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giovedì, Maggio 2, 2024

Salvia, stèveme scarze! |#4WD

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Tale Marilicia Salvia, titolare di una rubrica su “Il Mattino” di Napoli, si è unita attraverso l’edizione di ieri al coro di opinionisti della domenica (nel suo caso, del venerdì) che da mesi, ma se vogliamo sin dal terremoto del 2017, intervengono a totale sproposito sull’isola d’Ischia e sulle sorti della stessa come località turistica. Rispondendo a una lettrice, sostenitrice della tesi secondo cui alla base del calo di presenze sull’Isola a Pasqua vi sia comunque una matrice riconducibile all’evento franoso di novembre scorso (e su questo sono perfettamente d’accordo) e alla mancanza di “norme precise e severe sull’edilizia”, la Salvia ha risposto -lodandola- rincarando abbondantemente la dose, ritenendo che “forzare il contesto ambientale con pesanti interventi edilizi, fregarsene della fragilità del territorio, ha conseguenze gravissime sulle comunità, sia in termini di perdite di vite umane sia dal punto di vista economico”, aggiungendo che “nessuno vuole stare in un luogo che potrebbe venir giù con un temporale, nessuno ha voglia di andare a far festa tra gente appena uscita da un lutto. Vale per Ischia come per qualsiasi altra località investita da simili drammi -ha scritto la giornalista/opinionista-. Se non vogliamo agire per noi, per la nostra incolumità, per il rispetto che dobbiamo alla terra che ci ha dato la vita, facciamolo per il portafogli”.

Premesso che era da tempo che non mi imbattevo su un ragionamento così cretino, ignorante e irriguardoso della realtà dei fatti, impiegherò veramente poche righe (perché di più non ne merita) a spiegarVi il perché di tali definizioni. 

Primo: sappiamo tutti benissimo che l’origine dell’evento franoso che ha toccato una parte del Comune di Casamicciola Terme (quindi non tutta l’Isola, che è perfettamente fruibile dai turisti nella sua quasi interezza) non ha alcun legame con l’abusivismo edilizio, essendo scaturito in una zona assolutamente incontaminata e oggetto solo di annosa incuria da parte delle istituzioni, non certo degli abusi edilizi di privati. 

Secondo: l’Italia intera è a rischio idrogeologico e lo sanno bene a Ischia come in Liguria e, perché no, anche in Trentino Alto Adige e su alcuni tratti autostradali, ma non per questo non ci si deve più andare per scamparsi dal pericolo. 

Terzo: non mi risulta affatto, ad esempio, che dopo lo tsunami del 2004 nell’Oceano Indiano che causò centinaia di migliaia di morti, la gente non sia più andata in vacanza in Thailandia come alle Maldive, nello Sri Lanka e nella stessa India per non violare con “festeggiamenti” il lutto degli indigeni. Anzi, fu molto più forte ed efficace la politica dei tour operator di incentivare l’outgoing verso quelle destinazioni per sostenerle concretamente dopo tale calamità naturale. 

Quarto: da ischitano che bacchetta fin troppo spesso pubblicamente i suoi concittadini, auspicherei che la Salvia, come qualsiasi altro sprovveduto opinionista, avesse maggiore rispetto (ma in concreto) di me e della mia gente, perché ridurre la possibile efficacia di una morale ad una mera questione di soldi è tanto ingiusto quanto fuori luogo. Sarebbe l’occasione utile per scrivere meno sciocchezze e, in concreto, aiutarci in questa difficile ripresa che stenta ad arrivare.

1 COMMENT

  1. L’abusivismo è da combattere a prescindere dalle frane, perché l’isola è già stata cementificata abbastanza. Oggi occorre rivalutare il patrimonio immobiliare esistente con un buon restiling e rinnovare i luoghi iconici dell’isola, in primis le strutture termali, adeguandole ai nuovi standard e per la destagionalizzazione.
    La Pasqua è stata un flop per il brutto tempo e per il fatto che le terme erano ancora chiuse… Ai turisti non basta solo mangiare e stare chiusi in una camera!

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