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sabato, Maggio 18, 2024

Dimhotels torna in tivù | #4WD

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Daily 4ward di Davide Conte del 25 febbraio 2024


Da oggi parte su Mediaset una campagna tivù della Dimhotels, che torna sulla scena della comunicazione che conta con uno spot da 20” portando Ischia, come e più di sempre, al centro del proprio messaggio, ovviamente ricondotto all’offerta alberghiera delle sue strutture di proprietà.

Ho sempre sostenuto la politica Dimhotels, non perché la condividessi nella sua interezza o solo perché la nostra azienda di famiglia ne cura la comunicazione dal 2006, ma essenzialmente perché trovo si tratti dell’unica realtà isolana che da ormai diciotto anni a questa parte abbia conquistato con merito e di tasca propria una fetta di mercato piuttosto ampia che fino a prima del Covid ha portato a Ischia quantità enormi di turisti, anche fuori stagione, che da qualche anno stentiamo a recuperare al punto da rimpiangerli dopo averli tanto disprezzati.

E’ vero: l’orientamento low cost Dimhotels non è sostenibile da tutti, perché un conto è spalmarlo su quasi millecinquecento posti letto, un altro è provarci con una sola struttura o due. Ma quel che non è ancora chiaro è che ad Ischia c’è da sempre spazio per tutti i segmenti del mercato turistico, dal low cost al luxury, senza per questo dimenticare che c’è una fascia mediana che consente proprio alle singole strutture ricettive (anche piccole) di collocare in modo diverso la propria offerta, privilegiando proprio chi non si identifica in nessuna delle due suindicate categorie di utenza.

Se per un attimo vogliamo collegarci al mio editoriale di venerdì scorso, laddove Vi ho parlato dei numeri in nettissimo calo ad Ischia in termini di presenze (lo ricordo, oggi siamo secondi anche alla sola Sorrento), sorge spontaneo chiedersi se l’incapacità della nostra imprenditoria turistica di adeguarsi ad un mercato così gradualmente cambiato nell’ultimo trentennio sia stata fin troppo malcelata dalla caccia alle streghe dell’altrui aggressività tariffaria e non, magari, a pretendere di condire l’ospitalità di TUTTE le strutture ricettive dell’isola d’Ischia, nessuna esclusa, con la giusta dose di qualità e non necessariamente a base di quantità e prezzo ad ogni costo.

Oggi Dimhotels si affaccia ad un nuovo ed importante investimento pubblicitario che, come al solito, farà bene non solo ai suoi alberghi, ma anche a tutti gli altri che ne beneficeranno gratuitamente per induzione, dimostrando una seria presa di coscienza di quelle criticità che vanno affrontate subito e da tutti, prima che sia troppo tardi. Ognuno secondo le proprie possibilità e non solo per grazia ricevuta… dalla concorrenza.

2 COMMENTS

  1. Ah ecco… quindi sig. Conte la politica del low cost va bene solo se si tratta di suoi clienti, giusto?
    Mi sembra di aver letto in passato suoi articoli dove criticava la bassa qualità del turismo isolano. Bassa qualità legata principalmente al low cost.
    Vedo che le opinioni cambiano facilmente… Un po’ di coerenza non guasterebbe.

  2. E così “per induzione”…il terziario soffrirà sempre di più e scompariranno i pochi negozi di qualità che ancora resistono per fare largo ai negozi di souvenir economici,limoncello e origano,panini farciti e pizzette,ect ect.
    L’attuale Re Ferdinando quando era Jolly hotel e poi NH rappresentava una eccellenza ricettiva del Comune d’Ischia soprattutto per l’avanguardia del suo reparto termale in grado di intercettare il meglio del turismo italiano ed internazionale.Ora è diventato un “porto di mare” che svilisce la credibilità di tutto il comparto.
    Naturalmente questa è solo la mia opinione che ho sempre sostenuto e continuerò a sostenere.Devo anche dire che quando i Di Meglio acquisirono la proprietà del Jolly oggi Re Ferdinando spiegai a Isidoro Di Meglio l’importanza di quella struttura per tutta l’economia turistica del Comune d’Ischia e lo invitai a preservare la prestigiosa clientela storica dell’hotel.La sua risposta fu “l’abbiamo preso proprio per questo”,salvo poi a remare all’incontrario già dopo poche settimane.
    Come disse il D’Ascia siamo “STRANIERI IN CASA NOSTRA”
    Che tristezza!!

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