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domenica, Maggio 19, 2024

Gaetano Maschio, “Lettera a Zio Paolo”

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Nell’anno centenario della fondazione dell’Aeronautica Militare Italiana e della nascita a Forio del Generale Ispettore Pietro Paolo Castagliuolo (1923-2016), che nell’ambito dell’Arma azzurra e della Medicina italiana spese con professionalità ed onore l’intera sua esistenza, il Comune di Forio dedicherà un’intera giornata alle due emblematiche ricorrenze. Per dare maggior senso di vicinanza, tuttavia, pubblichiamo una sentita lettera che Gaetano Maschio ha scritto al “generale”

Carissimo ed indimenticabile Zio Paolo, oggi sarai ricordato ed onorato dalla Tua Aeronautica, dal Tuo paese Forio e dall’Isola intera nel Centenario della Tua nascita e , certamente, saranno sottolineati tutti gli aspetti della Tua poliedrica Personalità di Uomo, di Medico e di Militare. In queste ore solenni, avendo fatto tesoro dei Tuoi racconti, a me piace aprire il prezioso scrigno dei ricordi e riportare la mente ed il cuore a quel 19 luglio 1923, allorquando, nella casa di Ignazio e Maria, arrivò Paolino, il bimbo volenteroso, che con tanti sacrifici sarebbe assurto ai più alti incarichi in quell’ Arma Aeronautica, che, significativa coincidenza, nasceva nello stesso anno. Desidero ricordare lo studente modello, che a piedi da Forio nella gelida neve raggiungeva Fontana per andare a studiare dal Parroco dell’epoca.

L’adolescente, che, più avanti, si sarebbe abbeverato all’ inesauribile Fonte di conoscenza rappresentata da Mons. Luigi Capuano per poi continuare gli studi a Napoli. Voglio ripensare al Dottore, che ha letteralmente salvato tanti bambini ischitani affetti da malattie otorinolaringoiatriche (il primo termine, che desiderasti che io giovane studente ginnasiale analizzassi etimologicamente), quei bambini, che ancora oggi, ormai anziani, incontrandomi me lo sottolineano. Voglio rivederTi, con “l’apparecchio della pressione” sotto braccio, sempre pronto per un rapido controllo a tutti quelli, che Te lo chiedevano. Lo chiamavi , con spiccato senso dello humor “, ‘o lavativo ‘e peretta”, che praticato ad una persona suscitava la necessità anche agli altri. Amo immaginarTi, ancora una volta, accanto a Mamma al momento della mia nascita, quando proprio grazie alla Tua perspicacia ed all’aiuto del Sottotenente Guido Morelli fui salvo e condotto alle dolci e premurose mani dell’ indimenticabile Tua Sposa Zia Pina. Risuonano nel mio cuore ancora vividi ed utili i Tuoi consigli per “il buon canto” uniti al disegno dell’organo fonatorio e seguiti dai controlli su quella sedia e con quelle attrezzature, che ancora oggi conservo, con doveroso rispetto, per volontà della carissima Mariella. Non basterebbe una pagina per delineare tutti i ricordi.

Desidero racchiudere il senso della Tua esistenza e dei Tuoi insegnamenti pubblicando l’ingiallito foglio con dedica con la celeberrima poesia dello scrittore e poeta inglese Joseph Rudyard Kipling intitolata “SE”, con le massime su cui raccomandavi sempre di meditare, certo che, al termine della Tua operosa esistenza, sia “volato” con “VALORE VERSO LE STELLE” – “VIRTUTE SIDERUM TENUS”- come recita la locuzione latina posta sotto lo stemma araldico dell’ Arma Azzurra, Lì dove il Sole non ha tramonto. Con tutto il mio Affetto. Gaetano.

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