Leo Pugliese | L’appuntamento con la festa del risparmio energetico
è giunto alla sua 15a edizione. Come noto, il Comune di Procida aderisce e
sostiene le politiche e le iniziative volte alla diffusione di nuovi stili di
vita, più sensibili agli argomenti dell’ambiente, dell’ecologia e dell’uso
consapevole delle risorse. Ha aderito al Patto dei Sindaci, tra gli oltre 7.000
enti locali, per il Clima e l’Energia.
M’illumino di meno è un’iniziativa simbolica finalizzata alla sensibilizzazione
al risparmio energetico, lanciata nel 2005 dalla trasmissione Caterpillar di
Rai Radio 2 e successivamente condivisa dalle più alte istituzioni.
Anche quest’anno, gli ideatori della iniziativa ci sollecitano una riflessione
– ma soprattutto una conseguente azione – sul tema dell’Economia Circolare
L’imperativo è riutilizzare i materiali, ridurre gli sprechi, allontanare
“il fine vita” delle cose. Perché le risorse finiscono, ma tutto si
rigenera: bottiglie dell’acqua minerale che diventano maglioni, carta dei
giornali che ritorna carta dei giornali, una cornetta del telefono diventa una
lampada, fanghi che diventano biogas.
M’illumino di Meno è diventata anche la festa degli stili di vita sostenibili,
quelli che fanno stare bene senza consumare il pianeta.
Ri-generare
La Terra è stanca.
Usurata, sfinita, a rischio. Ce lo dice con il clima che cambia. La Terra – ci
piace pensarla come Terra Madre – è logorata dall’uomo è dalla sua economia
lineare. Quella che estrae le materie
prime, scava, coltiva, spreme il pianeta. Quella che trasforma le materie in
oggetti, beni – cose utili e cose inutili – utilizzando molta energia; quella
che ci chiede di usare le cose – un po’, tanto oppure poco – e poi di buttarle.
Le cose diventano rifiuti, bisogna trovare dove metterli e cercare altre
materie prime. Ci sono molte pressioni perché le cose durino poco, l’economia
lineare ha fretta.
L’economia lineare consuma la Terra. Le materie prime non sono infinite, la
Terra non è infinita: ha i suoi limiti e ha cominciato a farcelo capire.
La salvezza del genere umano sulla Terra passa
dall’economia circolare: riutilizzare i materiali, ridurre gli sprechi, abolire
“il fine vita”, mantenere, recuperare, rigenerare. Tenere il più possibile in
circolo.
L’Italia è tra i leader mondiali nell’economia circolare. Nel riciclo degli
imballaggi siamo i primi. Possiamo esserne orgogliosi e fare di più.
“L’economia circolare deve sostituire quella lineare perché le risorse mondiali
non sono infinite e sprecare non ha senso”, parole del Ministro dell’Ambiente.
L’economia circolare è quella di una seconda opportunità. E di una terza e di
altre ancora. Senza fine.
Ri-uso
Ri-creo Laboratori nelle scuole, inventiva per dare nuova vita agli oggetti
Ri-passo in padella
Ri-salto il risotto
Ri-metto in tavola. Una cena antispreco che svuota il frigo e finisce gli
avanzi
Ri-acchiappo: in Svezia lo chiamano “plogging”, corro o cammino e intanto
raccolgo i rifiuti
Ri-ciclo creativo, Ri-utilizzo: in inglese si dice “upcycling”. Utilizzo
materiali di scarto, cose da gettare, per creare nuovi oggetti con un valore
maggiore del materiale originale.
Ri-pesco: organizzo uno “swap party”, una festa in cui è possibile scambiarsi
capi d’abbigliamento, accessori, cose
Ri-vedo vecchi amici a una cena antispreco
Ri-penso il mio stile di vita
Ri-qualifico un quartiere. Sono il sindaco, lo posso fare Ri-lamo il parquet
invece di cambiarlo
Ri-spetto l’ambiente e le idea degli altri. Anche se non spengono le luci per
M’illumino di Meno
Ri-spengo le luci.
E’ M’Illumino di Meno
Si propone spegnere le luci ed i dispositivi elettronici non indispensabili
dalle ore 12.00 alle ore 12.05 del primo marzo p.v., in segno di simbolica
condivisione dell’iniziativa, attivando una qualsiasi forma creativa di
risparmio energetico
Ri-fiuto la plastica
Si propone di elaborare una ipotesi di sostituzione della plastica mono-uso
nelle proprie abitudini di vita (es. uso della shopper in tessuto al posto del
sacchetto in plastica, ecc…)! Sul punto, l’Amministrazione Comunale
preannunzia misure volte alla riduzione dell’uso di tali materiali, la cui
dispersione nell’ambiente ha effetti letali per il nostro eco-sistema. L’economia
circolare è una buona, anzi ottima, pratica sostenibile: dà alle cose una
seconda opportunità, poi una terza e altre ancora. La bellezza del senza fine.