sabato, Luglio 27, 2024

GiBì Castagna: «Hanno fatto il marciapiede di “Penelope”: di giorno lo fanno, di notte…»

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Tajani è una persona di grande calibro e sono contento che stia riscuotendo consenso tanto in Italia quanto in Europa per il suo lavoro e la sua professionalità. È risaputo che il Sindaco sia poco presente al Comune e questo certamente va sottolineato. Questo forse spiega perché il marciapiede viene rifatto più volte, perché solo dopo si rende conto di cosa è stato fatto e poi lo fa correggere, ecco la situazione... Chiederemo al Commissario Legnini un incontro, magari in una sede non pubblica dove il mio gruppo possa chiarire alcune questioni, perché non ho ben capito i passaggi successivi e non sono d'accordo su alcuni punti.

Diamo il benvenuto a Giovanbattista Castagna, coordinatore locale di Forza Italia, ex sindaco di Casamicciola e consigliere comunale dello stesso comune. Insieme analizziamo la situazione attuale e il periodo che stiamo vivendo. Alcuni giorni fa, è stato diffuso un comunicato stampa in cui si annunciava un incontro con il ministro Tajani. Ci racconti cosa è accaduto nei dettagli agli addetti ai lavori.
“La riunione ha avuto un carattere che andava oltre la semplice cordialità e si è estesa ad altre questioni rilevanti. In effetti, il mio incontro principale è stato con la coordinatrice provinciale piuttosto che con il coordinatore regionale Patriarca e l’onorevole Martusciello. È stato anche un momento emozionante: Tajani è una persona di grande calibro e sono contento che stia riscuotendo consenso tanto in Italia quanto in Europa per il suo lavoro e la sua professionalità. È una figura che mi rende orgoglioso.”

Antonio Tajani, attualmente alla guida di Forza Italia, sta attraversando un periodo relativamente positivo rispetto ad altri. Ha vissuto un momento distinto e misurato come suggeriva spesso Berlusconi. Sull’Isola di Ischia, però, la situazione è diversa e pare che si sia persa l’identità distintiva dei partiti, anche a livello comunale.
“È evidente che, nonostante l’idea sia emersa a livello comunale, l’impatto si è affievolito. L’attività partitica e l’ideologia una volta manifestate nelle sedi locali sono oggi più presenti sui social media, con una minore frequenza di incontri personali rispetto al passato. Attualmente, Forza Italia in Italia sta vivendo una fase di crescita secondo i sondaggi, grazie alla sua costante vicinanza ai problemi dei cittadini e a una politica chiara e definita. In merito alle prossime elezioni europee, si tratta di una campagna elettorale che indirizza questioni più ampie, essenziali per il sostegno all’isola da parte dell’Europa in problemi specifici che non possono essere risolti esclusivamente a livello comunale senza un adeguato supporto del governo e dell’Unione Europea. A Casamicciola l’opposizione è stata attenta, compiendo azioni intelligenti, criticando quando necessario, ma anche riconoscendo le azioni benefiche per il territorio. Nonostante le critiche, abbiamo dimostrato un senso di responsabilità nell’affrontare le problematiche e nel supportare l’amministrazione laddove necessario e siamo pronti a sostenere progetti significativi quando offrono vantaggi e soluzioni per il nostro Paese”.

Casamicciola vive il conflitto della maggioranza con il comando Vigili. Tutto deriva dalla mancanza di fiducia e dai fatti che si sono verificati in quella celebre notte relativi all’accusa di assunzioni irregolari di vigili urbani. E adesso, ci troviamo di fronte al caos nel reparto dei vigili di Casamicciola, con le dimissioni del nuovo comandante, una denuncia dei sindacati e la gestione provvisoria del servizio. È vero che erano tutti i vigili “vostri” e quindi non riconoscono l’autorità della maggioranza attuale?
“Ma è evidente che hanno agito in malafede, poiché non è vero che abbiamo fatto tutto in una notte riguardo al concorso, che era iniziato due anni prima e poi era stato sospeso e ripreso più volte per vari motivi. Quindi non si tratta di avere fatto la delibera in fretta e furia, perché la delibera di cui si parla doveva essere fatta il giovedì 23 giugno e io convocai tutti gli assessori, compresa l’assessore Carotenuto, che aveva detto di non essere partecipe dell’iniziativa, per valutare l’atto. Lei mi rispose che quella delibera dei vigili dovevamo rimandarla e io accettai, perché volevo rispettare le sue perplessità e vedere se c’erano margini di miglioramento, visto che era l’atto finale di un concorso che riguardava tutto il piano di stabilizzazione. Poi il venerdì 24 fu il giorno in cui decisero di farmi cadere, ma non ci riuscirono perché non avevano tutte le firme. Ci furono poi altri incontri il sabato e la domenica, anche con l’attuale vicesindaco e altri due consiglieri che poi furono sfiduciati senza problemi.

Il lunedì, dopo aver parlato con Carotenuto, decidemmo di fare la delibera. Io quel lunedì chiamai più volte gli assessori, anche Carotenuto fratello, che forse aveva già firmato, ma l’atto non era completo perché dicono che il venerdì aveva tutte le firme; invece, lei non mi rispose ma disse che l’atto andava bene. Io penso che avesse qualche problema, ma lei seguiva sempre queste cose e mi disse di approvarlo. Quindi la delibera è stata fatta prima che io fossi sfiduciato il martedì mattina. Non capisco perché poi dicono tutte queste cose. Sono dispiaciuto per la situazione difficile che si sta vivendo, anche perché ho apprezzato molto i vigili e l’ex comandante Mattera, che ringrazio di cuore. Hanno operato in condizioni precarie, senza una sede adeguata per anni e senza personale sufficiente per le emergenze. Sono stato contento di poterli sostenere, anche perché prima non era possibile. Oggi, grazie al nostro lavoro di amministrazione, il Comune è in buone condizioni finanziarie e può fare le assunzioni necessarie. Mi spiace però per il problema con il comandante, perché per me era naturale affidare il comando al tenente Di Noto, una persona giovane e vicina al territorio. Oggi c’è un clima spiacevole per la mancanza di chiarezza. Uno può fare di tutto, ma deve rispettare l’accordo con le persone, altrimenti la situazione diventa difficile. Non mi fa piacere sapere che ci sono contrasti con i sindacati, perché abbiamo ottenuto un risultato e dobbiamo sfruttarlo: nove vigili sono una risorsa per un Comune che ha bisogno di far applicare le ordinanze. Le ordinanze servono a poco se non ci sono i vigili a controllare e a garantire la sicurezza dei cittadini. Quante volte ho dovuto chiamare l’Associazione Carabinieri, che ringrazio, perché non potevo svolgere un compito normale come il controllo all’uscita delle scuole. Anche quello diventava straordinario”.

Il commissario Legnini ha finanziato diversi interventi a Casamicciola, alcuni già in corso e altri che inizieranno presto. Vorrei però fare una riflessione su ciò che vediamo. Sappiamo che nella parte alta della città stanno lavorando, lo vediamo dalle foto e dagli aggiornamenti della struttura commissariale. Speriamo che finiscano presto. Ma c’è anche un grande lavoro che si sta svolgendo in basso, su via Marina, dove stanno rifacendo la viabilità.
“Ho fatto anche un’interrogazione sul marciapiede. Qualcuno mi ha fermato per la strada e mi ha detto che sembra l’opera di “Penelope”, perché lo fanno al mattino e poi lo tolgono al pomeriggio o il giorno dopo. Abbiamo detto che non siamo contrari a questa situazione, ma quello che stanno realizzando non è un vero marciapiede perché non rispetta la normativa. Il Sindaco ci disse che era una cosa dall’altro lato. Ma è chiaro che, se fai un altro marciapiede devi considerare anche la sua larghezza. Bisogna capirne l’utilità. Come dico sempre, si possono fare delle opere per abbellire, ma poi devono essere utili e non pericolose. Abbiamo espresso le nostre perplessità su quest’opera, che si sta mostrando anche difficile da realizzare, perché vediamo che al mattino la fanno e al pomeriggio poi la rifanno. Questo significa che le loro idee sono confuse. Non abbiamo visto la copia del progetto e abbiamo chiesto se c’è il parere della città metropolitana su quel tratto di strada, che adesso è in consegna al Comune perché abbiamo fatto dei lavori in passato e quel ramo appartiene alla Città Metropolitana. C’è il rischio che la Città Metropolitana ponga delle riserve e dobbiamo poi rimuovere tutto. Per questi motivi, abbiamo dato questi suggerimenti al Consiglio, perché anche la Città Metropolitana ci chiedeva se il marciapiede fosse un’opera opportuna o meno. Abbiamo avuto dei dubbi e non so se abbiano fatto una valutazione approfondita, magari coinvolgendo anche il comandante dei vigili, per capire le basi di questo intervento. Perché noi tecnici sappiamo fare i progetti, ma poi bisogna realizzarli e verificarne il funzionamento. E sappiamo che in quel tratto di strada, da maggio a settembre, il traffico è molto elevato. Fare una rotonda e restringere la carreggiata potrebbe creare dei problemi seri nella gestione del flusso delle macchine, soprattutto nei periodi di luglio e agosto e nei fine settimana, quando c’è la maggior affluenza di imbarco e sbarco”.

L’altra opera che tutti vediamo in corso è il nuovo waterfront e abbiamo visto solo alcuni rendering. Conoscendo il sindaco, però, ritrovo un po’ il suo modus operandi che è lo stesso di quando avete rifatto Piazza Marina. E’ sempre lo stesso Giosi Ferrandino, non trovi?
“È risaputo che il Sindaco sia poco presente al Comune e questo certamente va sottolineato. Questo forse spiega perché il marciapiede viene rifatto più volte, perché solo dopo si rende conto di cosa è stato fatto e poi lo fa correggere, ecco la situazione. In merito al waterfront, va detto che non è quello che avevamo in mente noi in precedenza, ma è emersa questa possibilità a causa della frana che ci ha costretto ad intervenire. Noi avevamo chiesto subito dopo l’evento del 2017 di sfruttare questa opportunità come una vasca di colmata, dove mettere i fanghi e realizzare la passeggiata. Vogliamo però vedere bene tutta la documentazione, anche perché qui c’è un problema storico e che loro non stanno risolvendo come il canale che sfocia al Piazzale.”

Ricordo la battuta che hai fatto prima, quella sul marciapiede di Penelope. Ma se Giosi è “Penelope” che cuce e scuce alla Marina, i Proci chi sono? Siete voi?
“L’epica la conosco bene, nella sostanza noi stiamo dalla parte di Ulisse! È evidente a tutti che ci sono stati dei problemi in quelle realizzazioni, a prescindere dall’aspetto estetico. Quando si fa un’opera, bisogna valutare non solo il risultato finale, ma anche la qualità e l’utilità del lavoro svolto. Se si fa qualcosa di sbagliato, ci possono essere delle conseguenze, come ridurre la carreggiata in quel tratto, senza una chiara necessità. Forse, sarebbe stato meglio pensare a un sottopasso o a un collegamento tra la strada e il porto, invece di fare quel marciapiede, che non lo è nemmeno secondo le norme del Codice della strada, perché è troppo stretto. Infatti, nessuno lo usa o lo nota da anni. Quindi, mi sembra eccessivo continuare a difendere quella scelta”.

Siamo quasi arrivando alla conclusione. Sei stato il Sindaco del terremoto e non della frana perché è arrivata quando già c’era il commissario Calcaterra. Faccio una riflessione da cittadino informato. Non disconoscendo le difficoltà della ricostruzione pubblica dovute, soprattutto, alla farraginosa burocrazia che subiamo in Italia, ma perché la ricostruzione privata non riesce a decollare? Oggi siamo arrivati al “ricatto” di sospendere il CAS. E’ questa la vera soluzione del problema?
“Poi parliamo dell’ordinanza speciale numero 8 relativa alla ricostruzione privata. Partiamo dalle origini: ho sempre sostenuto, senza ricevere smentite, che il terremoto non ha solo reso inagibili le case dopo la notte di agosto 2017, ma ha anche evidenziato una serie di problemi che derivano da anni di inefficienza amministrativa e di mancato rispetto delle regole. C’era di tutto: condoni, mancanza di accatastamento, costruzioni abusive. Il terremoto ha svelato questa situazione. L’abbiamo compreso subito noi dell’amministrazione, e sapevamo che c’era bisogno di intervenire. So che mi hai criticato, in particolare per il famoso articolo 25. Ma quello era un articolo necessario per affrontare il problema, altrimenti nessun commissario o sindaco avrebbe potuto procedere alla ricostruzione.

L’articolo 25, così come era stato formulato, e poi modificato nella conversione del decreto legge con il plauso di chi ora fa il sindaco di Casamicciola quando camminava a braccetto con Matteo Renzi. Bisogna capire anche un’altra cosa: noi sindaci siamo stati abbandonati dal governo nazionale e dall’onorevole che c’era anche allora e che non si faceva vedere. Le elezioni europee sono importanti, ma bisogna anche farle valere per le nostre esigenze. Per questo con Schilardi modificammo con il comma 3 dell’articolo 25, per consentire il contributo anche sulla parte condonata. Se ricordi, Renzi aveva commentato quell’emendamento in modo scellerato, ma noi riuscimmo a cambiarlo con il sostegno di un governo che finalmente iniziò a capirci. Quando andammo in commissione a spiegare che dovevamo dare al cittadino il decreto per ricostruire la sua casa, capirono che era l’unica alternativa per non pagare i CAS a vita. il Governo Meloni ha dato veramente l’input serio a questi elementi. L’ordinanza otto è collegata anche alla questione frana. Tutte queste ordinanze sono conseguenza di un problema che purtroppo è ancora in corso e che va risolto. C’è bisogno quindi di intervenire seguendo l’intero ordine costituzionale, coinvolgendo tutti, dal Governo e al Sindaco.

Penso che ci sia anche un problema tecnico e politico nelle zone colpite dal terremoto. Ci sono cittadini che vogliono andarsene e altri che vogliono restare perché amano quella terra e vanno rispettati. Ma c’è anche chi pensa di approfittare della situazione e non capisce che bisogna ricostruire in sicurezza. Che ne pensi?
“Non si tratta di essere furbetti o di guadagnare. Il nostro scopo è quello di far rivivere il paese, dove la gente vuole tornare. Ma ci troviamo davanti a un ostacolo: la Sovrintendenza, che non voglio attaccare, perché ha una sua logica e tutela il patrimonio storico e paesaggistico. Però, se presentiamo una pratica per un edificio fatiscente, che ormai ha perso le sue caratteristiche originali perché è stato modificato nel tempo con materiali diversi, la Sovrintendenza ci dice di non demolirlo, ma di restaurarlo, conservarlo e adeguarlo. E poi ci respinge il progetto e dobbiamo ricominciare da capo. Quindi c’è bisogno di molta riflessione. In altre parole, il tempo fa la differenza. Più si aspetta, più i problemi si aggravano. Quando le persone mi dicevano che era passato troppo tempo, quattro o cinque anni dall’ultima volta, io oggi rispondo a quelle persone che non avevano capito niente. Chi diceva queste cose vuol dire che non sapeva dei problemi che c’erano in realtà. Quindi io dico questo: che il terremoto, e poi anche altre questioni serie che si sono inserite, come il rischio idrogeologico e altre, hanno creato una situazione di problemi che si sono accumulati e che hanno sempre più allontanato il famoso decreto per la ricostruzione dalla sua effettiva applicazione.

Prima di procedere al tecnico o al commissario o al Sindaco o al Governo, penso che occorra fare un’analisi generale della situazione, perché la materia è complessa. Dico questo perché, quando si facevano le unioni, si mettevano tutti i problemi sul tavolo, ma ora con l’ordinanza speciale otto, chiederemo al Commissario Legnini un incontro, magari in una sede non pubblica dove il mio gruppo possa chiarire alcune questioni, perché non ho ben capito i passaggi successivi e non sono d’accordo su alcuni punti. L’ordinanza evidenzia delle questioni che potrebbero emergere e che forse non si considerano bene perché non si conoscono le problematiche, come quella dei colori dei fabbricati, che cambiano da verde a marrone o viceversa, o da arancione a niente. Queste problematiche richiedono, dopo l’ordinanza otto, delle accelerazioni in vari aspetti, per cui poi il cittadino deve sempre tornare dal tecnico e chiedere cosa può fare, qual è il problema, etc. Inoltre, ci sono anche altre problematiche che con l’introduzione del Piano Regionale sicuramente emergeranno. Quindi, è meglio iniziare a discuterne per trovare una soluzione”.

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