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mercoledì, Maggio 1, 2024

C’è Riva e riva! | #4WD

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Daily 4ward di Davide Conte del 17 dicembre 2023


Il gioco di iniziali maiuscole e minuscole nel titolo non era causale, credetemi!
Nei sei anni e mezzo di Enzo Ferrandino sindaco abbiamo scoperto, nonostante tutti noi, che riuscire a calpestare il ruolo capofila del Comune di Ischia tra i sei isolani e diventare una sorta di circoscrizione del Comune di Barano non era poi un’impresa impossibile. Anzi…
Ma abbiamo anche avuto modo di renderci conto che tanta insipienza può non bastare, al punto da doverci porre in subordine anche della stessa Forio, che già con Francesco Del Deo e poi con Stani Verde ha raccolto a piene mani l’eredità di quel che fu il ruolo guida della “Bella Ischia”, cavallo di battaglia tanto abusato da Enzo in campagna elettorale nel 2017 salvo, nei fatti, calpestarlo impunemente.

L’adozione -per quanto dovuta possa essere- dei noti provvedimenti restrittivi alla riva destra del porto d’Ischia è solo il culmine di un’incuria atavica che la (dis)amministrazione locale ha dedicato ad una zona che quanto a tipicità ed affluenza non ha mai avuto nulla da invidiare a qualsiasi altra dalle nostre parti (e non solo); anzi, ha dettato per interi lustri i tempi e le tendenze della movida dell’intera isola. Adesso non basta più l’ironia degli esercenti (molti dei quali storicamente troppo ossequiosi verso il palazzo), la navetta “Love Boat” o i “caluosci” per arrivare nei locali con l’acqua alta stile Venezia: il momento è reso criticissimo dalle restrizioni intervenute d’autorità e lo spazio è tutto -o quasi- impegnato dai post social intrisi di disperazione per gli incassi persi e l’invidia verso Forio, dove il fronte del porto continua a consolidarsi quale cuore della mondanità isolana e non solo il giovedì. 

Quella di Forio sì che è una Riva, non certo quella destra che abbiamo al porto d’Ischia. Ma con un’amministrazione sorda e incapace di ascoltare consigli e confrontarsi con chi potrebbe dare un contributo valido alla rinascita e alla riqualificazione del territorio si perde soltanto tempo! Ne sapeva qualcosa il compianto architetto Sandro Petti, che più volte ha cercato di far breccia nella sensibilità latente dell’attuale sindaco, del suo predecessore Giosi e di chi, a più riprese, li ha attorniati, proponendo progetti e soluzioni a basso costo e di altissimo profilo estetico ed architettonico e ricevendo in cambio solo promesse non mantenute e totale indifferenza.

Questi qui, cari amici Lettori, sanno sbagliare molto bene da soli! E di grosso.

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