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sabato, Maggio 18, 2024

Enzo, chiudi il rubinetto all’EVI e inizia a comandare, hai il 54,86% del CISI

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Fin da quando ho iniziato a fare questo mestiere ho subito compreso, bene, che i bubboni sui quali incidere erano, in particolare, due. Il settore CISI-Evi e l’Ufficio di Piano. Purtroppo su questi due ambiti c’è il totale disinteresse delle opposizioni, il totale abbandono della cittadinanza e, non si capisce secondo quale maleficio, non c’è una serie a profonda presa di coscienza degli affari e dei flussi di danari che girano tra i semi ex uffici di Via Leonardo Mazzella e la città de L’Aquila.

Dopo le storie recenti, le denunce che messo in evidenza quanto sia torbida l’acqua tra fogne e servizio idrico, dopo un anno, quasi preciso, ci troviamo a raccontare la stessa cosa. Anzi, no. Ci troviamo a vivere una situazione peggiore di quella del passato.

Che io abbia una posizione di contrasto con Enzo Ferrandino è notorio. Ma non sono come Lilli Gruber o come Travaglio, riesco a vedere il quadro completo. Non mi è mai piaciuto guardare all’albero, preferisco ammirare la foresta. Se guardassi all’albero mi perderei gran parte della bellezza.

Enzo Ferrandino, Dionigi Gaudioso e Rosario Caruso sono al centro di una campagna di stampa (con dolo) da parte dell’Evi. Con puntualità, l’ente di cui i sindaci sono proprietari tra l’altro, gli uffici di direzione dell’EVI giocano con le veline (legittimo, per carità) contro i sindaci, avvelenando i pozzi comuni e, con un filo un po’ più largo, premendo per spostare la consolle della decisione sull’asse Forio-Lacco Ameno.

L’ultimo attacco o affondo è arrivato ieri. Secondo la velina di Via Leonardo Mazzella, se non si revoca la liquidazione, all’Evi spa in liquidazione decadrà il beneficio della dilazione e Acqua Campania, il soggetto gestore, agirà legalmente nei confronti della società senza altro avviso.

Una sorta di ricatto (mediatico) per spingere sui sindaci ad approvare questa tanto invocata uscita dalla liquidazione. Una uscita che non ha ancora ricevuto l’ok del revisori dei conti dell’Evi, che è figlia solo del disegno di Del Deo e Ghirelli e che, fino ad oggi, è stata avversata dai primi cittadini a testa alta.

Il famoso ricorso al Prof. Parrella e il suo contenuto sono un macigno che resta ancora la.

Secondo al velina, infatti, al società Evi in liquidazione non ha effettuato il pagamento del quarto trimestre 2019 e del primo, secondo e terzo trimestre 2020 e, sempre secondo la velina, c’è anche l’indicazione di chi non versa le quote del Cisi. Guarda caso, la velina identifica il comune di Dionigi Gaudioso. Sarà un caso? Assolutamente no.

Negli articoli a sostegno di questo servizio, abbiamo messo in evidenza la diversità di trattamento che l’EVI applica ai comuni isolani.

Nel pezzo di spalla, vi raccontiamo, ad esempio delle inadempienze dell’Evi nei confronti del comune di Ischia e il caso delle pompe di sollevamento di Via Buonocore e Via De Rivaz. Così come ci chiediamo perché i cittadini di Via Piano a Barano aspettano ancora una pompa di sollevamento per risolvere il problema degli allagamenti?

Allo stesso tempo, però, ci chiediamo come mai l’Evi sia attiva e pronta ad intervenire a Lacco Ameno con la pulizia delle fogne? Da un anno non si riesce ad attivare due pompe a Ischia e a Lacco Ameno si è pronti a pulire le fogne?

Abbastanza strano, ma è così!

Di esempi come questi ne potremmo fare molti ma bastano questo per illustrare, con i fatti e con gli atti, che qualcosa con l’Evi non gira.

Ed eccoci al punto. Enzo Ferrandino deve prendere il comando. E lo può fare dall’altro del suo 54,86% di quote CISI. Alla fine, sia chiaro, comanda chi ha qualcosa in più sul tavolo. Ed Enzo Ferrandino ha il 4,86% di proprietà e di voti in più degli avversari.

La proprietà del CISI (e per questo Del Deo aveva proposto la modifica delle quote) è composta dal 54,86 % da Ischia (36,14), Barano (13,04), Serrara (5.68) dal restante 45.14 da Forio (23.25), Casamicciola (13.63) e Lacco Ameno (8.27).

In più, facendo un rapido calcolo e guardando alla nomina della moglie del Quaglia a Ischia Servizi, forse forse, anche Casamicciola farà parte del gruppetto Ischitano.

Per quanto tempo ancora, l’EVI e il CISI devono restare “soggetti” alla decisioni di Ghirelli e Del Deo?

Davvero Ischia deve attendere un anno perché l’EVI prenda in carico due pompe? Davvero l’EVI non ha 100mila euro per una pompa a Via Piano e, invece, ha i danari per pagare l’affitto a Giangrande e per sottoscrivere la fidejussione da oltre 400mila euro per il finanziamento della nuova condotta di Lacco Ameno?

Ma, soprattutto, davvero 3 comuni devono essere messi alla berlina da un “dipendente”, da un nominato, da uno che, invece, dovrebbe eseguire i desiderata dei sindaci?

E’ ora di far valere questo 54%. E’ ora di far lavorare l’EVI sul serio, di non usarla come un semplice ufficio di collocamento e di promozioni e, soprattutto, di risolvere i problemi che abbiamo.

Enzo, fai la voce grossa! Difendi Ischia! E’ arrivato il tempo di andare da De Luca e Fiola, mettere in ordine Acqua Campania, fare accordi seri per l’isola e non inseguire uscite magiche o altre soluzione. Ora c’è da vedere chi comanda.

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