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mercoledì, Maggio 1, 2024

La Ferragni e i dolciumi galeotti | #4WD

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Daily 4ward di Davide Conte del 20 dicembre 2023

L’episodio della Ferragni e del pandoro Balocco da lei griffato non meriterebbe alcuna menzione particolare, se non al pari di una “’mbrugliuncella” qualsiasi alla quale il colpo del momento è andato male. Ma proprio perché la “signora Fedez” non è esattamente l’ultima arrivata quanto a comunicazione e, come se non bastasse, ha anche un marito bacchettone e filo-sinistro pronto a impartire a chiunque le sue dubbie lezioncine di moralità ed efficienza, anche davanti all’inoppugnabile attacco di Giorgia Meloni dal palco di Atreju, eccola assurgere al ruolo di personaggio sotto accusa, con oltre diecimila follower persi per strada dopo la sentenza dell’Antitrust e nonostante il penoso video di scuse diffuso una volta smascheratane la truffetta.
Ma soprattutto, è la recidività a questo genere di equivoci che la inchioda: come scrive il Corriere.it, “secondo quanto rivelato da Selvaggia Lucarelli sul Fatto Quotidiano, Chiara Ferragni ha realizzato nel 2021 e 2022 una sponsorizzazione simile a quella del pandoro Balocco (costata una sanzione di un milione di euro da parte dell’autorità Antitrust). Questa volta la pubblicità dell’influencer riguardava le uova di Pasqua di “Dolci Preziosi”. Sulla pagina del suo sito Blonde Salad si legge: «Le uova di Pasqua Chiara Ferragni x Dolci Preziosi sosterranno il progetto benefico “I Bambini delle Fate”», un’associazione che attiva e finanzia progetti di inclusione sociale per bambini e ragazzi con autismo. In realtà, prosegue il quotidiano, la donazione è stata effettuata soltanto dall’azienda e nella misura di 36 mila euro in due anni. Ferragni non avrebbe invece versato nulla, incassando in due anni circa 1,2 milioni di euro da Dolci Preziosi (500 mila euro nel 2021 e 700 mila nel 2022) per la cessione della sua immagine. Come già per il pandoro Balocco, insomma, anche per le uova di Pasqua non vi sarebbe correlazione fra le vendite dell’azienda e l’entità della donazione, come invece la comunicazione dell’influencer avrebbe lasciato intendere.”

Vedete, il ruolo di influencer, di questi tempi, oltre ad essere estremamente remunerativo per una miriade di personaggi in cerca d’autore e di dubbio gusto, che trovano così una valida alternativa ad un più faticoso e impegnativo “lavoro vero”, rappresenta una delle figure più pericolose per i nostri giovani e non sarò certo io il primo a parlarne. Meno male che poi, di tanto in tanto, anche i giganti cadono per un semplice colpo di fionda…

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