fbpx
giovedì, Maggio 2, 2024

Grimaldi: “Nessun rapporto infuocato. Ho solo pensato agli interessi della popolazione”

Gli ultimi articoli

Ida Trofa | Settimane e settimane di audizioni, discussione, votazione di emendamenti puntualmente respinti.
Risultato finale? Il terzo decreto sisma (Gentiloni) sarà convertito in legge praticamente tal quale era, prima di tutto l’ambaradan, in attesa di “verifiche su copertura finanziaria”. Tutto questo per fare fuori, ancora una volta, Ischia e così ci ritroveremo il solito infruttuoso mini decreto che non riesce a soddisfare proprio nessuno. Ci ritroveremo, per l’ennesima volta, a fare la figura degli stolti.
Ebbene, davanti ad un sì tragico stato di cose, i nostri sindaci hanno ben pensato di scrivere una lettera nel tipico stile “Totò, Peppino e la Malafemmina”. Questa volta hanno scritto a 12 prestigiose mani con una unità di intenti che sa quasi del miracoloso sull’isola.
Nessuna Amministrazione esclusa, come i golosi davanti alla marmellata, si sono rivolti al Presidente del Consiglio dei Ministri, prof. Giuseppe  Conte, per screditare i governi precedenti, attaccando l’ex Premier Gentiloni e tirando le orecchie al Commissario, salvo riservarsi una profonda “leccata di culo” ad Angelo Borrelli. Eppure, sei di queste dodici prestigiose mani (i Sindaci dei comuni di Casamicciola, Forio e Lacco Ameno), proprio ora che pare che di ricostruzione e decreto sisma non se ne parla, avrebbero dovuto concentrarsi seriamente sullo stato di emergenza e sulla sua proroga, spingendo con forza e unanimemente in una sola direzione. Eppure continuano a parlare d’altro come se a nessuno di loro la cosa importasse veramente.
Abbiamo provato a chiedere al commissario Grimaldi qual è la situazione e come evolvono i fatti. Soprattutto come mai i sindaci gli avessero riservato un tale trattamento nella lettera inviata al Presidente del Consiglio dei Ministri. Il commissario delegato da uomo delle istituzioni e nella correttezza che sempre lo ha contraddistinto nei rapporti, senza alcun accenno, anche minimo di polemica, ha risposto alle nostre domande.
“Come è noto il Consiglio dei Ministri con la deliberazione del 22 febbraio ha prorogato lo stato di emergenza di 180 giorni, quindi fino a tutto il 24 agosto. Pertanto fino a tale data continueranno ad espletarsi tutte le attività poste in essere. Per quanto attiene, invece, la missiva inviata al Presidente del Consiglio dei Ministri dai Sindaci dell’isola, preciso che non conosco nel dettaglio il contenuto della stessa se non per alcune notizie che ho appreso dal giornale. Ho letto di “elogi al Dipartimento di Protezione Civile”, ciò ci rende orgogliosi perché vuol dire che i Sindaci tutti stanno apprezzato il lavoro che stiamo svolgendo quale braccio operativo del Dipartimento sull’isola. Per quanto riguarda invece i “rapporti infuocati dovuti a decisione assunte da parte mia”, con molta onestà non penso di aver avuto rapporti infuocati con qualcuno anzi, così come non penso di aver mai assunto decisioni così epocali, per l’intero territorio dell’isola d’Ischia, da meritarmi una specifica menzione. Ciò detto, nello spirito della più ampia collaborazione, abbiamo cercato di fare solo ed esclusivamente gli interessi della popolazione danneggiata dal quel maledetto sisma della sera del 21 agosto scorso ed è ciò che continueremo a fare con il massimo impegno, spirito di abnegazione e cuore fino all’ultimo giorno utile”.
E così, mentre i primi cittadini ischitani giocano a fare i grandi strateghi di una tragicomica commedia tipicamente italiana, il governo boccia tutte le modifiche all’atteso decreto terremoto. Nonostante le promesse e le attese della vigilia, il documento non cambierà. Resterà come è uscito dal Senato: un testo striminzito, con poche modifiche rispetto a quello iniziale, presentato dal governo Gentiloni. In Commissione Ambiente della Camera il governo rappresentato dalla pentastellata Laura Castelli, viceministro dell’Economia, e dal relatore Tullio Patassini, deputato leghista, hanno bocciato tutti gli emendamenti presentati. Il testo, ha chiarito la Castelli, arriverà in aula lunedì 16 luglio così come è uscito dal Senato e come tale sarà approvato.

BASTA CHIACCHIERE PENSIAMO ALL’EMERGENZA
Con una dichiarazione dello stato di emergenza in scadenza, la proroga dello stesso ancora in ballo, la problematica del Contributo di Autonoma sistemazione e della provvisoria assistenza degli sfollati nelle strutture alberghiere, che necessitano di ulteriori e necessari finanziamenti per farci fronte (con lo stato di emergenza in essere il Consiglio dei Ministri è tenuto a finanziare anche il successivo periodo di proroga, senza il quale non ha alcuno specifico vincolo).
Una realtà che pone i terremotati seriamente a rischio e particolarmente esposti a vedersi cornuti e mazziati. Appunto per questo che i grandi pensatori, le teste di cocco locali, gli illuminati strateghi, piuttosto che pensare a passerelle e ad inutili e futili esercizi di scrittura, avrebbero dovuto chiedere per rispetto ai 2405 e sfollati e alle circa 400 persone ancora alloggiate in albergo, con molta più forza ed energia la proroga dello stato di emergenza. Queste ultime dove andranno il 25 agosto?
In regime ordinario dovrebbe passare tutto nelle competenze della Regione Campania! E poi chi finanzia? Passando nell’ordinario i tempi e le deroghe della struttura commissariale saranno solo un lontano miraggio. Inoltre le così dette deroghe sulle macerie decadrebbero cosi come quelle che devono agevolare e snellire gli interventi per le scuole, di cui all’ultima ordinanza emanata per l’impiego dei 6 milioni di euro del MIUR destinati a tale scopo. La situazione è questa!
E credeteci sarebbe il primo caso in Italia che con 2405 sfollati si entrerebbe, dopo appena un anno, in regime ordinario. Sarebbe davvero il caso Ischia. Unici colpevoli i sindaci.

 

1 COMMENT

  1. Il premier è Giuseppe, Antonio è l’allenatore.
    Intanto i sindaci incapaci fanno i buffoncelli con la fascia tricolore..

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here

Gli ultimi articoli

Stock images by Depositphotos