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giovedì, Maggio 2, 2024

Demolizioni. Vito Iacono: “Abbattimenti e silenzi”

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Vito Iacono | E’ vero e sono di accordo, non esiste l’abuso di necessità, ma esiste ed è riconosciuta la necessità di un’abitazione. Un diritto del quale non si può privare nessuno. Lo Stato, da chiunque esso sia rappresentato, deve giustamente applicare le sentenze, ma anche garantire i diritti. Le opere abusive non sanabili vanno abbattute, anche se rappresentano la prima ed unica casa, ma alle famiglie che restano senza un alloggio va garantita assistenza ed il diritto alla casa.

Non è un caso che il legislatore in tempo di pandemia abbia salvaguardato le prime case dalle procedure di esecuzione sospendendo gli effetti dei provvedimenti giudiziari che le colpivano. Non capisco perché non venga estesa analoga applicazione per le prime case colpite da altri provvedimenti.

E’ vergognoso, però il silenzio della politica, almeno quella rappresentata nelle istituzioni del Paese dove quell’abbattimento è in corso. Solo per capire cosa ne pensano anche dei toni e dei modi che si usano nel nostro Paese per eseguire una sentenza. Quella politica che sull’abusivismo, sulle menzogne, sulle promesse non mantenute ha alimento consensi ed affari approfittando della paura e della frustrazione di persone umili. Quella politica che nulla ha tentato di fare per acquisire quegli immobili e fittarli agli stessi destinatari dei provvedimenti prevedendo un regolare canone.Una storia antica, triste, brutta.

Ricordo di un sindaco che un pò di anni fa dichiarava che si sarebbe dimesso se avessero proceduto ad un solo abbattimento nel suo comune. Gli abbattimenti ci sono stati, ed era giusto che così fosse, ma quel sindaco non si è dimesso e, soprattutto, quella famiglia è rimasta sola!!!Questione di coscienza, ma non solo!!!

1 COMMENT

  1. È vero le sentenze vanno eseguite ma è compito della politica affinché si adoperi per cambiare lo status quo delle cose ed è compito del popolo eleggere i propri rappresentanti per portare avanti i principi in cui credono. Nulla è insanabile dal punto di vista tecnico, oggi vi sono una serie di accorgimenti che se messi in atto danno vita a fabbricati a impatto zero e totalmente inseriti nel contesto ambientale, nonché pienamente efficienti dal punto di vista energetico.
    Ma la.demolizione dovrebbe essere l ultima spiaggia di coloro che hanno violato le norme in materia edilizia e non la prassi per ristabilire un senso di rigore in nome della.legge. anche perché così non è.
    La non sanabilita’ di un opera è dettata nella maggior parte dei casi dal vincolo ambientale. Tale vincolo risale al PTP redatto 40 anni fa e che non rispecchia più l attuale state dei luoghi. Leggendo le tavole del piano troviamo zone a protezione integrale ove non è presente alcun fabbricato, ma la realtà è diversa oggi in quelle zone vi sono una miriade di abitazioni. Che senso ha? La politica cosa fa? Si adopera per aggiornare in tal senso questi piani? Assolutamente no è con il suo silenzio impone ai suoi cittadini il rispetto di un piano che non rispecchia più la condizione dell isola d ischia. È palese che le istituzioni hanno fallito e non hanno saputo far rispettare quel piano. Ad ischia se ci sono 40.000 fabbricati o 39.999 non cambia un emerito ca….!
    Ma la giustizia fa il suo corso, la politica tace e i cittadini amano il fumo negli occhi e le chiacchiere e cazz. Questa è l italia caro Vito

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