martedì, Ottobre 15, 2024

Mario Savio: “Svegliate Stani Verde, ora è il sindaco non un consigliere di opposizione”

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Con la speranza che riescano a portarle a conclusione, perché uno che fa l'amministrazione di un piccolo comune come Forio, se realizza qualche opera, sinceramente a me fa piacere. Però, ad oggi, io ho visto solamente proclami, ma iniziative concrete ancora non le ho viste

Mario Savio torna in consiglio comunale dopo le dimissioni di Pasquale Capuano in questo caldo agosto foriano non solo per le temperature ma per tutto il periodo che immagino hai eseguito dall’esterno.

Però Mario, prima di passare a questo tuo ritorno in consiglio comunale, anche se brevemente, volevo fare una parentesi su quello che era stato il risultato elettorale che, in qualche modo, non ti aveva gratificato
“Diciamo che la campagna elettorale è stata impostata male fin dall’inizio e i risultati lo hanno dimostrato, perché abbiamo perso le elezioni e Stani Verde ha vinto con un ampio margine. Quindi bisogna riconoscere questa sconfitta, perché in politica bisogna accettare sia le vittorie sia le sconfitte e andare avanti. Poi, diciamo, la prospettiva è che un domani si possa riprendere il Comune e il Consiglio comunale. Quindi fa parte del gioco, diciamo, il gioco della politica. Questa per me è l’esperienza in consiglio comunale numero… diciamo dal ’98, quindi sono diversi anni e diverse legislature, sia come consigliere di minoranza all’epoca contro con Franco Regine, che come consigliere di maggioranza con Francesco Del Deo nel 2013 e poi nel 2018. Diciamo che è una lunga esperienza politica. La politica affascina chi partecipa in prima persona, anche se a volte ci sono delle delusioni che purtroppo bisogna accettare. Ma fa parte del gioco della politica”.

Giusto per chiudere questa parentesi passata e poi veniamo sicuramente al presente, si diceva che per mesi non ti fossi parlato con Francesco Del Deo?
“Assolutamente no. Con Francesco abbiamo un rapporto di amicizia che dura da quarant’anni. Francesco era amico fraterno dei miei genitori, quindi c’è un rapporto al di fuori della politica. Esiste un’amicizia che è più forte anche della politica. Quindi sono cose che si dicono, ma la verità è che l’amicizia è più forte della politica”.

Passiamo all’oggi: ieri sera c’è stata la surroga in Consiglio comunale e tu sei diventato consigliere comunale, anche se lo eri già dall’atto in cui Capuano ha protocollato le dimissioni. Proviamo a commentare questo anno e mezzo di sindacatura di Stani Verde…
“Secondo me, lui deve iniziare a rendersi conto che fa il sindaco, non il consigliere di opposizione. Ho visto alcune trasmissioni di Consiglio comunale in cui lui si agita in modo eccessivo, anche in contrasto a volte con i suoi stessi consiglieri. Ma lui deve amministrare, deve essere propositivo e deve risolvere i problemi del paese. Oggi lui è il sindaco e ha una maggioranza anche cospicua; quindi, deve capire che non fa il consigliere di minoranza ma il sindaco. Lui deve proporre e risolvere i problemi del paese. È inutile che litiga con la minoranza, che non porta nessun risultato. E poi litigare con la minoranza è normale: la minoranza fa il proprio ruolo, cerca di controllare gli atti, vede degli atti illegittimi o non legittimi e li propone in consiglio comunale. È inutile rendere il consiglio comunale, a volte, una bagarre inutile. Io dico inutile perché, come dicevo prima, il sindaco e la giunta devono proporre e risolvere i problemi del paese.

Questo lo abbiamo fatto in dieci anni noi: in dieci anni ci siamo trovati in enormi difficoltà. I primi cinque anni avevamo il Comune quasi in dissesto, con la Pegaso e la Torre che ci volevano pignorare tutto. Tutti i giorni avevamo i decreti ingiuntivi che la vecchia amministrazione purtroppo non era riuscita a risolvere. E noi, nei primi cinque anni, non avevamo soldi, avevamo solo debiti. Poi, in cinque anni, abbiamo risolto e, dopo il secondo giro del 2018, si sono visti i risultati. Infatti, noi abbiamo lasciato il Comune con un avanzo di bilancio di 6 milioni, più 2 milioni di euro di contanti che si potevano spendere e che non abbiamo speso, che abbiamo lasciato in eredità alla nuova amministrazione.

Quindi, al di là che ci sono anche tanti problemi di normale amministrazione, con un comune di Forio che fa un bilancio intorno ai 22-23 milioni di euro all’anno, ci sono dei problemi sicuramente che bisogna risolvere. Il sindaco deve risolverli: è incaricato dal popolo di risolvere i problemi. E secondo noi, in questo anno e mezzo, Stani Verde non ha risolto nessun problema. Io, ancora, non ho visto nulla di concreto che sia frutto della nuova amministrazione. Io so solo una cosa: che noi abbiamo lasciato 62 milioni di euro di finanziamenti e di opere da realizzare, che alcune opere stanno realizzando. Con la speranza che riescano a portarle a conclusione, perché uno che fa l’amministrazione di un piccolo comune come Forio, se realizza qualche opera, sinceramente a me fa piacere, perché si risolve un problema dei cittadini. Però, ad oggi, io ho visto solamente proclami, ma iniziative concrete ancora non le ho viste”.

Quali sono le emergenze che il Sindaco dovrebbe affrontare?
“Sicuramente quella di via Giovanni Mazzella, che all’epoca del nostro mandato avevamo concordato con il Commissario di Governo un progetto per realizzare una passeggiata che arrivava fino a Cava dell’Isola. Oggi loro hanno rimodulato il progetto, va bene, hanno un’idea diversa dalla nostra, però l’importante è che si concretizzi e che non rimanga in quello stato via Giovanni Mazzella. Poi ci sono tanti problemi anche quotidiani, come la pubblica illuminazione. Loro dicevano che dovevano realizzare la pubblica illuminazione e mettere in opera le luci dove mancavano. Io non ho visto ancora nulla di fatto. Eppure, non è che non hanno il bilancio di previsione, oppure che nel bilancio di previsione non hanno prospettato alcune realizzazioni. Non ho visto ancora nulla, poi andrò a vedere gli atti concreti al Comune appena il consiglio comunale mi darà atto della proclamazione e andrò a verificare alcune cose, alcune situazioni che loro proclamavano di fare e che ad oggi io non ho visto ancora”.

In questo anno e mezzo il Comune di Forio ha vissuto sicuramente una rivoluzione di uomini, non parlo politici ma parlo di tecnici. Tu sei stato uno che ha lavorato gomito a gomito con Enzo Rando, il dirigente che adesso dovrebbe andare nel comune di Villaricca e che è stato al centro di un acceso confronto con la nuova maggioranza. Che idea ti sei fatto?
“Faccio riferimento a tutti i dipendenti, non solo a Enzo. Penso che Enzo sia una persona preparata e che, nel momento di bisogno, come dicevo prima, riferendomi alla questione dal 2013 al 2018, quando avevamo il problema del fallimento del Comune, del dissesto del Comune, ci ha consigliato e ci ha aiutato a risolvere il problema. Oggi il problema non c’è più, perché abbiamo fatto il concordato Torre Saracena con il curatore fallimentare, il professor Bocchino. Quindi abbiamo risolto non pochi problemi. Io dico che un’Amministrazione nuova che si inserisce in un contesto che magari non condivide, come noi nel 2013, che venivamo da una maggioranza precedente, perché veniva da una situazione decennale con Franco Regine ed eravamo all’opposizione. Però, con i dipendenti che fanno parte della struttura dell’ente, bisogna dialogare, bisogna trovare le soluzioni, bisogna anche controllare i dipendenti, l’uso che ne fanno di determinati atti amministrativi, ma non creare un astio, perché poi, per mettere in moto tutta la macchina amministrativa ci vogliono anni.

Non è che il problema lo hanno risolto loro, perché adesso sicuramente si troveranno in difficoltà. Difatti, per fare i bilanci, ho saputo che cercano dei consulenti esterni che al Comune costeranno tanti soldi. Loro stanno scegliendo tanti assistenti a RUP e spendono soldi che Enzo Rando riusciva ad evitare, sia per i bilanci e sia per le spese dell’ente pubblico, concordando con l’Amministrazione la linea da seguire. Quindi, secondo me, è stato un azzardo mandare via Enzo, ma non solo Enzo, ho capito che ci sono anche altri tecnici che se ne sono andati. Quindi creare un dissapore, un clima di astio nei confronti del dipendente non è mai la scelta migliore. Enzo Rando ha fatto la scelta di andare a Villaricca in aspettativa di un anno, per evitare, diciamo, dissapori e problemi. Dice: fate voi, vedete che cosa siete capaci di fare. Ma io non condivido assolutamente. Nel 2013, ci sedemmo con Francesco e con tutti i dipendenti e abbiamo detto: oggi si cambia, dobbiamo portare avanti una linea che sia prima di tutto di risanamento dell’ente e poi, contestualmente, di sviluppo del paese. Ci siamo riusciti, perché dal 2018 abbiamo realizzato diversi lavori pubblici, ma abbiamo anche progettato diversi interventi: le scuole, i rioni, via Giovanni Mazzella, che avevamo già pianificato e che ci avrebbero consentito di avere una strada libera per lavorare. Speriamo che riescano a portare a termine i lavori che noi avevamo progettato”

In questi mesi si è parlato tanto, la maggioranza si è tra virgolette difesa, il paese è stato molto agitato da questi tanti esposti e da queste tante denunce. Come la vedi la politica della denuncia?
“Io ho fatto l’opposizione per diversi anni a Franco Regine, ma l’opposizione la facevo in consiglio comunale e non ho mai firmato una denuncia contro Regine, mai. Cioè, la denuncia è l’aberrazione della politica, perché chi denuncia significa che non vuole bene al proprio paese, perché si crea astio tra persone che sono amiche da tanti anni, si creano dei problemi, si crea un clima di terrore. Che io assolutamente non condivido. La politica è un’altra cosa”.

Con l’uscita di Pasquale Capuano, per guardare un po’ alla minoranza vi ritroverete tu, Francesco Del Deo, Mimmo Loffredo e un po’ staccato di Vito Iacono. I rapporti con Vito non sono mai stati idialliaci…
“Vito è una persona eccellente, presenta la sua linea, che a volte non condivido e a volte condivido. Però è una persona onesta ed è una brava persona. Capisce gli atti amministrativi perché studia gli atti ed una persona perbene, una persona che stimo molto”

In conclusione, nella maggioranza di Stani Verde c’è Angela Albano che era assessore con te in una giunta Del Deo, c’è Gianni Mattera con cui avete percorso alcuni anni insieme ed altri protagonisti della politica foriana…
“Tra noi c’è sempre stato un rapporto di amicizia al di là della politica. Io la vedo così, poi non so come mi vedono gli altri. La politica non è un fattore di interesse, oggi ci sei e domani no. Quello che rimane è un rapporto di stima e di amicizia. Quindi non vedo nulla di strano se dovessi contestare un atto amministrativo a Gianni Mattera o Angela Albano. Fa parte del ruolo della politica, ma ciò non toglie che il rapporto di stima e di amicizia rimanga sempre”.

Ricordando un po’, riannodando i nastri della memoria e tornando alla movimentata fase politica di Franco Regine. All’epoca la politica era un po’ diversa, era un po’ più accesa…
“Sicuramente farò un’opposizione costruttiva. Se non condivido gli atti, li contesto in consiglio comunale, ma non penso minimamente di fare un atto di denuncia. Non condivido assolutamente la politica delle denunce, come si fa negli ultimi tempi nel nostro Paese. Dicevo che tipo di opposizione sarà. Un’opposizione sicuramente diversa da come la facevo contro Franco Regine, che ricordo bene. Franco Regine è un caso diverso perché, se tu ricordi bene, la politica era accesa perché nel 2003 lui non aveva nemmeno la lista. Noi abbiamo costruito il gruppo, c’era anche Gianni Mattera, c’era Vito Manzi, c’era Franchino Trofa. Poi all’improvviso, senza sapere come, mi sono ritrovato fuori. Però Franco Regine vinse le elezioni del 2003 perché c’erano Mario Savio, Gianni Mattera, Vito Manzi. Altrimenti lui sindaco non l’avrebbe mai fatto. E quindi lì c’era il problema dell’opposizione accesa per questo motivo, perché noi avevamo vinto le elezioni e lui non aveva nemmeno la lista. Quindi la scorrettezza di Franco Regine mi dava quello slancio in più. Ma oggi la situazione è diversa, perché Stani Verde ha vinto normalmente. Lui deve fare il sindaco, deve risolvere i problemi del paese, che è la cosa principale. E poi lui deve capire che oggi lui non fa più il consigliere di minoranza, lui fa il sindaco. Quindi deve proporre, deve indicare al paese come risolvere i suoi problemi. Questo è il suo ruolo”.

In conclusione, giusto una battuta c’è un po’ di emozione a tornare in Consiglio comunale?
“Certo, c’è un po’ di emozione, perché ci sono tanti amici che oggi sono dall’altra parte. Non è facile vigilare, contestare o criticare degli atti amministrativi di un amico con cui ho lavorato per tanti anni, ma fa parte dei ruoli. Quindi, sempre con rispetto e consapevolezza dei ruoli, e poi sicuramente conta anche l’educazione”.

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