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giovedì, Maggio 2, 2024

Negombo di Forio: rigettato il ricorso. Il 23 febbraio la verità

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Il Presidente della 6° sezione del TAR, Santino Scudeller, ha deciso che “non sussiste l’estrema gravità ed urgenza” per sospendere l’ordinanza di demolizione e ripristino dello stato dei luoghi emessa contro gli abusi commessi sulla spiaggia di San Montano che riguarda il comune di Forio.

Il presidente, fissando per la trattazione collegiale la camera di consiglio del 23 febbraio 2021 ha preso atto che “trascorso il termine assegnato, occorrerà attendere l’inizio delle operazioni della prevista rimozione d’ufficio comunque necessitante di apposite “procedure” come espressamente indicato” e ha rigettato la concessioni delle misure cautelari monocratiche. Un’altra decisione che tiene in sospeso il dibattito di Lacco Ameno che, in questo caso, manco a farlo apposta, si intreccia con quello di Forio.

IL CASO. La contesa politica e le vicende lacchesi anticipano di pochi giorni le procedure e le azioni intraprese dal comune di Forio avverso la struttura della baia di San Montana a cui è anche notificata l’ordinanza turrita che dispone ad horas la demolizione di alcune opere insistenti sull’arenile di competenza demaniale del confinante comune di Forio, opere realizzate in difetto di parere paesaggistico e di cui il TAR ha disposto la discussione il 23 febbraio.

A stabilire “demolizione delle opere e ripristino dello stato dei luoghi”, per ora non bloccata dal presidente Scudeller, è l’ordinanza numero 176, firmata dal responsabile tecnico del demanio del Comune di Forio, l’architetto Giampiero Lamonica. Oggetto della demolizione, una piattaforma in cemento e la sovrastante struttura dello snack bar con retrostante cucinino, i servizi igienici e gli spogliatoi, oltre alle toilette realizzate sul tratto di spiaggia libera e dei lastroni di camminamento posizionati direttamente sulla sabbia e che dovranno essere rimossi a loro volta.
Strutture che, come è noto, essendo stagionali, dovevano essere rimosse come ogni concessione demaniale, alla fine del periodo legato all’attività turistico- balneare. Un controllo della Guardia Costiera ha rilevato le mancanze e le omissioni in relazione agli smontaggi ed a queste sono conseguite, con accertamenti incrociati degli uffici comunale di Lacco Ameno, l’ingegnere Flavia Cesana Ramona e quelli foriani, l’Architetto Lamonica, rilievi in odine alle autorizzazioni, alla documentazione e soprattutto le concessioni e le opere sono carente dei previsti “pareri paesaggistici“. Quest’ultimo rilievo da parte del Comune di Forio. Il procedimento era stato avviato nel dicembre 2019, quando i proprietari di una struttura turistica limitrofa avevano fatto una segnalazione al Comune di Forio e alla Guardia Costiera.

Cosi si è scatenata la tempesta perfetta su di un complesso turistico che sorge su di un arenile che, come la politica, si fonda per metà sul Forio e per metà su Lacco Ameno. Soprattutto sulle irregolarità in concessione rilevate a Forio e sulle irregolarità presunte segnalate a Lacco Ameno nel rinnovo delle concessioni di arenili ricadenti sotto la propria competenza, fra cui anche quella riguardante il Negombo.
A breve, infatti, ancora e sempre il Comune di Forio, nel merito della baia contesa dovrà decidere come procedere sulla annosa querelle relativa alla strada di collegamento fra il Negombo e la proprietà del Mezzatorre Resort, ma sulla quale gravano per un terzo anche gli interessi dello stesso Comune, proprietario della Villa La Colombaia. Porzioni di terra a metà tra un comune e l’altro, a metà tra gli interessi politici ed economici di uno e dell’altro.

Insomma la “robba”, la mala politica e l’inciucio, come diceva Verga era e resta il vero nodo, l’unico obbiettivo di un’isola una comunità che non riesce ad uscire da ceri schemi e consuetudini. Schemi che ne limitano ogni prospettiva di sviluppo in un ménage a trois che rischia di lasciare molte vittime sul fondo instabile di sabbie e costa viscida. La vicenda demanio, specie la questione della Baia di San Montano, fino a pochi giorni fa catalogabile come una diatriba fra privati, assume adesso i contorni dello scontro politico ancora una volta tra Domenico De Siano e Giacomo Pascale sicuramente, ma anche con Francesco Del Deo.

2 COMMENTS

  1. Ma perché a Forio c’è un Negombo? Io ero rimasto ai poseidon,mi sono perso qualcosa…….

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