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martedì, Maggio 21, 2024

#FreeMarket «ESTREMA DIFESA»: L’interrogatorio integrale di Antonio Staziola

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PAOLO MOSE’ | Nell’interrogatorio di garanzia Antonio Stanziola si sofferma sui due aspetti che lo chiamano direttamente in causa: la gestione del mercatino di Testaccio e i rapporti con gli espositori e i provvedimenti adottati per la “Casa bianca”, la struttura ricettiva che è sita in località spiaggia dei Maronti. Ha cercato di spiegare che il suo ruolo era quello di rappresentare l’Amministrazione del comune di Barano e di averlo fatto con grosse difficoltà a causa di carenza di personale e mancanza di risorse per dare lustro ad una manifestazione che avrebbe potuto consentire una presenza più massiccia di residenti degli altri comuni e di turisti. Respingendo di fatto tutte le accuse concussive e corruttive che gli vengono contestate dal pubblico ministero. Un interrogatorio pacato che non tocca altri soggetti direttamente o indirettamente coinvolti, ma si pone solo a difendere la sua posizione. Ribadendo al tempo stesso di aver preso posizioni in talune circostanze, ma solo per il bene della manifestazione che lo ha visto in qualche modo uno dei motori propulsori, ed eliminando quelle scorie che avrebbero potuto comprometterne la buona riuscita. Un interrogatorio non molto lungo, come accade di solito subito dopo l’esecuzione della misura cautelare. Poche domande del gip e altrettante del suo difensore di fiducia Cesare Patroni Griffi, per chiarire argomenti su cui lo Stanziola non si era molto soffermato.

Queste sono le risposte date in un momento difficile, dopo aver sopportato per alcuni giorni la detenzione che proseguirà almeno fino a venerdì prossimo, quando si riunirà nuovamente il tribunale del riesame.

«Dal 2008 al novembre 2014 sono stato lontano dal Comando di Barano d’Ischia. Dopo l’arresto del Comandante della Polizia Municipale nel novembre 2011 sono rientrato anche per collaborare con la Dott.ssa Iolanda Buono. Ho ripreso le mie funzioni e pieno ruolo ed ho riorganizzato vari uffici e servizi. Ho fatto il possibile per il recupero dei crediti del Comune nei confronti dei commercianti che occupavano il suolo pubblico. Gran parte del personale amministrativo del Comune fu licenziato a causa della necessità di rispettare il patto di stabilità. In quel periodo collaborai con l’Ufficio Tecnico così come richiestomi dal Sindaco. Chiesi al Sindaco di autorizzare l’allestimento di un mercatino serale a Testaccio e il Sindaco mi autorizzò. Nel frattempo rientrò in servizio Ottavio di Meglio come comandante della Polizia Municipale. Il primo anno solo 12 banchi avevano accesso al mercatino ed io stesso mi occupai di contattare un tecnico per attaccare sul contatore del Comune i cavi necessari all’illuminazione del mercato. Questo tecnico presenziava a tutta la durata del mercato per un compenso di 100 euro. Questo tecnico si chiama Paco. Non esiste alcun documento amministrativo/contabile che testimonia tale incarico. Successivamente si rese necessario l’equipaggiamento di gasolio per rifornire le… I titolari delle bancarelle si accordavano per pagare lo stesso Paco il quale si impegnò a rifornire il meccanismo del necessario gasolio. I commercianti pagavano anche un deejay che metteva la musica. Negli anni seguenti il comandante di Barano mi presentò Mario Rusciano. Mi disse di essere un organizzatore di eventi ed io gli dissi di organizzare le fiere di Natale e poi Octoberfest.

ADR: Non ho costituito personalmente alcuna associazione senza scopo di lucro, ho solo fornito la mia consulenza a riguardo ad altre persone formate dai ragazzi che hanno sempre organizzato le feste nell’Isola. L’associazione si chiamava “Testaccio Grandi Eventi” ed organizziamo October Fest. Preciso che Mario Rusciano non partecipò all’organizzazione di October Fest. Ma nella “Testaccio Grandi Eventi “fu inserita la sua fidanzata. Questa associazione concluse l’October Fest con un debito di circa 13.000 euro. Gli associati non vollero pagare. Mario Rusciano riscuoteva l’importo dovuto per l’occupazione del suolo di October Fest.

A volte io riscuotevo la somma tra i mercanti che lavoravano nei mercati. Fui io che decisi che Slama non avrebbe più lavorato al mercato del venerdì nel villaggio perché spesso mancava e non ci si poteva fare affidamento.

Il contributo che io davo all’organizzazione dei mercati e dell’October Fest era di natura privata. Durante i mercati ero fuori servizio e quindi non stavo esercitando la mia funzione di p.u., intervenivo come testaccese.

ADR.: Quando io tornai in servizio al Comune non era in servizio alcuna dirigenza dell’ufficio mercati.

ADR.: Durante l’October Fest chi aveva gli stand gastronomici versava il 30%  per pagare gli ospiti che intervenivano ed il resto dell’organizzazione. Questi soldi a volte li riscuotevo io.

ADR.: Il mercato si svolgeva nel parcheggio. Esisteva una delibera comunale che autorizzava sul posto il mercato contadino. All’October c’erano dei contadini, ma la fiera si svolgeva di sera, nonostante il fatto che l’autorizzazione della delibera riguardasse le ore della mattina.

ADR.: Non conosco personalmente Slama, ma a volte acquistai dei panini al suo banco per portarli al banco gastronomia.

ADR.: Ho effettuato una telefonata da un cellulare non intestato a me per effettuare dei controlli su Slama, anzi l’ho fatta anonimamente per denunciare Slama di alcuni abusi. L’ho fatta perché mi innervosiva la circostanza che parlasse sempre male della Polizia Municipale di Ischia.

ADR.: Venni chiamato da Raffaele Piro che mi disse che doveva lasciare l’Hotel Casabianca. In seguito a questa istanza fu organizzata una riunione al Comune. Fu redatta una relazione da me sottoscritta per carenza di personale tecnico al Comune ma non sono in grado di dire chi la protocollò e spedì né chi utilizzò il timbro della Sovrintendenza.

ADR.: La posta arriva al protocollo dove lavora Stefania Iacono che mi portava la posta. Io dividevo la posta tra i vari geometri. La pratica di Piro non la smistai perché non c’era l’ingegnere Di Costanzo. Io mi limito a leggere l’oggetto dell’istanza e nel caso di Piro si trattava di un’istanza di conformità ai parametri paesaggistici, ma quando mi disse di dover lasciare l’Hotel per ordine di demolizione non collegai la circostanza che si trattava della medesima pratica.

ADR.: Venni a sapere dell’esistenza dell’ordine di demolizione dell’Hotel Casabianca e parlai con l’avv. Nonno evidenziando che l’immobile si stava deprezzando. Questa conversazione avvenne nel mio ufficio anche alla presenza di Stefania Iacono. Chiesi a quanto la struttura poteva essere venduta non per interesse personale ma solo per curiosità.

ADR.: Preciso che non esercito mai la funzione di pubblico ufficiale. Lavoro all’Ufficio Tecnico del Comune. A volte utilizzo l’auto di servizio.

ADR.: Non ricordo se ho mai firmato un’autorizzazione per il panettiere Zivelli, anzi non ho mai firmato per lui alcuna autorizzazione.

ADR.: Preciso di non aver mai dato il mio cartellino a terzi per la timbratura. Forse solo una volta chiesi al Di Costanzo di timbrare per me ma mi trovavo in sede. Preciso che spesso sto in giro sull’Isola perché devo portare verbali da notificare.

ADR.: La frutta l’ho sempre pagata, il pane a volte no, perché gli stessi commercianti me l’offrivano. Non ho mai ricevuto soldi dai fruttivendoli».

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