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martedì, Maggio 14, 2024

Regina Isabella, Carriero: “Demoliamo perché rispettiamo la legge”

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Giancarlo Carriero | Con riferimento alle notizie diffuse oggi, precisiamo che effettivamente è stato notificato alla nostra società un provvedimento dalla Procura che prevede la demolizione della copertura del terrazzo in cui è ubicato il ristorante Regina Isabella. Tale provvedimento discende da una sentenza risalente al 1995, conseguente ad abusi commessi in parte 25 anni fa, in parte addirittura 35, e comunque da società diverse dalla nostra. Di tale sentenza eravamo assolutamente all’oscuro, ma poiché la nostra società da sempre intende perseguire i princìpi di legalità e di correttezza e ad essi da sempre si ispira, immediata è stata l’adesione volontaria all’autodemolizione.

La terrazza del ristorante tornerà ad essere come originariamente, coperta da una tenda ed eventualmente da altri elementi assolutamente mobili. Il ripristino rappresenterà un notevole
miglioramento: non ci è del tutto chiaro infatti perché all’epoca fu scelto di coprire questa terrazza,
rinunciando alla bellezza di cenare all’aperto. Nei casi di cattivo tempo, poi, gli spazi chiusi non
mancano…!

Se quindi da un lato siamo felici di constatare che l’ordinanza di demolizione si trasformerà in un ulteriore miglioramento della nostra magnifica struttura, non possiamo dall’altro esimerci dall’osservare che sulla copertura che oggi demoliamo sussistevano ben due domande di
condono, uno ai sensi della L. 47/1985 e l’altro ai sensi della 724/1994. Entrambe le domande di
condono non sono mai state neanche esaminate! Esse giacciono in plichi sigillati, ovviamente
insieme a tutte le altre all’epoca presentate. Sono trascorsi 30 anni dal primo condono e 21 dal
secondo, tempi in cui si sono alternate amministrazioni locali e governi centrali (il cui ruolo in
questo caso è fondamentale, essendo richiesto il parere della Soprintendenza) di ogni colore; si è
passati dalla prima alla terza repubblica; a livello locale si sono alternate liste civiche e partiti
nazionali; ma il risultato è che nessuno ha mai avuto voglia di aprire quei plichi.
Non si può ovviamente essere sicuri che, qualora esaminate, le domande di condono sarebbero
state anche approvate. Ma di certo in un mondo sempre più globalizzato l’imprenditoria locale si
trova a competere contro nazioni che viaggiano ad altissima velocità ed efficienza, mentre da noi
30 anni non sono sufficienti ad effettuare un solo passo

2 COMMENTS

    • Sembra che nelle precisazioni ci sia scritto che l’abuso è stato fatto da società precedenti alla proprietà attuale. Il problema è che dopo 30 anni non vi è stata una giustizia giusta, le domande di condono non sono state neanche lette.

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