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martedì, Maggio 14, 2024

DALLE GINESTRE ALLE GRAFFE | La strada maestra di Luigi Boccanfuso

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Luigi Boccanfuso | Dalle ginestre alle graffe” potrebbe tranquillamente diventare il titolo di un documentario per raccontare il decadimento del turismo ischitano negli ultimi anni ed il degrado galoppante del territorio amministrato dal sindaco Enzo Ferrandino.
Non sfugge a nessuno che in questi primi mesi della stagione turistica 2023 nel Comune d’Ischia si respira aria di depressione.
Gli alberghi di ogni ordine e grado stanno lavorando mediamente al 60% dell’occupazione ed il terziario arranca a malapena.

In un quadro del genere, logica e buon senso vorrebbero che il sindaco d’Ischia organizzasse un tavolo di concertazione con le associazioni di categoria e con l’esperto incaricato Josep Ejarque per fare una analisi del fenomeno e studiare qualche terapia a breve, medio e lungo termine sull’esempio di Amalfi dove il medesimo prof. Ejarque sta coordinando le azioni finalizzate al raggiungimento degli obiettivi strategici per lo sviluppo e il riposizionamento dell’offerta turistica di Amalfi sul mercato nazionale e internazionale.
Ed invece il sindaco d’Ischia presumibilmente di concerto con il fratello di Parascandolo (scaricatevi su You Tube il video tratto dal film di Luciano De Crescenzo “Così parlò Bellavista”…) cosa tira fuori dal cilindro magico per il 21 di giugno?
UNA SORTA DI SAGRA DELLA GRAFFA prodotta e venduta dal suo bar di famiglia che evidentemente non porta alcun beneficio ai negozi della zona ma determina solo l’effetto di un incasso speciale per l’azienda e qualche folata maleodorante di olio fritto lungo il Corso Colonna,una volta salotto di Ischia.

E per rimanere in tema di frittura, vi è una new entry sul Corso Colonna. Difatti lo stesso giorno di san Luigi ………in via Giacinto Gigante angolo corso Colonna ha aperto al pubblico la friggitoria del cuoppitiello napoletano (iconico cono di carta paglia con bocconcini fritti di pesce, verdura e pastella) all’insegna “Spritz e Bocconi” ai cui titolari faccio i migliori auguri di successo, ma che stando ai profumi… che si avvertono in zona, presumibilmente non è munita di impianto idoneo ed efficace ad assorbire i lezzi di fritto che produce.
È giusto il caso di ricordare al sindaco di Ischia che negli anni del turismo ricco e bello, la manifestazione che caratterizzava il mese di giugno a Ischia si chiamava “Tempo di Ginestre” e consisteva in una sfilata internazionale di moda che si svolgeva lungo la Riva Destra del porto di Ischia e allietava i numerosi turisti nazionali e stranieri oltre a proiettare il nome di Ischia nel mondo della moda internazionale.
Tutta la Riva Destra ed il centro storico del Comune venivano addobbati di rami di ginestre fiorite e profumate che notoriamente abbondano nell’isola in questo periodo dell’anno.
L’organizzatore di tale evento era il mitico Luciano Marino (Dominique) che per ironia della sorte aveva il suo atelier principale proprio difronte il bar Dolce Sosta.
La boutique Dominique di Luciano Marino nei locali di proprietà della famiglia Romolo unitamente alle boutique di Ernesto Federico all’insegna “La Caprese” in quel periodo erano indubbiamente tra le boutique più affascinanti e prestigiose del Comune d’Ischia in grado di attrarre il pubblico di qualità.
Alla pari il bar Dolce Sosta unitamente al bar Calise erano i bar più prestigiosi del centro storico.

Oggi il bar Calise resiste nonostante il vuoto di eredità del cavaliere Emiddio, al posto della boutique Dominique c’è comunque una continuità di genere, mentre il prestigioso bar Dolce Sosta si è trasformato in una sorta di elegante baraccone da circo sviluppandosi al 90% sul suolo pubblico vale a dire sul suolo di appartenenza a tutti gli ischitani dove per regolamento sarebbe possibile solo sistemare tavoli e sedie.
E per fare ciò qualche mano sinistra non ha esitato a far morire una decina di alberi pubblici ornamentali e sempre verdi le cui prove di pre esistenza sono ancora ben visibili sul marciapiedi ed a privare tutti i portatori di handicap della possibilità di poter usufruire dei marciapiedi antistanti e laterali il bar, costringendoli ad attraversare la strada col rischio di essere investiti da motocicli ed autoveicoli.
Naturalmente adesso, dopo aver trasformato un bar di prestigio in un elegante baraccone da circo bisogna anche incrementare gli affari sul marciapiedi pubblico ed ecco servita la FESTA DELLE GRAFFE.
E così “in una cornice di musica e festa, la Dolce Sosta propone sul corso d’Ischia un must irrinunciabile: la graffa! ovviamente TASSATIVAMENTE A PAGAMENTO…
Grazie sig. sindaco!

Molti posteri ti ricorderanno come il sindaco che ha ottenuto il record dei seggi elettorali, altri come il sindaco che ha saputo “confezionare” molti comodi posti di lavoro,altri come il sindaco che ha saputo narcotizzare la società civile e il resto del Consiglio Comunale, altri ancora come il sindaco delle sagre e bancarelle.
Ma tutto ciò non diventerà mai vera gloria.
Invece c’è chi ti ricorderà come il sindaco delle graffe CHE ha inutilmente sfigurato Piazza Degli Eroi, ha strumentalizzato le vicissitudini del parcheggio della Siena, ha reso evanescente il prezioso corpo della Polizia Locale, che sta tentando di compromettere l’originaria e naturale destinazione della variante esterna alla viabilità comunale, che non è in grado di rimediare al disordine progressivo che regna sulla Riva Destra e reprimere abusi e soprusi che commettono alcuni soliti noti operatori della zona come evidenziato più volte anche dal presidente del comitato Riva Destra e ribadito nell’incontro svoltosi in municipio questa settimana; che è incapace di tutelare le isole pedonali e di dare una svolta al territorio per renderlo attraente ed al passo dei tempi.

Avanti con bancarelle e feste della graffa signor sindaco e buoni affari sul suolo pubblico,ma peccato che il tuo bello slogan elettorale “LA BELLA ISCHIA” sia abortito per lasciare spazio all’ immagine di un territorio trascurato e stretto nella morsa di un’agonia senza precedenti nella storia turistica di Ischia.
Ringrazio il direttore per l’ospitalità e metto in conto qualche ritorsione soggettiva e/o oggettiva, personale e/o trasversale…, ricordando nel contempo a me stesso che quando si sparano i fuochi in occasione delle feste del santo patrono, si inizia al mattino con l’alborata o Diana, si prosegue con i fuochi d’artificio o giochi pirotecnici e si finisce con il GRAN FINALE…

1 COMMENT

  1. Finalmente torna l’opposizione all’appiattimento politico di questo decennio.

    Grazie per difendere diritti e non privilegi.

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