdi hanno successo e la sensibilità ambientale ha radici culturali solide. Questo attacco a Ischia, confondendo terremoto e condono non porterà voti al Pd. Anzi, piu attacchi Di Maio accusandolo che il padre ha un condono, più gli regali solo in provincia di Napoli un milione di voti. Gli elettori napoletani, e quindi non solo ischitani, si identificano con Di Maio che ha lo stesso problema e tenta di risolverlo, non certo con Renzi che li accusa di essere anche dei delinquenti. Più Rosati invoca le ruspe è più aumentano i voti 5 stelle. Purtroppo però questa battaglia politica vede solo soccombere i terremotati, inseriti in un più grande di loro. Tutti, politici in cerca di una nuova identità, falsi moralisti e falsi ambientalisti stanno sparando sulla Croce Rossa e noi lo sappiamo bene, perché le case del Maio e de La Rita non sono speculazioni di alberghi e resort, ma sono in gran parte vecchie case di lavoratori. E questo mi provoca la rabbia maggiore perché se avessimo un po’ più di senso della comunità potremmo articolare una risposta degna. Non lo siamo e quindi possiamo solo arrabbiarci. Quello su cui riflettere è come Ischia con l’abusivismo, dal 1980 ad oggi abbia perso non solo angoli bellissimi, ma ricchezza. Il problema maggiore dell’abusivismo, non sono le case, ma le migliaia e migliaia di camere d’hotel abusive costruite in 40 anni. La nostra offerta turistica in 40 anni si è deprezzata perché l’offerta supera di gran lunga la domanda e quando succede questo i prezzi crollano. E questo ha portato povertà. Di che dovrebbe occuparsi la Politica? Di sanzionare sventurati terremotati o di trovare soluzioni per recuperare la competitività del sistema turistico ? Come possiamo reggere la concorrenza di Spagna o di altre località se non possiamo accedere a nessun strumento finanziario agevolato, ai fondi che l’Europa mette a disposizione ? La Politica ( quella che secondo me è Politica ) dovrebbe trovare una soluzione complessiva per liberare il sistema da fardello perché questo porterebbe Ischia finalmente in Europa, la renderebbe di nuovo competitiva con infrastrutture nuove e moderne. Invece ci tocca parlare per ore e ore solo della casa dei poveri diavoli, con ipocrisia e falso moralismo. Ma tanto parlo al vento ….