sabato, Luglio 27, 2024

INTERVISTA. Pino Taglialatela: “Se non sono 100 lupi, è un cane”. Tutte le verità sul futuro gialloblu

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La fantastica stagione da neopromossa, le prime indicazioni sulla prossima annata e il destino dei protagonisti. Pino Taglialatela racconta la sua Ischia 2.0, fa chiarezza su quello che sarà il futuro e commenta anche le indiscrezioni che sono circolate negli ultimi tempi.

Parole da leader, da dirigente ma anche da uomo che ha vissuto il clima dello spogliatoio e che si sbottona in merito alla sua creatura gialloblù: “Credo sia stato fatto un campionato oltre le aspettative di tutti. Quando ci prendi gusto, arrivi lì e un po’ ti resta l’amaro in bocca perché sinceramente volevamo dare le ultime soddisfazioni ai nostri tifosi, facendo un playoff in casa. Questo fa parte del gioco e di un campionato fatto a cento all’ora, alla fine siamo arrivati un po’ scarichi mentalmente. Ci sta in un campionato, l’importante è che sia successo alla fine e non durante la stagione dove i ragazzi bisogna elogiarli per tutto quello che hanno fatto. Complimenti a tutti per questo splendido campionato, ma soprattutto ai nostri tifosi che sono stati magnifici nell’accompagnarci in questa nuova avventura. Eravamo una neopromossa e abbiamo dato dimostrazione di sapere un po’ di calcio”.

Non solo le avventure in campo per l’Ischia che ha incassato più di qualche mazzata dall’esterno. La squalifica di Enrico Buonocore prima e la stangata per Carmine Di Meglio, responsabile del settore giovanile, successivamente. Taglialatela analizza: “Sono molto sereno. Quando si commettono degli errori, si pagano e lo abbiamo fatto. Abbiamo affrontato tutto serenamente, con serietà. Tuttavia stiamo parlando di calcio e queste sono vicende calcistiche, si vedono reazioni spropositate a tutti i livelli, ultimo in ordine cronologico ciò che è accaduto in Serie A. Succede in Champions League, ai Mondiali e ovunque, parliamo di calcio e di adrenalina. Non è mai nei confronti di chi o di qualcuno, però quando succedono delle cose del genere, noi le accettiamo e andiamo avanti. Credo che, quando si commettono degli errori, non bisogna condannare. Sono abituato così. È successo anche con il settore giovanile e va tutta la mia solidarietà a Carmine Di Meglio che sta lavorando tantissimo, devo ringraziarlo per il lavoro che ha fatto.

Se ha commesso un errore, si paga sulla propria pelle. Non butto mai a mare nessuno, sono vicino a tutti: si chiede scusa e si va avanti. Oggi bisogna stare attenti con le nuove regole, essere seri e sereni. Carmine credo non abbia fatto più di tanto, sono cose che succedono su tutti i campi d’Italia, però dobbiamo cercare di non farle succedere più. Si va avanti insieme, ancora. È più carico che mai, dobbiamo fare un buon lavoro con il settore giovanile. Quest’anno abbiamo iniziato e per me è fondamentale avere un settore giovanile all’altezza. Volevo che un paio di ragazzi potessero esordire con la Prima Squadra, già ne abbiamo individuati due che verranno con noi in ritiro per il prossimo campionato. Un buon lavoro è stato fatto, è comunque il primo anno. Sono convinto che si farà molto meglio, dagli errori si cresce. Non dobbiamo incolpare nessuno per gli errori che si commettono, ne prendiamo atto e si cresce tutti insieme. Siamo esseri umani, sbagliamo ma non bisogna mai condannare più di tanto”.

Dal punto di vista economico, la quarta serie nazionale è una categoria che richiede notevole organizzazione. Per l’Ischia è stata una stagione utile sul piano della crescita, sia a livello sportivo che societario: “Il campionato di Serie D è dispendioso. C’è stato bisogno di trovare fondi. Siamo una società che si basa sulle sponsorizzazioni, almeno per quest’anno, a differenza dello scorso torneo quando è stato fatto un campionato con 270mila euro, più altre cose e siamo arrivati a 305mila euro, vincendo il girone e facendo un vero miracolo. Abbiamo vinto il campionato di Eccellenza con 305mila euro che sono lì a bilancio, abbiamo dovuto mettere qualcosa anche noi. In una stagione del genere è stato fatto veramente un miracolo. Quest’anno in Serie D è stato diverso, ci sono calciatori differenti e sono stati fatti dei contratti, l’asticella si è dovuta alzare, altrimenti non ti puoi presentare con quattro spiccioli per un campionato così importante. Abbiamo pagato già 8 mesi ai calciatori, a fine maggio si pagherà il nono. Andremo fino al decimo mese, naturale scadenza del contratto. Siamo in linea con tutte le altre società che pagano, siamo una società sana e seria.

Abbiamo fatto uno sforzo enorme quest’anno. Purtroppo ci sono potuto stare pochissimo sul campo e me ne rammarico perché credo che la mia presenza sia fondamentale. Sono un uomo di campo. L’ho detto ai soci e a Lello Carlino, martedì avremo un incontro finale per definire che tipo di campionato si vuole fare il prossimo anno e che tipo di budget ci sarà. Quest’anno siamo partiti così, è stato bravo il tecnico. Credo che Enrico (Buonocore, ndr) sia un top allenatore e farò di tutto per tenerlo, come ho sempre dichiarato. Anche lui ha voglia, credo, di restare ad Ischia con un bel progetto. È stato bravissimo il direttore sportivo Lubrano, l’anno scorso ha costruito una squadra veramente con niente e anche quest’anno ha scovato dei giocatori veramente interessanti. Sono stati tutti bravi. Poi grandi meriti vanno dati anche ai calciatori, soprattutto alla parte ischitana che spesso la mettiamo un po’ da parte. Credo che capitan Trofa, Florio, Chiariello, Mattera e non voglio dimenticare nessuno, assieme agli under, siano l’anima di questo gruppo. Sono quelli che ci danno la forza di poter prendere qualche calciatore importante perché vogliono bene all’Ischia e si sono “accontentati”, capendo il momento e dando un valido contributo economico per permettere alla squadra di fare un campionato del genere”.

Taglialatela replica anche ai tanti chiacchiericci che ci sono stati attorno ai gialloblù negli ultimi tempi: “In Serie D ci sono i contratti e una fideiussione pagata, quindi ci sono tutte le garanzie di quello che devono prendere i calciatori. Noi non abbiamo problemi, paghiamo a fine mese. Ho sentito delle voci e questo mi dispiace perché facciamo tanti sacrifici, sentire certe cose dispiace. Sono stato in tanti spogliatoi nella mia lunghissima carriera e qualche voce può venire da dentro. Per questo ho detto che dal prossimo anno cercherò di stare maggiormente sul campo, perché se ci fossi stato, queste voci non sarebbero uscite. Devo garantire la continuità economica e la sopravvivenza dell’Ischia oppure rimanere al campo e badare ad altre cose, il mio ruolo è quello di schermare tutto e lasciare ad ognuno la possibilità di svolgere il proprio compito. Ho questa capacità di vedere più lungo degli altri, avendo una certa esperienza e questa indole, l’ho sempre avuta anche quando facevo il calciatore. Oltre alla mia presenza, ci sono state quelle di Franco Impagliazzo e di Brienza, sono state importantissime. Brienza l’anno scorso ci ha dato quel qualcosina in più che ci mancava per farci vincere il campionato, ci ha regalato anche qualche perla. Fino al 30 marzo ho insistito per farlo di nuovo scendere in campo, purtroppo non ci sono riuscito. Voci? Diceva un mio procuratore che se non sono cento lupi, è un cane. Magari un piccolo fondamento c’è, però poi si ingigantisce tutto. Le voci non escono dal nulla, dobbiamo anche essere corretti e giusti. Alcune sono veramente ridicole”.

Argomento attuale è altresì il ruolo di Brienza all’interno del club. Taglialatela torna poi sulla questione budget: “Ciccio deve studiare da dirigente, perché secondo me è fantastico in questo. Nello spogliatoio è top con i ragazzi, con il suo modo di fare riesce a dire le cose nella giusta modalità e in maniera costruttiva. Fare il leader significa parlare nel modo giusto. I ragazzi devono capire una certa situazione di crescita, Brienza secondo me è fondamentale per questa società. Bigi è un mio amico e mi ha fatto questo grande piacere di entrare nell’Ischia a dicembre altrimenti sarei andato in difficoltà e non lo nascondo, ha messo una bella sommetta per pagare gli stipendi e lui è al momento il presidente dell’Ischia, è orgoglioso e contento del progetto. Vicino a lui, l’anno prossimo, rientrerà Lello Carlino con maggiore forza economica. Anche quest’anno mi ha dato una mano, non ha potuto contribuire come l’anno scorso, quando è stato decisivo standoci accanto costantemente. In questa stagione si è dovuto accodare alla femminile, che aveva impegni importantissimi economicamente e quindi l’Ischia è andata in “secondo piano”.

L’anno prossimo Lello entrerà con un bel gruzzoletto, Bigi avrà la sua parte, ma vogliamo fare il salto di qualità. Non vogliamo fare solo le comparse ma a noi piace vincere, infatti sono ancora arrabbiato per l’ultima sconfitta per un semplice motivo ovvero quello di non aver giocato da Ischia, mi dispiace non aver finito la stagione in casa con i playoff. Avevo messo in preventivo la vittoria del Cassino a Nocera e pensavo che noi riuscissimo a fare una buona partita contro la Romana. Forse si è spenta un po’ la luce e ci sta dopo un anno veramente intenso, mi è dispiaciuto non poter salutare il pubblico di Ischia che ha fatto tanti sacrifici”.

Brienza?
“Ho sempre detto che deve rimanere qui, gli vorrei dare un ruolo importante come direttore generale per stare lì e dare una mano a tutti. Con lui c’è un rapporto veramente di lealtà, così come c’è tra lui e mister Buonocore. Enrico gli ha chiesto il piacere di andare in panchina, parecchie volte in casa c’era Franco, non come allenatore ma come dirigente, come figura importante per una società”.

Tra i temi trattati anche il futuro del direttore sportivo e del mister, accostati ad altre realtà nelle scorse ore. Il dirigente isolano ha allestito due ottime squadre nei due bienni, il tecnico ha guidato in maniera magistrale l’organico, raggiungendo grandi traguardi: “Lubrano è stato il mio direttore sportivo in questi due anni e credo che abbia fatto un lavoro difficilissimo. Fare un lavoro senza un centesimo, perché siamo partiti così, è stato un miracolo. L’ha fatto l’anno scorso in modo spettacolare e l’ha fatto anche quest’anno perché noi partiamo sempre senza soldi, questa è la cosa che non dovrà più succedere. Ha fatto due capolavori ed è sotto gli occhi di tutti. Se si rimane con il budget simile a quello di questa stagione, è un po’ problematico per un direttore sportivo come Mario (Lubrano, ndr) che ha ambizioni. Abbiamo parlato un’ora due settimane fa e mi ha espresso la sua visione, se ci sono queste situazioni lui si può guardare intorno, è un ragazzo che ha ambizioni e credo che sia ambito da tante società perché ha fatto molto bene qui. Gli ho detto di guardarsi attorno tranquillamente se ha altre situazioni importanti. Ha lavorato benissimo con noi, ci può stare che possa andare da un’altra parte”.

Buonocore?
“Con il mister stiamo lavorando tutti i giorni, spero di poterlo trattenere per un’altra annata, per il progetto tecnico in campo, per dare continuità a questo lavoro e a questa squadra che sta facendo veramente bene. Con Enrico credo di esserci riuscito, nel senso che martedì capiremo che tipo di budget ci sarà per la prossima stagione. Il mister è in attesa, ha parlato anche con Carlino che è fuori Napoli e rientra domenica. Dopo il vertice societario ci sarà un summit, tra mercoledì e giovedì, tra Carlino e Buonocore. Mi auguro e credo di poterlo tenere, siamo proiettati sull’Ischia e la prossima sarà una settimana importante per i colori gialloblù”.

Lubrano?
“È giusto che in questo momento abbia la voglia di crescere. Con lui non ho mai avuto nessun tipo di problema, ha sempre avuto carta bianca. Non capisco il senso di alcune voci. Non c’è nessun tipo di problema a livello personale. È un ragazzo che abbiamo “cresciuto” noi, gli ho dato la possibilità di fare il direttore sportivo. Se Buonocore e Lubrano sono ambiti da altre società importanti, un po’ il merito è anche mio. Quest’anno c’è stato sicuramente meno confronto perché non ci sono stato, è stata una mancanza e quindi ci sono state tutte queste voci. Alle persone piace chiacchierare e dire un sacco di volte delle stupidaggini. Magari ci sarà anche un fondo di verità, ma non ci sono problemi”.

La stagione dell’Ischia Calcio ha permesso ai tanti talenti isolani di ritagliarsi una vetrina importante a livello nazionale. E Taglialatela conferma qualche primo timido approccio per i giovani gialloblù: “Gli interessi ci sono stati e questo ci fa piacere. Ad un direttore sportivo piace molto Arcamone e lo vorrebbe collocare in giro per l’Italia, per noi sarebbe una grande vittoria. Non trattengo nessuno e chi vuole andare ha la possibilità di farlo. Quando qualcuno mi chiede di andare, sono pronto ad accontentarlo perché vuol dire che la testa è già altrove. Saremo felicissimi di confermare chi vorrà restare. Non tratteniamo nessuno, ci mancherebbe. Se i ragazzi avranno la possibilità di andare a fare carriera, saremo i primi ad accompagnarli”.

Sulla crescita del brand Ischia e sulla forza raggiunta dal club, Taglialatela ha le idee chiare: “Tutti sono osservati dalle altre squadre. L’Ischia quest’anno ha avuto un grande impatto a livello mediatico, anche per il lavoro della stampa. L’esaltazione viene sempre dal fattore mediatico, ne avete parlato quotidianamente e ci sono delle rubriche che parlano dell’Ischia tutti i giorni. Per me era un orgoglio andare in edicola e vedere quella pagina grande dedicata alla squadra. Questa è stata una cosa bellissima. Il fattore mediatico è stato importante, la gente si è interessata al lavoro e al campionato dell’Ischia, soffermandosi sui protagonisti. Questa è stata un’altra vittoria. Se torniamo a due anni fa, in questo momento l’Ischia non c’era. Adesso siamo un po’ da modello, vuol dire che abbiamo lavorato bene. Sicuramente si deve fare ancora tanto, ora arriva il momento più difficile e questo non mi spaventa. Il calcio è ciclico. Sono già pronto ad affrontare un campionato meno importante di questo, ci sarò sempre. Non faccio morire l’Ischia, assolutamente. Il mio impegno è giornaliero. Ai tifosi dico che noi siamo qui per lavorare, per l’Ischia. Non abbiamo altri interessi. Ci rimettiamo tempo, salute e danaro perché vogliamo bene all’Ischia. Grazie a questo ho cercato di coinvolgere più persone possibili. Ho fatto e sto facendo di tutto per la bontà del progetto, per fare in modo che qualcuno potesse innamorarsi di questo progetto, magari un imprenditore importante, e venire qui a svilupparlo. C’è tanto da fare, a partire dallo stadio: si lavorerà al terreno di gioco, ma bisogna ristrutturare anche le tribune e avere un modello simile a quello della Spal. La mia testa viaggia avanti. Questo si può fare avendo una società forte alle spalle. Ho girato tanto per trovare qualche socio, ho parlato con alcuni e un altro l’ho trovato venerdì. Stiamo valutando l’entrata di soci. Con Bigi e Carlino garantiamo un budget simile a quello di quest’anno. Il budget deve essere lì, pronto. Siamo arrivati ad una base e questo è già importante”.

Nuovi soci?
“Stiamo lavorando su tre fronti. Martedì ci sarà un incontro importantissimo, sperando che sia un summit definitivo. Poi Carlino incontrerà Buonocore. Alla fine di questi vertici, diremo cosa andremo a fare e che tipo di campionato ci aspetterà, oltre al budget che avremo”.

Taglialatela parla anche di un evento, in programma nei prossimi giorni, per chiudere l’annata sportiva dell’Ischia: “È un nostro modo di fare. Anche l’anno scorso, dopo aver vinto il campionato, abbiamo fatto la sfilata e poi è finito tutto. Dal giorno dopo abbiamo iniziato a pensare già al futuro. C’è in programma una serata il 28 maggio con i gruppi di tifosi, voi della stampa e tutti gli sponsor che ci hanno accompagnato. La festa sarà al Blanco di Borsò, così come i saluti con i ragazzi che hanno dato tantissimo alla squadra. Faremo questa serata per ringraziare tutti e magari in quell’occasione sapremo qualcosa in più sul futuro. Ai tifosi dico di stare tranquilli perché una base c’è, sto cercando di mettere dentro quel qualcosa in più che possa consentire all’Ischia di avere una squadra di livello e di poter competere in qualsiasi girone”.

Poi un breve commento sulla stagione vissuta poco distante dal Forio e dal presidente Amato. Taglialatela conferma pure di aver provato a creare un ponte tra le due realtà sportive dell’isola: “Avrei festeggiato come loro e vi spiego il motivo. Quando fai un programma – il Forio ha investito tanto e pensava di stare lì, vicino alla zona playoff – e poi vieni penalizzato, con i punti tolti, un campionato un po’ falsato e alcune situazioni che non sono andate come volevi, quando entri in questa spirale, la salvezza è come la vittoria di un campionato. Avrei fatto lo stesso. Salvare la categoria è stato importantissimo per il Forio e per il presidente. Ci siamo sentiti l’altro giorno con Amato, gli ho fatto i complimenti e lui altrettanto. Se ho chiamato Amato? Mica una volta sola (ride, ndr). Nel senso di unire le forze e continuare sulla scia di Ischia e Forio. È difficile perché ognuno ha la sua passione. Posso chiedere scusa ai tifosi biancoverdi, ma non è stata una mancanza di rispetto nei loro confronti. Amato è stato serio e onesto, la sua passione per il Forio è nota e gli auguriamo il meglio. Ci auguriamo di trovare un personaggio come Amato per l’Ischia”.

Il lungo racconto dell’ex portiere si chiude con il dispiacere più grande della stagione terminata: “L’ultima partita. Sono un uomo di campo e di calcio, so che può succedere. Non ci sono colpe, mi dispiace non essere stato tanto sul campo. Questa è la rabbia, non ho potuto dare il mio apporto. Quando vedo un malumore, lo spengo; quando c’è un problema, lo risolvo. Basta che vedo una situazione e capisco. Il mio rammarico è questo. Volevo regalare ai tifosi i playoff in casa, la partita con la Nocerina era quasi fatta. Quella contro la Romana potevamo giocarla diversamente. I ragazzi sono splendidi, spero che molti resteranno con noi l’anno prossimo per darci ancora una mano.

Gioia più grande? Quando andavamo in trasferta e vincevamo o eravamo protagonisti di grandi prestazioni, come in occasione del derby in casa della Cavese, con tanti tifosi con noi. Con la capolista avremmo potuto fare 4 punti tra andata e ritorno. La Cavese è una grandissima squadra e lo sta dimostrando anche in Poule Scudetto, però l’Ischia in quel periodo era difficilissima da battere. Il nostro è un allenatore top, me lo invidiano tutti e cercherò di fare di tutto per trattenerlo. Difficilmente si muoverà quest’anno da Ischia, in base ai programmi che andremo a proporre. Non ha accordi con nessuno e non ha parlato con nessuno, così come Lubrano. Sono ragazzi seri e sono convinto che almeno uno dei due resta ad Ischia”.

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