Nelle ultime ore si stanno susseguendo sui social una serie di considerazioni sulla presunta apertura del punto vendita EDEN FRUTTA ai Pilastri, dopo il tragico incidente stradale in cui l’altro ieri ha perso la vita il dipendente ventisettenne Maurizio Di Massa.
Premetto che conosco bene alcune delle persone che hanno commentato il caso e so che non ci sono particolari secondi fini nelle loro osservazioni, forse solo un po’ di irruenza di troppo. Ma conosco benissimo anche la famiglia Formisano, titolare della Eden Frutta, e so perfettamente di che pasta di gente si tratta: grandi lavoratori, persone attaccatissime ai valori della famiglia e del rispetto del prossimo e, non a caso, portatori di un concetto di imprenditoria sana che ad Ischia avrebbe tanto bisogno di sempre più esponenti come loro.
La EDEN FRUTTA ha più che ampiamente chiarito, sempre sui social, la propria posizione e, detto tra noi, non avrebbe avuto alcun bisogno di farlo. In primis, perché in casa propria ognuno fa quel che vuole; in secondo luogo, perché esistono dinamiche legate alla vita aziendale che, purtroppo, fin troppo spesso impediscono a ciascuno di noi di poter evidenziare correttamente il giusto rapporto tra forma e sostanza. Terzo e ultimo solo cronologicamente, perché non è certo una serranda chiusa o un’attività commerciale temporaneamente sospesa a dimostrare il dolore e la sofferenza per la perdita di un collaboratore, che per gente come i Formisano gode di certo della considerazione pari a quella di un familiare.
Proprio nell’edizione di ieri avevo parlato di ritmi legati alla nostra quotidianità e oggi aggiungo anche il fattore-esigenze: mi riferisco alle esigenze di un’azienda leader nel proprio settore che serve ogni giorno centinaia di esercizi che, a loro volta, hanno necessità di approvvigionamenti indifferibili (pensate solo per un attimo ad uno dei nostri tantissimi alberghi ancora aperti a pieno ritmo o a un supermercato locale). Il dovere di un fornitore è quello di agire nel segno della continuità a vantaggio della propria clientela, pur senza omettere di onorare, al momento opportuno e nel modo più consono alle circostanze, la memoria di un proprio affezionato collaboratore che purtroppo non c’è più. E di certo, con la morte nel cuore, i Formisano sapranno distinguersi adeguatamente anche in questa orribile circostanza, non appena sarà il momento di farlo.
Tutto ciò detto, continuerò a sostenere fino alla noia che l’accesso ai social dovrebbe essere finalmente e adeguatamente disciplinato per evitare che qualsiasi hater o leone da tastiera di turno, per il mero gusto di apparire, metta in piedi polemiche sterili e distruttive, ma soprattutto inutili e fuori luogo.
Daily 4ward di Davide Conte del 28 settembre 2024
Non essendo presente sui social in nessun modo, non conosco il tenore dei messaggi scritti e riscritti. Probabilmente qualcuno ( come me e tantissimi altri)si sara’ meravigliato della mancata chiusura del negozio la sera ( verso le 18) quando si e’ avuta la notizia del decesso del ragazzo. Era un atto dovuto , per RISPETTO verso la persona. La loro lettera di risposta dovuta o non dovuta lascia il tempo che trova, giustamente potevano anche non rispondere, difatti non toglie in alcun modo la certezza che Giovedì sera hanno fatto una grande figura di m….