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lunedì, Maggio 6, 2024

Danni Pesanti e ricostruzione privata. Schilardi nomina la Commissione tecnica e pressa: “Fate presto con le vostre “doppie” indicazioni“

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Ida Trofa | Danni pesanti. Schilardi nomina la commissione tecnica e, come per la “ danni lievi”, conferma l’incarico all’ingegner Sergio Sabato, al dottor Vincenzo Albanese e all’ingegner Sergio Iannella.

Una commissione che sarà supportata, come negli altri casi, della segreteria tecnica e organizzativa composta dagli architetti Federica Procida e Ivana Navarra.

Farà parte dell’organismo, la società Invitalia, altra macchina mangia soldi di Stato in questa tragedia infinita dei disastri che finanziano solo gli apparati dello Stato e ingrassano i manovrini della politica.

Secondo le previsioni di una norma sciagurata che ci accomuna, anzi ci fa vittima di uno squallido copia e in colla, al Centro Italia, INVITALIA, l’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa, di proprietà del Ministero dell’Economia, metterà a disposizione la propria esperienza settoriale, sottolinea il commissario Schilardi “con funzione propositiva e di coordinamento con le risorse all’uopo individuate”.

Ora tocca, però, ai comuni del Cratere e agli Enti coinvolti nella ricostruzione, dalla Regione, alla Città Metropolitana passando Protezione Civile, Soprintendenza e Autorità di Bacino, nominare i propri rappresentanti in seno alla commissione tecnica a supporto del commissariato di stato.

Schilardi notizia dell’avvenuta conferma della sua commissione tecnica anche nella danni pesanti e rivolge una “viva preghiera” – così si legge nella nota del commissario 2703 – agli enti interessati.

In particolare si rivolge presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, al capo del Dipartimento Angelo Borrelli, al sindaco metropolitano Luigi De Magistris, ai sindaci del cratere Giacomo Pascale, Giovan Battista Castagna e Francesco  Del Deo, al provveditore interregionale per le opere pubbliche della Campania Molise Puglia e Basilicata, al soprintendente dell’area metropolitana di Napoli del Ministero per i Beni Culturali, al segretario generale dell’autorità di bacino distrettuale dell’Appennino meridionale ed infine al presidente dell’agenzia Invitalia.

Con la nota Schilardi (protocollo numero 2558) del 30 settembre scorso è stata diffusa l’ordinanza commissariale numero 7 con la quale si disciplina della ricostruzione a cura privata di immobili gravemente danneggiati dal sisma che ha colpito l’isola di Ischia.

Ai fini dell’attuazione del provvedimento il commissariato sta procedendo all’organizzazione degli incontri divulgativi e alla predisposizione di una modulistica facilitativa come preannunciato, disponendo di tutti gli elementi tecnici utili.

Con la nomina della Commissione Tecnica allargata, l’ex Prefetto adotta il previsto e statuito provvedimento che, ai termini dell’articolo 17 comma 3 della legge 130 sulla ricostruzione di Ischia (legge schifezza) disciplinerà come già per il film horror sulla non ricostruzione del Centro Italia il processo che viene detto ricostruttivo.

Ciò laddove la ricostruzione è soggetta ad attività pianificatoria.

Tanto peraltro è stato già previsto nell’ordinanza numero 7 stessa del settembre 2019 all’articolo 1: “I comuni, sulla base della microzonazione sismica di terzo livello e di tutti gli elementi disponibili in materia urbanistica idrogeologica con il supporto della struttura commissariale, ove richiesto, individuano le eventuali zone di attenzione per i stabilità o a a elevata pericolosità o gli interventi di cui al comma uno sono autorizzabili nel rispetto delle specifiche norme vigenti in materia di rischio idrogeologico ed in particolare del PAI,piano di assetto idrogeologico e delle specifiche norme di intervento“.

Schilardi segue pedissequamente il dettato della legge la cui applicazione gli è stata affidata ormai un anno e mezzo fa. A riguardo giova evidenziare che il predetto articolo 17 comma 3 della legge schifezza sulla nostra ricostruzione così recita “il commissario straordinario assicura una ricostruzione unitaria e omogenea nei territori colpiti dal sisma anche attraverso specifici piani di delocalizzazione trasformazione urbana finalizzati alla riduzione della situazione di rischio sismico idrogeologico e alla tutela paesaggistica e a tal fine programma l’uso delle risorse finanziarie adotta le direttive necessarie per la progettazione di esecuzione degli interventi nonché per la determinazione dei contributi spettanti ai beneficiari sulla base di indicatori del danno della vulnerabilità e dei costi parametrici”.

SUL CATTIVO ESEMPIO DEL CENTRO ITALIA

Il Centro Italia, purtroppo, continua ad essere anche la base della ricostruzione di Ischia. Perimetrazione, pianificazione particolareggiata per le zone ammalorate “particolarmente” e soprattutto due con componenti qualificati per ogni ente coinvolto nella ricostruzione da affiancare agli esperti di Schilardi.

Che qualcuno ce la mandi buona.  Nella nota inviata dal Consigliere di Stato leccese si legge, e non poteva essere altrimenti: “visti e mutuando sul piano applicativo e per quanto possibile il dettato più didascalico del DL numero 189/2016 previsto per l’Italia Centrale, occorre definire– sottolinea in più passaggi Schilardi- i criteri in base ai quali, su proposta di comuni, vanno perimetrati i centri ed i nuclei di particolare interesse, o parte di essi, che risultino maggiormente colpiti e nei quali gli interventi sono attuati attraverso strumenti urbanistici attuativi. I comuni, infatti, con il supporto commissariato per quanto occorre, assicurando un ampio coinvolgimento delle popolazioni interessate, curano la pianificazione urbanistica connessa la ricostruzione. Per procedere nel senso indicato ed esaminare nel dettaglio la problematica occorre, quindi procedere alla costituzione di una commissione tecnica ove codeste autorità(enti territoriali e non coinvolti ndr) siano presenti attraverso una qualificata rappresentanza con almeno due componenti”.

Finché continueremo a pretendere di ottenere risultati diversi, commettendo sempre i medesimi errori del “Grande Cratere” dell’Italia Centrale, non andremo mai da nessuna parte.

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