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martedì, Maggio 14, 2024

Vito Iacono: “La sfida di “Forio è tua” è questa: rimettere il cittadino al centro”

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Presentata la lista “Forio è tua” con Vito Iacono candidato sindaco, la campagna elettorale inizia con la seconda persona singolare che si rivolge direttamente all’elettore.

Decisamente la sfida è questa: rimettere il cittadino al centro. D’altronde in questi anni se il paese versa in certe condizioni nessuno di noi può in qualche modo privarsi delle sue responsabilità anche perché la sfida è quella di prenderci cura della nostra terra e della nostra gente. Riteniamo che questa sfida non valga solo per Forio ma partendo da Forio e dalla nostra iniziativa politica, vuole essere centrale rispetto alla vita dell’isola d’Ischia. In particolare, proponiamo due o tre iniziative sulle quali invitiamo a discutere anche le altre amministrazioni come la Polizia unica dell’isola d’Ischia, un Assessorato unico agli eventi culturali e al turismo, nonché una gestione condivisa dei rifiuti. Questo è ciò che faremo il giorno stesso in cui vinceremo le elezioni perché quest’isola, soprattutto dopo i momenti che ha vissuto dal 2009, o ancora prima con Monte Vezzi, fino ad oggi deve affrontare il problema di essere stata poco comunità. E questo lo dice uno che è decisamente contrario al comune unico ed è decisamente favorevole a politiche autonomiste della frazione di Panza perché l’obiettivo è migliorare le performance di monitoraggio e di cura del territorio. Quindi mentre ritengo che vada bene un’organizzazione amministrativa che tenga quanto più vicino possibile i cittadini ed il territorio a chi le amministra credo sia diverso è il caso della necessaria gestione condivisa di alcuni servizi.

Presentaci un po’ la tua lista. Agli altri candidati non abbiamo potuto chiedere lo stesso dal momento che da un lato ce ne sono otto, dall’altro tre. Tu hai sedici candidati, invece. Sedici combattenti.

Ne abbiamo già parlato in queste sere anche perché abbiamo tenuto poco nascosta la nostra lista. Anzi, rivendico il merito di averla subito data alla stampa appena l’abbiamo presentata. Ovviamente parliamo sempre sub iudice, nel senso che aspettiamo l’esito della valutazione delle liste da parte della commissione mandamentale e parliamo soprattutto nel rispetto del loro lavoro.

Abbiamo pensato ad una lista che sia rappresentativa delle cose che vogliamo fare: il candidato simbolo in tal senso non è originario di qui ma è un attivista di Greta Thunberg e uno scout perché riteniamo che i cambiamenti climatici incidano quotidianamente nella vita della nostra isola. È un argomento che, pertanto, va trattato con l’auspicio che grazie a questa figura saremo in grado di richiamare le attenzioni dei giovani, di quelli che pensano che le elezioni non siano solo l’occasione per andare da qualche parte per vincere o che la politica non sia solo qualcosa di cui vivere.

Questa candidatura rappresenta una sfida ma abbiamo con noi anche candidati più politici: abbiamo voluto, ad esempio, Mario D’Abundo come capolista perché è un testimone di coerenza e di legame con il territorio. Oggi partecipa al mio progetto ma in passato ha condiviso un percorso con Luciano Castaldi e con parti politiche che magari non ho condiviso; tuttavia, posso dire che il suo profilo non è stato mai contaminato: la sua passione per il paese, per la nostra gente e per la sua Panza non è stato mai contaminato dalle aree con le quali si è candidato. Anzi quando ha vinto, qualche volta è rimasto anche deluso perché la sua sensibilità non è stata mai premiata anche solo in termini di attenzione a quelle che erano le sue preoccupazioni.

Poi ci sono Emanuele Verde, quelli che hanno condiviso con me questo percorso in questi mesi e poi ci sono gli operatori sanitari, gli eroi del Covid che troppo presto abbiamo dimenticato. Non vorrei dimenticare altri, ma sono con noi professionisti e professioniste, mamme, casalinghe. Insomma, questo è il quadro delle competenze, delle sensibilità, delle intelligenze e in conclusione il quadro delle idee, delle cose che vogliamo fare.

La vera corazzata è questa. Una corazza fatta di idee, coerenza, lealtà. Di questo siamo forti. Non dei numeri di chi ha voluto forzatamente fare un numero di liste eccessivo rispetto a quello che proponeva il paese. Io non guardo nelle squadre delle avversarie e non mi piace giudicare però ritengo, anche percependolo nella quotidianità, che nel formare queste liste siano state violate alcune dinamiche, anche solo del quieto vivere, pur di completare le otto liste o le tre liste. Io tengo che erano e sono forzature che andavano evitate.

Un’ultima considerazione. Ovviamente la battaglia tua sarà quella per un voto alla lista per conquistare almeno un seggio.

No. La mia battaglia è quella di vincere le elezioni. Sicuramente la nostra campagna elettorale sarà un po’ più povera e spenderemo meno soldi; quindi, è anche facile per i media tenerci un po’ fuori nei pronostici, ma queste cialtronate sono alimentate da chi non ha argomenti mentre noi presentiamo programmi che abbiamo pubblicato in tempi non sospetti con obiettivi che non sono utopistici. Forio deve avere il depuratore, deve avere dove gestisce i rifiuti, deve avere persone che nella quotidianità si occupano delle strade rotte, delle luci che non si accendono prima che le segnalino i cittadini. Occorre salvaguardare la litorale costiera smentendo quel paradosso per cui forse ci conviene che il mare faccia danni di quel genere dal momento che per come vengono gestiti i lavori pubblici non fanno altro che alimentare dinamiche mai troppo troppo chiare.

Noi abbiamo capacità di governo, abbiamo idee per governare, abbiamo le capacità all’interno della stessa lista di mettere in campo le sue migliori energie e lo faremo anche con una squadra di governo che annunceremo prima dell’esito elettorale perché i membri della Giunta non verranno scelti in base a chi prende più voti tra di noi. Anzi annunciamo sin da ora che il vicesindaco sarà una donna che cercheremo prevalentemente nella frazione perché siamo una lista libera che è qui per vincere.

Gli altri due candidati sindaci non possono parlare di programma dal momento che sono sostenitori del sindaco che dieci anni fa ha lasciato il paese nelle condizioni in cui sappiamo. Del Deo ha fatto bene a raccogliere e a dare continuità a quella impalcatura e qui faccio questa piccola nota polemica degli imbrogli: quello del Green Flash, quello del metano che non si è fatto, quello del porto. Insomma, le stesse persone che hanno causato tutto questo sono tutte lì nell’una e nell’altra compagine. Si sono limitati a fare la staffetta e adesso litigano per chi deve dare ancora più continuità.

Gli altri due candidati sindaci, guarda caso, erano in maggioranza e sostenevano queste scelte, per cui più che dire cosa vogliono fare domani dovrebbero spiegare e dare conto al paese di cosa hanno fatto ieri e del perché stanno di nuovo insieme dall’una e all’altra parte.

Invece tirano fuori il concetto di voto utile o inutile, ma l’unico voto utile è quello al cambiamento vero non quello che continua una stagione ultratrentennale di cose non fatte o fatte male. Il voto inutile è quello di votare sempre gli stessi quando il paese va sempre peggiorando. Sta a noi entrare nelle case per spiegare queste dinamiche ma voglio dire a questi grandi eroi delle preferenze che loro sono talmente bravi che cinque anni fa, nonostante avessero anche allora decine di liste e cinque candidati sindaci, hanno convinto oltre 5000 elettori a non andare a votare. Non solo, ma chi oggi mette insieme otto liste, cinque anni fa al secondo turno ha costretto 6.000 lettori a non andare a votare e questo prima dell’astensionismo fisiologico che poi è nato per colpa della politica ma anche del Covid in questi ultimi due-tre anni. Cinque anni fa abbiamo avuto la percentuale più bassa della storia di elettori con questi grandi eroi che pensano di rappresentare il tutto nel paese.

Invece crediamo che c’è spazio per rivendicare il merito di una proposta politica alternativa ed è per questo che siamo qui per vincere. Se qualcuno pensa che io mi sia candidato per prendere il seggio puntando al ruolo di consigliere ha capito male e sono convinto che i cittadini della mia comunità ci ascolteranno se saremo bravi noi a farci capire.

Al di là di quello che decideranno gli elettori è chiaro che bisogna spiegare che mentre questo paese moriva di Covid, mentre crollavano le montagne e franava la costa o avevamo le strutture sportive dove ci pioveva dentro o, ancora, mentre a Panza i bambini da almeno dieci anni non possono farsi la doccia quando vanno a fare sport nel degrado del campo sportivo di Panza, mentre tutti questi problemi si accumulavano noi pensavamo di poter dare risposta, di darne testimonianza o quantomeno solidarietà portando avanti battaglie, alcune delle quali anche vinte grazie a chi ci ha dato spazio e ci hai fatto comunicare quello che ci stava succedendo. Per qualcun altro invece tutte cose non erano problemi ma occasioni per qualche incarico pubblico o per speculare su qualche bisogno dei cittadini.

Noi abbiamo fatto altro e chiediamo “conto” all’elettorato di questo nostro modo diverso di vedere il loro dolore, il loro bisogno, di condividere e di capire che i bisogni devono essere tutelati in quanto diritti e al tempo stesso bisogna smettere di lucrare sul bisogno e sulle paure delle persone. Grazie.

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