Gianluca Trani: «A Ischia non abbiamo un sindaco, ma un consigliere con la fascia»

«Sul disavanzo una decisione importante presa dai consiglieri senza il primo cittadino, che non si è assunto la responsabilità». E aggiunge: «Quei 17 milioni di euro li pagherà il tessuto sociale». Il programma non è stato attuato e « il territorio ogni mattina fa un passo indietro». Sulle regionali: «A livello locale ciò ci pone in una situazione di vantaggio rispetto all’attuale Amministrazione. Noi abbiamo avuto il coraggio di dichiarare chi portavamo, esponendoci e mettendoci la faccia»

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Con Gianluca Trani, leader dell’opposizione al Comune d’Ischia, abbiamo parlato dell’ultimo Consiglio comunale, in cui non era presente il sindaco.

– Un’assenza che suscita interrogativi…

«Dovremmo chiedere a lui, che sia presente o non presente ai cittadini poco interessa perché purtroppo il territorio ogni mattina fa un passo indietro. Lo vediamo ogni giorno dallo stato delle pinete, dal traffico… purtroppo il sindaco non riesce a programmare, non riesce a far nulla.

Per Piazza degli Eroi c’è stato uno spreco enorme per acquistare una fontana o qualcos’altro. Può piacere o meno, ma uno spreco di soldi immane non potevamo permettercelo. Ricordo sempre che hanno perso finanziamenti, impegnato somme in bilancio, siamo stati condannati a pagare le imprese, cioè abbiamo fatto un casino per ben poco.

Quindi la malagestio parte anche dalle società partecipate, più volte ne abbiamo parlato. Purtroppo non si riesce a mettere un fermo alla politica clientelare di basso profilo.

Noi non abbiamo un sindaco, ma un consigliere con la fascia, abituato a fare politica di basso profilo.

Per quanto riguarda l’ultimo Consiglio comunale, si è parlato della TARI. Alla gente è arrivato il bollettino pieno mentre lui dal palco prometteva “che 1 milione e 6 sarà donato alle imprese”, ma non ha detto in che modo poterne usufruire. Le imprese dovevano saperlo in anticipo e non è che lo dobbiamo fare a posteriori, con la politica di basso profilo. Invece oggi la bolletta è piena. Hanno sostenuto di applicare una agevolazione dell’8%, che però corrisponde ad un’agevolazione di un mese, mentre il lockdown è durato di più. Una amministrazione dovrebbe ragionare sulle tariffe, in prospettiva, non così.

Noi abbiamo fatto una proposta: venire in Consiglio con un piano economico finanziario tagliando sprechi e considerando i risparmi avuti nel lockdown, quando ci sono stati meno conferimenti. Se risparmiamo il costo di IschiAmbiente si ha un risparmio per i cittadini. Questo non è un obiettivo dell’Amministrazione».

– Intanto ci siamo indebitati per oltre 1 milione l’anno…

«E’ stata una decisione molto importante presa dai consiglieri senza sindaco, che non si è assunto la responsabilità. Bisogna stare attenti. Di quei 17 milioni di euro ne pagherà il tessuto sociale. Dicono che saranno recuperati attraverso la riscossione, ma il Comune non lo ha mai fatto fino ad ora, sebbene i revisori lo abbiano anche indicato. Alla fine i contribuenti che pagano sempre, si ritroveranno a pagare anche per quei cittadini che non pagano mai.

E poi il Comune dovrà effettuare tagli della spesa, spendendo meno sul territorio e di conseguenza i cittadini avranno meno benefici».

IL PD E LE REGIONALI

– Questo Consiglio comunale è stato archiviato come tutto da decifrare. Ma non possiamo non provare ad analizzare il voto delle regionali, un voto che ti ha visto attivo; molti tuoi competitor anche fuori dal comune di Ischia, in particolare uno “montano”, si è reso conto che ti eri attivato in modo importante. Penso che la tua azione, insieme a quella di Giosi Ferrandino, abbia portato a buoni risultati.

«Partiamo da dato regionale. Faccio i miei complimenti al presidente De Luca e al nostro candidato isolano, Mario Casillo che spesso è qui sulla nostra isola. Come la stessa Loredana Raia, seconda.

A livello locale ciò ci pone in una situazione di vantaggio rispetto all’attuale Amministrazione. Noi abbiamo avuto il coraggio di dichiarare chi portavamo, esponendoci e mettendoci la faccia. Loro non hanno avuto questo buonsenso e lo hanno detto solo a posteriori. Così è troppo facile, significa barare. Questo risultato comunque ci pone in ascesa nel Partito Democratico».

– Però è evidente che Ischia è uscita dal Partito Democratico…

«Noi siamo collegati con il Partito nazionale, attraverso i nostri canali cercheremo di portare avanti le nostre istanze anche nella prospettiva dei prossimi 18 mesi. Il risultato del PD sull’isola è stato forte. E’ stato il risultato di un gruppo importante, che ha anime all’interno, con qualcuno che ha portato anche altri candidati PD.

Oggi, per fortuna, ci troviamo ad avere sul territorio persone che stanno costruendo, con noi, la nuova classe dirigenziale.

Abbiamo avuto anche Maria Grazia di Scala, che ha concluso in bellezza e per poco non è riuscita a centrare per la seconda volta l’obiettivo. Ma ha dimostrato una grande forza, soprattutto nel centrodestra che in questo periodo non tira».

– Sulla Di Scala, credo che il tradimento di Castagna e Silvitelli abbia influito molto…

«Queste sono cose del comune di Casamicciola e le dinamiche di ogni comune non possiamo conoscerle. Questa è una valutazione, dobbiamo chiedere a Giovan Battista, tesserato Forza Italia, cosa abbia fatto. Anche Vito Iacono ha ottenuto molti consensi, ha fatto registrare una buona prestazione».

CRISI ECONOMICA E LAVORI PUBBLICI

– Torniamo ad Ischia, comune in affanno, con le imprese che soffrono. Sembra che non ci sia nulla di buono nemmeno all’orizzonte. Si sente la mancanza di una guida seria e stabile?

«Inizierà un lungo inverno soprattutto per i dipendenti che hanno lavorato poco, in modo saltuario. Oggi il nostro lockdown parte da ottobre, non dalla primavera, come quello passato. Oggi si dovrebbe puntare su altre situazioni, innanzitutto risparmiare sugli sprechi e destinare fondi ai cittadini che ne hanno bisogno, i padri di famiglia che oggi non hanno le condizioni per ricevere i contributi. Purtroppo gli amministratori, non vivendo il territorio, non lo capiscono.».

– Lavori pubblici. Abbiamo visto che sono un fallimento, ricomincia l’inverno e sembra che il comune d’Ischia sia assente anche sulla continuità territoriale. Pensi che ci sia bisogno di resettare le politiche di questo comune per avere una interlocuzione nuova? Il Comune ad esempio non si è pronunciato sulla nuova Giunta regionale.

«Credo che De Luca abbia avuto una visione egocentrica, e non è semplice gestire tutte le deleghe e le prerogative che ci sono. Bisogna delegare e dividere i carichi di lavoro. A breve Casillo sarà ad Ischia, con Giosi Ferrandino stiamo organizzando un incontro con amici per confrontarci sulle problematiche annose. Noi partiamo da due presupposti. Abbiamo il problema dell’ospedale e quello dei trasporti. A noi basta poco, ma manca l’unità. Spesso sui tavoli regionali siamo considerati come un piccolo comune, manca la capacità del primo cittadino di imporsi, di guardare al di là dell’isola.

Vedo che non solo il porto soffre, ma anche le aree interne sono bistrattate, dove gli amministratori si recano solo negli ultimi 15 giorni prima del termine dei mandati. Ma non deve essere così, il nostro è un popolo maturo che è stanco di non avere riferimenti. Se continuano a tenerlo in questa considerazione, sarà lo stesso popolo a cacciarli.

Del programma non è stato realizzato nemmeno un punto. Pensiamo alle pinete, come quella degli Atleti, che sono in lockdown da marzo. Ma a fronte di minore impegno, perché si hanno più costi per IschiAmbiente?

E’ brutto quando un primo cittadino prende in giro il popolo da un palco e non presentarsi in Consiglio comunale è ancora più grave».

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